Servizi di certificazioneSGS in trattative con il concorrente Bureau Veritas per una fusione
hm, ats
15.1.2025 - 15:00
SGS, gruppo ginevrino attivo a livello internazionale nel settore della certificazione e dell'ispezione, è in trattative con il concorrente francese Bureau Veritas in vista di una possibile fusione.
Keystone-SDA, hm, ats
15.01.2025, 15:00
15.01.2025, 15:06
SDA
Si tratterebbe dell'unione più grande mai vista nel settore: le due società sono infatti le prime al mondo nel ramo.
Stando a Bloomberg, che ha lanciato la notizia nella tarda serata di ieri, l'annuncio delle nozze potrebbe arrivare già nelle prossime settimane, anche se i negoziati non sono ancora conclusi e non si esclude un loro fallimento. Le indiscrezioni hanno trovato conferma oggi: entrambe le imprese hanno confermato i colloqui. Non vi è però alcuna garanzia che essi portino a un accordo, mettono in guardia. Nessuna delle due società ha voluto inoltre commentare ulteriormente il tema.
Se dovesse andare in porto l'operazione porterebbe alla nascita di un colosso con un fatturato di circa 12 miliardi di franchi, con una quota di mercato del 15% e una capitalizzazione borsistica di circa 35 miliardi. In base alle ultime cifre annuali, risalenti al 2023, SGS ha un fatturato di 6,6 miliardi di franchi, a fronte dei 5,9 miliardi di euro Bureau Veritas, impresa fondata nel 1828 che ha la sua sede a Neuilly-sur-Seine, alla periferia di Parigi.
Ma una mega-società avrebbe senso? Gli analisti nutrono qualche dubbio al proposito. In considerazione delle dimensioni e della complessità di una fusione i rischi potrebbero superare i benefici, secondo un commento di Barclays. Berenberg vede un certo potenziale di sinergie, ma anche numerose difficoltà in termini di quote di mercato, sovrapposizioni e punti focali. Sussiste anche qualche potenziale problema sul fronte delle normative della concorrenza, in alcuni mercati.
Stando a Vontobel è troppo presto per dire se alla fine l'accordo sarà concluso: le due società si tengono d'occhio da diversi anni e secondo la banca è probabilmente la terza o quarta volta che si tengono colloqui, ma è la prima che vengono resi pubblici. Finora – sempre nella ricostruzione degli esperti dell'istituto – le trattative sono fallite a causa anche delle discussioni sulla scelta della sede o su chi dovrà essere alla presidenza del consiglio di amministrazione e della direzione.
Agli avvenimenti in corso guardano con un certo scetticismo anche gli investitori: nella prima ora di contrattazioni in borsa l'azione SGS perdeva oggi circa il 4%, cosa che l'ha portata a quasi azzerare i guadagni di quest'anno. Assai positiva rimane però la performance sull'arco di dodici mesi: +27%. Il titolo faceva parte anche dell'SMI, l'indice dei 20 principali valori elvetici, ma ne è stato allontanato nel 2022: rimane comunque sempre nella top 30.
SGS – l'acronimo sta per Société Générale de Surveillance – è stata in origine fondata a Rouen, in Francia, nel 1878, da un giovane imprenditore lettone: l'impresa si occupa di verificare le forniture di grano, in un'epoca in cui queste venivano sempre più standardizzate. L'idea ebbe successo e vennero aperti uffici in varie località francesi. Nel 1915, durante la prima guerra mondiale, l'azienda spostò la sua sede da Parigi a Ginevra. La ragione sociale Société Générale de Surveillance venne adottata nel 1919. Dal 1985 la società è quotata alla borsa svizzera. Oggi SGS gestisce una rete di 2700 uffici e laboratori in tutto il mondo e ha oltre 99'000 dipendenti. Il suo motto è «when you need to be sure», quando si deve essere sicuri.