Mistero risolto?Francia: trovate alcune ossa del piccolo Emile, scomparso nove mesi fa nell'Haut-Vernet
AFP / pab
31.3.2024
Alcune «ossa» corrispondenti al corpo del piccolo Emile, il bambino di due anni e mezzo scomparso nove mesi fa, sono state ritrovate sabato «nei pressi» di Haut-Vernet (Alpes-de-Haute-Provence), ha dichiarato domenica la Procura di Aix-en-Provence. Un passo importante per risolvere il mistero?
AFP / pab
31.03.2024, 15:13
31.03.2024, 15:44
Marc Schaller
«Sabato la gendarmeria nazionale è stata informata del ritrovamento di ossa nei pressi della frazione di Le Vernet. I test di identificazione del DNA effettuati su queste ossa domenica hanno portato alla conclusione che si tratta delle ossa del bambino Emile Soleil (ndr: il suo cognome)», ha dichiarato Jean-Luc Blachon, procuratore della Repubblica di Aix-en-Provence, in un comunicato.
L'Istituto di ricerca criminale della Gendarmeria nazionale (IRCGN) di Pontoise (alla periferia di Parigi) sta «proseguendo l'analisi forense delle ossa e la Gendarmeria nazionale sta dispiegando risorse per intraprendere ulteriori ricerche nell'area geografica in cui sono state trovate», ha proseguito, senza fornire alcuna informazione sulle cause della morte del bambino.
Chi ha scoperto le ossa?
Stando a quanto ha dichiarato la procura è stato un escursionista a scoprire le ossa sabato.
Una fonte vicina alle indagini ha dichiarato a «Le Parisien» che sono state trovate a 2 km in linea d'aria dalla frazione in cui era scomparso, «piuttosto in basso».
Secondo un'altra fonte vicina alle indagini, il luogo di ritrovamento delle ossa sarebbe stato accessibile a un bambino molto mobile come Émile.
La famiglia è stata avvisata alle 9.30 di domenica mattina, mentre partecipava alla Messa di Pasqua. Contattata, Isabelle Colombani, l'avvocato della famiglia di Émile, ha rifiutato di commentare.
Cosa è stato ritrovato?
Secondo fonti vicine alle indagini, sono stati trovati il cranio e alcuni denti del piccolo. Le analisi hanno indicato che si tratta effettivamente delle ossa di Emile.
Secondo un'altra fonte vicina alle indagini, questa domenica verranno avviati nuovi scavi nella zona perché le ossa trovate sono «incomplete».
Rimane una grande incertezza: le ossa sono state trovate in un'area già controllata o sono state spostate?
Secondo le prime indicazioni, potrebbero essere state scoperte in un'area dove i cani da ricerca non erano mai stati. Per il momento, tuttavia, le fonti legali non escludono alcuna possibilità.
Una fase importante dell'indagine
Quando è scomparso, l'8 luglio, Emile era appena arrivato per le vacanze estive nella casa dei nonni materni e due vicini hanno dichiarato di averlo visto nella strada principale della frazione, ma i loro resoconti erano contraddittori.
La scoperta di queste ossa rappresenta un passo importante nelle indagini sulla sua scomparsa.
Fin dall'inizio non è stata esclusa nessuna pista, anche se l'ipotesi che fosse stato vittima di un'incidente è stata indebolita dalle molteplici e intense ricerche senza esito, organizzate nelle vicinanze della frazione per diversi giorni dopo la scomparsa.
Giova ricordare che all'epoca si era in un periodo di forte canicola e che le speranze di trovarlo in vita, vista anche la zona particolarmente impervia, si erano ben presto ridotte con il passare delle ore.
Da scomparsa «sospetta» a «rapimento»
Vista la mancanza di risultati dopo le battute di ricerca a tappeto, svoltesi per giorni, oltre che con unità cinofile e ricercatori specializzati anche con una moltitudine importante di volontari, si erano fatte largo diverse ipotesi.
Dall'incidente stradale allo smarrimento nei campi, dall'incidente agricolo al rapimento da parte di malintenzionati, passando addirittura per la più fantasiosa idea di un rapace che poteva averlo preso di mira: tutte le piste sono state battute.
Seguendo alcuni non meglio precisati indizi, gli inquirenti qualche mese fa avevano ordinato la distruzione di una soletta gettata da poco, ma costruita dopo la sparizione del fanciullo, in un'abitazione poco distante dal luogo della scoperta. L'esito era stato negativo.
Inizialmente aperta come caso di «sparizione sospetta» a Digne-les-Bains, l'indagine è stata rapidamente affidata a due giudici istruttori di Aix-en-Provence e poi trasformata in accuse penali di «rapimento» e «sequestro».
Una ricostruzione è avvenuta giovedì
Una rievocazione degli eventi si è svolta per la prima volta giovedì a Haut-Vernet, una frazione di 25 abitanti attaccata al villaggio di Le Vernet, con la partecipazione di 17 persone, tra cui tutti i presenti il giorno della scomparsa del bambino.
Il mistero è però rimasto irrisolto dopo questo atto di indagine, al termine del quale non è stata fornita alcuna informazione.
Diversi media francesi avevano sottolineato, alcuni mesi dopo la sparizione, come il bambino faceva parte di una famiglia molto chiusa, in cui c'era una forte componente religiosa.
La famiglia, come hanno fatto notare doversi giornali francesi, ha sempre coltivato la completa discrezione e non si è praticamente mai espressa pubblicamente, né durante i giorni frenetici subito dopo la scomparsa, né più tardi.
Ha deciso di apparire sui media in un'occasione ben precisa, nel novembre 2023, per il compleanno del piccolo Émile.
Un vecchio dossier sul nonno riaffiora
Giova ricordare anche che il nonno di Émile, che era presente al momento della scomparsa, ha dovuto affrontare le rivelazioni della stampa su un dossier risalente agli anni Novanta.
All'epoca, in quel caso, aveva lo statuto di «testimone assistito» in un'indagine sulla violenza contro i minori.
Secondo gli inquirenti però quelle indagini non avevano nulla a che fare con quelle attuali sulla scomparsa di Émile.