BalcaniBalcani: ancora quasi 10'000 dispersi nelle guerre anni '90
SDA
30.8.2021 - 20:31
A 30 anni dallo scoppio dei conflitti armati nella ex Jugoslavia sono ancora 9969 le persone date per disperse e sulla cui sorte proseguono le ricerche nei Paesi della regione.
30.08.2021, 20:31
30.08.2021, 21:45
SDA
Come ha detto oggi il Comitato internazionale della Croce rossa (CICR) in occasione della Giornata internazionale delle persone scomparse, furono circa 35'000 complessivamente i dispersi nelle guerre balcaniche. Nel 2019, secondo il CICR, sono stati trovati e identificati i resti di 218 persone, nel 2020 solo 46, mentre dall'inizio di quest'anno i dispersi identificati sono stati 43.
È necessario accelerare e intensificare le attività di ricerca, che vanno trattate esclusivamente come una questione umanitaria, senza alcuna politicizzazione, ha osservato il Comitato, citato dai media serbi.
Purtroppo però è proprio la politicizzazione e la persistente rivalità e contrapposizione fra i Paesi interessati a caratterizzare l'intera tematica, con accuse reciproche che altro non fanno che rallentare o paralizzare del tutto i processi di ricerca e identificazione dei resti.
In un incontro svoltosi oggi a Belgrado con la partecipazione dei familiari di serbi scomparsi, il responsabile dell'apposita commissione statale che si occupa del problema, Veljko Odalovic, ha accusato apertamente Croazia e Kosovo di scarsa collaborazione nella ricerca e identificazione dei resti degli scomparsi.
Il capo dell'Ufficio governativo serbo per il Kosovo, Petar Petkovic, ha denunciato l'atteggiamento delle autorità di Pristina che, a suo avviso, negano l'esistenza di archivi dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), dai quali si potrebbe fra luce sulla sorte di tante vittime serbe della guerra del 1998-1999.
Da parte sua il premier kosovaro Albin Kurti, parlando oggi a Pristina in una cerimonia in memoria dei caduti scomparsi, ha sollecitato l'apertura degli archivi statali della Serbia.
Il tema degli scomparsi e della ricerca e identificazione dei loro resti è tra quelli in agenda nel processo di dialogo fra Belgrado e Pristina con la mediazione UE, una cui nuova sessione a livello di esperti è in programma a Bruxelles nei primi giorni di settembre.