Mercato del lavoroC'è meno penuria di manodopera qualificata, ma più che nel 2019
hm, ats
28.11.2024 - 10:00
Il problema della carenza di manodopera qualificata in Svizzera si sta attenuando, ma rimane «acuto» e sempre più grave di prima della pandemia: lo afferma Adecco, che sul tema calcola un indice annuale.
28.11.2024, 10:00
28.11.2024, 10:40
SDA
L'indicatore realizzato dal gruppo attivo nel lavoro interinale si è contratto a 157 punti, in flessione del 18% rispetto ai 191 punti dell'anno scorso (valore record) e sostanzialmente in linea con i 155 punti del 2022, emerge da un comunicato diffuso oggi. Nel 2019 pre-pandemico si registravano 91 punti.
L'arretramento si riflette in entrambe le componenti principali dell'indice: da un lato nel 2024 gli annunci di posti di lavoro sono scesi del 7%, dall'altro il tasso di disoccupazione è passato dal 2,0 al 2,4%.
«Il rallentamento dell'economia ha avuto un impatto notevole sul mercato del lavoro svizzero quest'anno», commenta Marcel Keller, numero uno di Adecco in Svizzera, citato nella nota.
Il problema non sparirà in futuro
«Il comparto rimane però solido: ci sono ancora più impieghi vacanti rispetto a prima della pandemia e il tasso di disoccupazione rimane a un livello storicamente basso, malgrado un leggero aumento».
«Ciò significa che la carenza di personale specializzato rimane un problema che le aziende dovranno affrontare anche in futuro», prosegue il dirigente.
«Per contrastare la carenza di manodopera qualificata nel lungo periodo e mantenere la propria competitività le imprese devono investire maggiormente nei propri dipendenti e offrire misure mirate di riqualificazione, perfezionamento e provvedimenti di formazione continua», si dice convinto il manager.
Nella sanità la situazione rimane grave
Per quanto riguarda le singole professioni, la situazione nel settore sanitario rimane grave: ad esempio c'è ancora carenza di medici specialisti, infermieri e farmacisti ovunque.
L'industria delle costruzioni è al secondo posto fra quelle più toccate dal problema, seguita dal settore dell'elettricità.
Nel frattempo nel ramo informatico la tensione si è per contro chiaramente allentata: se l'anno scorso il gruppo professionale degli specialisti IT era ancora al secondo posto, quest'anno è al settimo.