Fusione con UBSCredit Suisse: la causa collettiva degli azionisti si farà, i soldi ci sono
hm, ats
6.7.2023 - 11:00
I soldi ci sono, la causa collettiva in favore degli azionisti di Credit Suisse (CS), che ritengono di essere stati pagati troppo poco nell'ambito dell'acquisizione da parte di UBS, si farà.
hm, ats
06.07.2023, 11:00
06.07.2023, 12:07
SDA
L'azienda LegalPass ha annunciato oggi che la soglia di finanziamento necessaria per dare il via all'azione legale è stata raggiunta.
Come noto, con la sua iniziativa denominata «Credit US» l'impresa – una startup fondata nel 2022 da due avvocati che ha come obiettivo di rendere il diritto accessibile a tutti – punta a contestare il rapporto di concambio (1 azione UBS per 22,48 azioni CS) stabilito nell'ambito dell'operazione orchestrata dal Consiglio federale sulla base del diritto di necessità, al di fuori quindi dei parametri legali normali.
In tal modo – aveva ricordato qualche giorno or sono la fondazione Ethos, che sostiene le mosse di LegalPass – l'istituto in difficoltà era stato valutato a soli 3 miliardi di franchi, mentre alla chiusura delle contrattazioni borsistiche di venerdì 17 marzo (prima cioè della famosa domenica 19 marzo, giorno dell'annuncio della fusione da parte del governo) il suo valore era di 7 miliardi.
La causa sarà depositata a Zurigo
A tre settimane dal lancio della proposta di chiamare in causa i tribunali, chiedendo un indennizzo migliore per le azioni detenute, LegalPass fa oggi sapere che i fondi necessari sono stati raccolti.
Questo permette la preparazione e l'inoltro della causa, davanti al competente tribunale di Zurigo, da parte di Andreas Hauenstein, avvocato dello studio Baumgartner Mächler, a sua volta con sede nella città sulla Limmat.
«Risonanza incredibile»
«Questo progetto, il primo del suo genere in Svizzera, ha comportato mesi di lavoro e centinaia di telefonate: ad oggi oltre 350 partecipanti hanno già aderito all'azione Credit US», si legge in un comunicato.
«La risonanza è stata incredibile», afferma Philippe Grivat, cofondatore di LegalPass, citato nella nota. «Siamo davvero commossi dai molti messaggi di ringraziamento da parte degli azionisti che finalmente hanno un modo per far sentire la loro voce, e siamo orgogliosi di vedere la nostra azione prendere forma».
Sulla stessa lunghezza d'onda è anche il secondo fondatore di LegalPass, Alexandre Osti: «Gli azionisti di Credit Suisse non sono stati ascoltati all'assemblea generale: daremo loro voce in tribunale».
In Svizzera non esistono le Class-Action
Come noto il diritto svizzero non conosce lo strumento della causa collettiva in senso stretto, la class action sul modello americano pensata per dare la possibilità a piccoli consumatori (o investitori) di affrontare cause altrimenti molto difficili da sostenere.
La legge sulla fusione, la scissione, la trasformazione e il trasferimento di patrimonio (LFus) prevede però la possibilità di contestare il cosiddetto «rapporto di scambio delle quote».