Due settimane dopo il dramma I sopravvissuti del «Bayesian»: «Siamo stati catapultati in mare» e confutano alcune ipotesi

Tobias Benz

3.9.2024

Una delle ultime immagini del «Bayesian» riprese da una telecamera di sorveglianza durante la notte della tempesta a Porticello, in Sicilia.
Una delle ultime immagini del «Bayesian» riprese da una telecamera di sorveglianza durante la notte della tempesta a Porticello, in Sicilia.
IMAGO/Independent Photo Agency Int.

Dopo il naufragio del lussuoso yacht Bayesian al largo delle coste siciliane, avvenuto il 19 agosto, l'inchiesta della Procura italiana è in pieno svolgimento. Ora parlano i membri dell'equipaggio accusati.

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Il 19 agosto, durante una notte di tempesta al largo della Sicilia, il lussuoso yacht Bayesian è affondato in mare in modo insolitamente rapido.
  • Sette delle 22 persone a bordo hanno perso la vita nell'incidente.
  • Nuove dichiarazioni dei membri dell'equipaggio potrebbero ora far luce sul quello che è successo e come.
  • La Procura italiana sta inoltre analizzando altre dichiarazioni di testimoni ed effettuando autopsie sui corpi recuperati.

Nelle ultime due settimane gli investigatori italiani si sono interrogati su come il Bayesian sia potuto affondare con insolita rapidità durante una violenta notte di tempesta al largo delle coste siciliane.

Finora l'unica cosa certa è che il lussuoso yacht deve essere stato colpito da un cosiddetto «downburst», ossia un fenomeno meteorologico che può generare venti che vanno alla velocità di un tornado.

Inoltre, si sa che una grande quantità d'acqua è entrata nell'imbarcazione (che - lo ricordiamo - era stata etichettata come «inaffondabile» dal costruttore) in un lasso di tempo molto breve.

Nuove dichiarazioni di tre membri dell'equipaggio accusati fanno ora luce sul caso.

Nessuno indossava il giubbotto di salvataggio

«Il marinaio Griffiths mi ha svegliato e mi ha segnalato una velocità del vento fino a 20 nodi», ricorda il capitano James Cutfield della devastante notte della tempesta, secondo quanto riportato dal «Corriere della Sera».

«Ho controllato gli strumenti ed era effettivamente così. Sono quindi subito uscito e ho chiesto all'equipaggio di avvertire tutti a bordo perché la situazione non mi piaceva», ha continuato il neozelandese.

Nonostante le forti raffiche, all'inizio non c'era panico a bordo della nave. L'equipaggio aveva preso le dovute precauzioni, chiudendo boccaporti e finestre e mettendo in sicurezza cuscini e piante. Nessuno a bordo del «Bayesian» indossava un giubbotto di salvataggio.

Poi la situazione è improvvisamente peggiorata. Cutfield ha riferito che la nave si è inclinata di 45 gradi e poi si è improvvisamente rovesciata a destra. «Siamo stati catapultati in mare», ha ricordato ancora il capitano.

In qualche modo, però, nel bel mezzo della tempesta, tutti sono riusciti a tornare a bordo, ha spiegato dal canto suo il marinaio Griffiths, descrivendo l'incubo vissuto in quegli attimi: «Siamo tornati sul ponte e abbiamo cercato di formare una catena umana per cercare di salvare coloro che erano riusciti a raggiungere il varco dal ponte degli alloggi. Stavano arrancando sulle murate perché la barca era ormai in parte sott'acqua», ha aggiunto il marinaio, ricostruendo l'accaduto.

«In testa alla catena c'era il capitano, che è sceso. Ha aiutato tutti, le donne, la madre con la bambina... ma poi siamo affondati e alcuni purtroppo non ce l'hanno fatta», ha concluso Griffith.

«Era tutto chiuso»

L'equipaggio non è riuscito a spiegare come sia stato possibile che tanta acqua sia riuscita a penetrare all'interno della nave prima che colasse a picco.

L'ufficiale tecnico Tim Parker Eaton ha sostenuto di aver attivato tutti i generatori e le pompe idrauliche al timone. E nessun portello era stato lasciato aperto, come invece i media italiani e gli esperti avevano ripetutamente ipotizzato nelle ore successive alla tragedia.

«Tutto era chiuso», ha sottolineato Eaton. Secondo il tecnico, l'unica cosa rimasta aperta era l'accesso alla sala macchine. Tuttavia, poiché si trovava sul lato opposto a quello del ribaltamento, secondo lui non può aver contribuito all'affondamento.

Gli avvocati dei tre membri dell'equipaggio accusati stanno valutando la possibilità di far esaminare lo yacht, per verificare eventuali difetti tecnici. Inoltre, potrebbe essere commissionata una relazione meteorologica per determinare l'esatta forza della tempesta che ha colpito la nave quella notte, scrive il «Corriere della Sera».

Vele non ritirate correttamente?

Oltre alle dichiarazioni dei membri dell'equipaggio, gli inquirenti italiani stanno esaminando un'altra testimonianza. Quella della proprietaria di un cantiere nautico di Porticello, che ha assistito alla tempesta da terra, la quale sarebbe certa che il «Bayesian» non abbia ritirato correttamente le vele durante la tempesta.

Il «Bayesian» costava originariamente circa 40 milioni di dollari.
Il «Bayesian» costava originariamente circa 40 milioni di dollari.
IMAGO/ZUMA Press

«Sono certa di aver visto le vele agitate prima che la barca affondasse», ha dichiarato la testimone ai media italiani. La donna, le cui dichiarazioni sarebbero state classificate come «importanti», è stata interrogata dalle autorità italiane per oltre due ore.

La Procura spera di ottenere ulteriori indizi dall'autopsia dei corpi recuperati dal naufragio.