Il rapporto UNESCO La maggior parte degli omicidi di giornalisti restano impuniti

SDA

2.11.2024 - 14:25

Unesco ha dichiarato che l'85% degli omicidi di giornalisti che ha registrato dal 2006 sono considerati irrisolti (foto d'archivio).
Unesco ha dichiarato che l'85% degli omicidi di giornalisti che ha registrato dal 2006 sono considerati irrisolti (foto d'archivio).
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La stragrande maggioranza degli omicidi di giornalisti rimangono impuniti in tutto il mondo. Lo denuncia l'Unesco in un rapporto pubblicato oggi in occasione della Giornata internazionale per porre fine all'impunità per i crimini contro i giornalisti.

«Nel 2022 e nel 2023, un giornalista è rimasto ucciso ogni quattro giorni semplicemente per aver svolto il suo lavoro alla ricerca della verità. Nella maggior parte dei casi, nessuno sarà mai ritenuto responsabile di questi omicidi», ha affermato il direttore generale dell'agenzia, Audrey Azoulay, citato nel rapporto.

L'85% degli omicidi di giornalisti registrati dall'Unesco dal 2006 sono considerati irrisolti, indica il rapporto. Di fronte a questo altissimo «tasso di impunità», l'organizzazione invita gli Stati ad «aumentare considerevolmente i loro sforzi».

Durante i due anni coperti dal rapporto (2022-2023), sono stati uccisi 162 giornalisti, quasi la metà dei quali lavoravano in Paesi colpiti da conflitti armati.

Nel 2022, il Paese con il maggior numero di reati è stato il Messico, con 19 casi, che ha superato l'Ucraina dove sono morti 11 giornalisti. Nel 2023, «è stato nello Stato di Palestina che è stato registrato il maggior numero di omicidi: 24», sottolinea il rapporto.

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