Premiato a Cannes L'attore Abou Sangare ottiene il permesso di soggiorno in Francia

SDA

8.1.2025 - 13:49

A inizio dicembre Abou Sangare ha pure conquistato il premio miglior attore agli European Film Awards, la cui cerimonia si è tenuta al KKL di Lucerna.
A inizio dicembre Abou Sangare ha pure conquistato il premio miglior attore agli European Film Awards, la cui cerimonia si è tenuta al KKL di Lucerna.
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Abou Sangare, il giovane attore della Guinea premiato al Festival di Cannes per il suo ruolo da protagonista nel film «L'Histoire de Souleymane» e che risiedeva in situazione irregolare in Francia, ha ottenuto il sospirato permesso di soggiorno.

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È quanto riferito questa mattina dalla sua avvocata, Claire Perinaud, precisando che lo Stato francese ha attribuito a Sangare «un permesso di soggiorno da 'lavoratore dipendente', valido per un anno».

Per ottenere i documenti, il ragazzo di 23 anni la cui interpretazione nel film ha commosso la Francia, è stato in grado di presentare una promessa di assunzione come meccanico ad Amiens.

A Cannes, a maggio, la pellicola ha ottenuto il premio della Giuria e Sangare il riconoscimento per la migliore interpretazione mascorretto quarto paragrafochile nella sezione «Un certain regard». A inizio dicembre Abou Sangare ha pure conquistato il premio miglior attore agli European Film Awards, la cui cerimonia si è tenuta al KKL di Lucerna.

Il ragazzo venne scritturato durante i provini ad Amiens per interpretare il ruolo di «rider» per le strade di Parigi, in una situazione di estrema precarietà e con la speranza di ottenere l'asilo.

Finzione e realtà legate a doppio filo

Nella sua vicenda, finzione e realtà sono legate a doppio filo. Per tre volte, le autorità d'Oltralpe hanno infatti rifiutato il titolo di soggiorno al giovane. Il 24 luglio, il tribunale amministrativo di Amiens confermò l'obbligo per il ragazzo di lasciare il territorio francese.

Tuttavia, «considerato il percorso di integrazione dell'interessato», il prefetto accettò a inizio agosto un riesame della situazione, fino all'odierno lieto fine, con il permesso di soggiorno di almeno un anno.

In questi ultimi mesi la storia di Sangare ha suscitato un vivo dibattito in Francia, tra chi sosteneva la necessità di regolarizzarlo e chi invece rifiutava l'idea di un trattamento «privilegiato» solo per la sua notorietà di attore.