Carlos Alcaraz non è solamente una delle tante stelle nascenti del tennis. Lo spagnolo ha il potenziale per dominare questo sport nei prossimi decenni. Vi proponiamo le considerazioni di un giornalista spagnolo.
Quest'anno a Parigi, Carlos Alcaraz ha tutte le carte in regola per conquistare il suo primo torneo del Grande Slam. Lo spagnolo, ancora solo 19enne, negli ultimi mesi ha vinto ben quattro tornei: i due Master 500 di Barcellona e Rio De Janeiro e i due Master 1000 di Madrid e Miami. Il nativo di El Palmar, cittadina nella provincia di Murcia, ha già saputo mettere in riga mostri sacri del tennis come Rafael Nadal e Novak Djokovic, e sarebbe felicissimo di ripetersi anche al presente Roland Garros in un eventuale semifinale. Se Alcaraz dovesse superare l'ostacolo Zverev si ritroverebbe infatti giovedì ad affrontare il vincente della super sfida Rafa-Nole.
Si sono già spesi fiumi di inchiostro per spiegare come Alcaraz abbia tutte le carte in regola per costruirsi una carriera di primo piano. Ma approfondiamo l'argomento: Alcaraz è molto più di un «mini-Nadal». Gioca in modo più aggressivo, cerca di chiudere i punti velocemente e di conseguenza il suo stile di gioco si avvicina maggiormente a quello di Roger Federer.
Il meglio dei migliori
Carlitos sembra avere nel suo arsenale tennistico tutte le caratteristiche dei migliori tennisti della storia. Ha un'altissima intensità di gioco e può contare su una tenacia d'acciaio come Rafa Nadal, e mette in campo un gioco offensivo alla Roger Federer, cercando di chiudere i punti il più rapidamente possibile. Da Novak Djokovic sembra invece aver preso la capacità di giocare il suo miglior tennis nei momenti decisivi delle partite.
Il giovane spagnolo gioca con una spensieratezza che si vede raramente in giocatori della sua età. Non si lascia impressionare dai grandi nomi, e in campo riesce a rimanere estremamente concentrato. Alle stesso tempo, durante le pause, come nel cambio campo, a volte gioca con il pubblico facendo la ola.
«Abbiamo aspettato per anni un giocatore come lui»
«L'ho visto giocare per la prima volta nel 2017 nell'accademia di Juan Carlo Ferrero a Villena. Sin dal principio mi sono innamorato del suo modo di giocare, da come colpisce la palla e dai suoi movimenti in campo. La sua fulminea ascesa di quest'anno dunque non mi sorprende, anche se è stata molto più rapida di quanto avrei immaginato», ha dichiarato ai media del Roland Garros Alejandro Ciriza, un giornalista spagnolo di lunga data specializzato nel tennis.
«Abbiamo aspettato per dieci anni un giocatore come lui, ora finalmente è arrivato», ha proseguito Ciriza, di certo non l'unico ad essere entusiasta delle recenti prestazioni di Alcaraz. Tutta la Spagna ha già ceduto al suo fascino. In effetti il diciannovenne è finito diverse volte sulle prime pagine delle grandi testate sportive del suo paese. «Alcaraz è sulla bocca di tutti in questo momento. I social media contribuiscono certamente a questo fenomeno. Quando Nadal ha sfondato, non c'erano né Twitter né Instagram. Ora sì, e tutte le Timelines sono piene di Alcaraz».
Più titoli dei «Big Three»
I record dei «Big Three» sono in pericolo? Alejandro Ciriza pensa di sì: «Alcaraz non avrà la concorrenza che hanno avuto gli attuali top player. Ecco perché vincerà più Grandi Slam di Federer, Nadal e Djokovic».
Una "sparata" altisonante, che diverrebbe sempre più credibile se domenica prossima sul Court Philippe Chatrier, il 19enne dovesse effettivamente sollevare al cielo il suo primo trofeo del Grande Slam.