In una conversazione con Bjorn Borg il tennista elvetico ha rivangato il passato spiegando quanto sia stata complicata la sua evoluzione da Roger a King Roger.
«Per me non è stato facile diventare il giocatore che sono ora», parole di Roger Federer. In una recente intervista effettuata in compagnia dell'ex campionissimo Bjorn Borg per festeggiare i 50 anni delle ATP Finals il tennista renano ha analizzato i suoi primi anni da professionista.
«Ho vissuto alcune grandi crisi nella mia prima parte di carriera - ha ammesso senza mezzi termini King Roger - io e Bjorn siamo due giocatori paragonabili, ma la differenza maggiore è che lui è stato fin da subito un campione. Assieme a Nadal è stato uno dei migliori teenager della storia del nostro sport».
Effettivamente sia lo spagnolo che lo svedese hanno messo in bacheca il loro primo trofeo del Grande Slam molto presto. Bjorn Borg ha vinto il primo dei suoi 11 Slam all'età di 18 anni, mentre Nadal, anche lui sulla terra battuta del Roland Garros, si è aggiudicato il primo prestigioso titolo a 19 anni compiuti.
«Io invece ho impiegato più tempo per capire come essere e diventare un campione nei primi anni non sapevo come gestire la pressione, come comportarmi con i media, con gli i tifosi allo stadio, in poche parole come rispettare il tennis in ogni singola occasione», ha poi specificato Roger Federer, che per festeggiare il primo trionfo in un appuntamento del Grande Slam ha dovuto aspettare i 21 anni di età, quasi 22, quando nel 2003 si è aggiudicato Wimbledon sconfiggendo in finale l'australiano Mark Philippoussis.
«Molte persone spesso mi chiedono come mai sono sempre così calmo ed equilibrato. Probabilmente lo fanno perché mi conoscono solo dopo la mia prima vittoria a Wimbledon. Gli anni precedenti sono stati quelli più interessanti», ha poi concluso sorridendo il basilese, il quale nei primi anni di carriera ne ha fatte di cotte e di crude, e quante racchette spaccate...