Contrazione verso gli USA Esportazioni svizzere in lieve calo in novembre

hm, ats

19.12.2023 - 12:00

Verso gli Stati Uniti il flusso di merci è diminuito sensibilmente.
Verso gli Stati Uniti il flusso di merci è diminuito sensibilmente.
Keystone

Le esportazioni svizzere sono risultate in lieve calo in novembre, sulla scia in particolare della flessione delle vendite negli Stati Uniti, che segnano il più basso livello dall'ottobre 2019.

L'export complessivo si è attestato a 21,2 miliardi di franchi, in flessione dello 0,5% rispetto a ottobre. Le importazioni sono per contro salite del 7,2% a 19,2 miliardi.

L'undicesimo mese dell'anno si chiude così con un'eccedenza di 2,0 miliardi, in diminuzione rispetto ai 3,4 miliardi di ottobre, emerge dai dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (vale a dire corrette dell'effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a +1,8% (export) e +1,7% (import).

Nel confronto con ottobre i vari settori dell'export hanno mostrato andamenti assai differenti. Quello di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna (a livello nominale) -0,3% (a 10,9 miliardi di franchi); seguono le macchine e l'elettronica (+0,2% a 2,7 miliardi), l'orologeria (+1,4% a 2,6 miliardi), gli strumenti di precisione (-1,9% a 1,5 miliardi) e i metalli (+0,1% a 1,2 miliardi).

A livello geografico, il continente più importante per il Made in Switzerland rimane l'Europa (+3,4% a 12,7 miliardi), con un contributo significativo fornito da Germania (+0,4% a 3,4 miliardi) e Italia (+5,7% a 1,8 miliardi), che sono il secondo e il terzo fra i principali sbocchi dell'export. In forte flessione è il Nordamerica (-12,1% a 3,8 miliardi), con gli Stati Uniti che mostrano una marcata contrazione (-9,9% a 3,6 miliardi), pur mantenendo il primato di paese più importante per le merci elvetiche. Fa un passo indietro l'Asia (-3,5% a 4,7 miliardi), con l'arretramento della Cina (-5,6% a 1,2 miliardi).

Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante rimane quello chimico-farmaceutico (+25,3% a 6,8 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (-1,8% a 2,8 miliardi), veicoli (-3,3% a 1,7 miliardi), metalli (-1,3% a 1,3 miliardi), tessili e abbigliamento (+2,9% a 1,0 miliardi), nonché prodotti energetici (+0,4% a 1,0 miliardi). Riguardo alle regioni, sono in progressione sia Europa (+7,9% a 14,2 miliardi) che il Nordamerica (+11,2% a 1,3 miliardi), mentre arretra l'Asia (-2,6% a 3,2 miliardi).

hm, ats