Il mostro di Marcinelle A 20 anni dalla condanna del pedofilo Marc Dutroux, per l'esperta ci sono nuovi pericoli. Ecco quali

dpa / tcar

24.6.2024 - 13:52

Marc Dutroux mentre si reca in tribunale (foto d'archivio).
Marc Dutroux mentre si reca in tribunale (foto d'archivio).
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Ben 20 anni fa veniva emesso il verdetto: ergastolo per il più famoso serial killer di bambine del Belgio, il Mostro di Marcinelle, alias Marc Dutroux. Un caso che difficilmente potrebbe ripetersi al giorno d'oggi, afferma un'esperta, ma che vede nuovi pericoli per i bambini nella società odierna.

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  • Il belga Marc Dutroux ha rapito, violentato e torturato sei ragazze e ne ha uccise quattro.
  • La polizia lo ha arrestato nell'agosto 1996. Il 22 giugno di 20 anni fa è stato condannato all'ergastolo.
  • Il caso del Mostro di Marcinelle - il soprannome che gli diede la stampa italiana all'epoca - è visto in Belgio come un simbolo del fallimento della giustizia e della polizia.
  • Un caso che difficilmente potrebbe ripetersi oggi, dice un'esperta, che però vede nuovi pericoli. per le giovani generazioni.

Tra le finestre distrutte e le facciate scure, i mattoni di terracotta dipinti di bianco del memoriale appaiono quasi sgargianti. Un netto contrasto con un capitolo oscuro della storia del Belgio. Il titolo: «Entre terre et ciel», tra terra e cielo.

Non molto tempo fa, la cosiddetta casa dell'orrore sorgeva a Charleroi, a sud di Bruxelles. Era una delle due abitazioni in cui il serial killer di bambine commise i suoi crimini negli anni Novanta. L'edificio è stata demolito solo l'anno scorso ed è stato allestito al suo posto un giardino commemorativo.

Il giardino commemorativo «Entre terre et ciel» in omaggio alle vittime di Marc Dutroux a Charleroi in Belgio (foto d'archivio).
Il giardino commemorativo «Entre terre et ciel» in omaggio alle vittime di Marc Dutroux a Charleroi in Belgio (foto d'archivio).
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Il belga Marc Dutroux ha rapito, violentato e torturato sei bambine e ne ha uccise quattro. La polizia lo arrestò nell'agosto 1996. Il 22 giugno di 20 anni fa è stato condannato all'ergastolo.

Il 67enne è ancora oggi in carcere, mentre la sua complice ed ex moglie è ora libera.

Il caso del Mostro di Marcinelle - il soprannome che gli diede la stampa italiana - scatenò un'ondata di indignazione nel Paese. Poco dopo l'arresto definitivo di Dutroux, circa 300'000 persone manifestarono contro la violenza sessuale sui bambini durante la cosiddetta «marcia bianca» a Bruxelles nell'ottobre del 1996.

Nuovi pericoli per i bambini

«Dal 1996 sono cambiate molte cose», afferma Sofia Mahjoub della fondazione belga Child Focus per i bambini scomparsi e vittime di abusi sessuali. La fondazione è stata creata alla fine degli anni '90 anche, tra gli altri, dal padre di una delle vittime di Dutroux.

«Non si può mai dire con certezza che una cosa del genere non accadrà mai più, ma ora sarebbe molto difficile. Le nostre antenne sono dritte, così come quelle della polizia e dell'intero Paese». C'è anche molta più tecnologia di supporto, come telecamere e cellulari.

Tuttavia, l'esperta di protezione dell'infanzia non dà il cessato allarme: «Da allora sono cambiati anche i luoghi in cui i bambini devono essere protetti», aggiunge Mahjoub. «Dobbiamo proteggerli sempre di più su internet». La fondazione spera che le leggi dell'UE su regole più severe per le piattaforme digitali abbiano un impatto.

Queste mirano anche a proteggere i ragazzini e le ragazzine dalla diffusione in rete di immagini abusive e dal child grooming, ovvero l'adescamento e le molestie sessuali nei confronti dei minori.

Dutroux presto libero? «L'intero Paese sarebbe furioso»

In Belgio, il caso del Mostro di Marcinelle è visto come un simbolo del fallimento della giustizia e della polizia. È considerato uno dei motivi della riforma delle forze dell'ordine belghe a metà degli anni Novanta.

È stato particolarmente scioccante il fatto che Dutroux sia stato condannato per aver rapito e abusato di diverse giovani donne nel 1989, ma sia stato rilasciato dopo pochi anni per buona condotta. Gli esperti avevano messo in guardia da quest'uomo, e hanno avuto ragione.

E cosa succederebbe se il serial killer venisse prima o poi rilasciato? «Abbiamo fiducia nelle nostre autorità giudiziarie, anche se decidessero di far uscire Dutroux di prigione», dice Mahjoub. «Ma l'intero Paese sarebbe furioso, ha causato un trauma nazionale».

Non è però previsto che il 67enne possa presto lasciare il carcere: interpellato dalla Deutschen Presse-Agentur (DPA), il suo avvocato ha dichiarato che al momento non sta prendendo in considerazione un'altra domanda per ottenere il rilascio.

I fiori per la vita nel giardino commemorativo

Il giardino commemorativo all'angolo della strada è stato battezzato, come detto, «Entre terre et ciel», «tra cielo e terra», afferma una portavoce della città di Charleroi. Non ci sono statue, né pietre con nomi incisi, ma alberi e fiori. Questi sono sinonimo di vita, come sottolinea la portavoce.

La città lo ha deciso insieme ai genitori di due delle bambine che sono morte di stenti nel seminterrato della casa all'età di otto anni, mentre Dutroux era in prigione da tre mesi per furto d'auto nel 1995.

La parete bianca della casa mostra un bambino che fa volare in aria un aquilone e attira lo sguardo verso l'alto. La cantina sotto il giardino è stata conservata su richiesta dei genitori.

Il Belgio riuscirà mai a riprendersi completamente dal suo trauma? Anche nel luogo della rassicurazione, come la città di Charleroi chiama il giardino commemorativo, è difficile.

Un treno passa ogni pochi minuti. Le auto sfrecciano sull'autostrada adiacente al cavalcavia. Un sottile muro di pietra attutisce il rumore in modo appena percettibile.

Solo un murale dà un po' di colore a questo luogo desolato.

Tra i fiori blu, si legge in francese: «I fiori crescono anche tra le rovine».

dpa / tcar