Il caso Djokovic Mentre il numero 1 si allena, scendono in campo anche i governi e l'ATP

SDA

11.1.2022 - 13:04

Novak Djokovic 
Novak Djokovic 
KEYSTONE

La battaglia legale tra il tennista serbo e il governo australiano per poter giocare gli Australian Open non sembra ancora essere terminata e il numero 1 scende in campo a Melbourne. L'ATP afferma di «essere solidale sia con Djokovic che con il popolo australiano», e intanto spunta un fatto che potrebbe giocare a sfavore del campione.

Djokovic, la polizia australiana usa spray al peperoncino per disperdere i sostenitori del tennista

Djokovic, la polizia australiana usa spray al peperoncino per disperdere i sostenitori del tennista

La polizia australiana a Melbourne usa spray al peperoncino per disperdere i sostenitori del tennista serbo Novak Djokovic fuori dagli uffici del suo team legale mentre un'auto lascia l'edificio, dopo che il campione di tennis all'inizio della giornata e' riuscito a vincere con i suoi legali una battaglia in tribunale per la revoca della cancellazione del suo visto per motivi sanitari Covid, visto che non e' vaccinato contro il virus. Il giudice ne ha ordinato il suo rilascio.

10.01.2022

Mentre in Serbia si festeggia la vittoria legale - non ancora definitiva -, e i supporter di Novak Djokovic in Australia inscenano delle scaramucce con la polizia locale, il numero 1 del tennis mondiale è stato visto allenarsi martedì presso la sede degli Australian Open, il giorno dopo il suo rilascio dopo la clamorosa vittoria legale contro la cancellazione del suo visto.

Colloquio telefonico tra i due premier

Come riferiscono i media a Belgrado, la premier Brnabic ha chiesto in un colloquio telefonico con il collega australiano Scott Morrison che al campione serbo numero uno del tennis mondiale venga riservato un trattamento corretto e dignitoso, con il rispetto di tutti i suoi diritti.

La premier ha sottolineato in particolare l'importanza della possibilità per Djokovic di potersi allenare e prepararsi fisicamente per gli Open di Australia che si aprono tra una settimana, considerando che negli ultimi giorni non lo ha potuto fare.

Intanto Nole si allena

Il giocatore serbo, che ha vinto nove volte il torneo del Grande Slam, è stato infatti visto riscaldarsi in una palestra prima di entrare nell'area giocatori e dirigersi verso il centro del campo dove fra sei giorni inizierà la competizione. 

Il ministro che potrebbe fermare tutto

Tutto ciò mentre si attende ancora la presa di posizione del governo australiano, del ministro dell'immigrazione Alex Hawke, che ancora nei prossimi giorni potrebbe esercitare la sua autorità personale di revocare il visto della star serba del tennis.

«In linea con il processo in corso, il ministro Hawke considererà accuratamente la questione», ha detto questa mattina il portavoce del ministro.

L'ATP continua a raccomandare la vaccinazione

L'ATP ha affermato di essere solidale sia con Djokovic sia con il pubblico australiano e ha sottolineato di aver fatto tutto il possibile per scongiurare potenziali problemi per i giocatori che entrano nel paese per giocare agli Australian Open.

«L'ATP rispetta pienamente i sacrifici che il popolo australiano ha fatto dall'inizio del COVID-19 e le rigide politiche di immigrazione che sono state messe in atto», si legge nella nota.

«Arrivando a Melbourne, è chiaro che Djokovic pensava di aver accesso all'esenzione medica necessaria per adempiere ai requisiti per entrare nel Paese – si legge nella nota dell'Atp – Gli eventi che hanno preceduto la sentenza di lunedì sono stati dannosi in tutti i sensi, incluso per la preparazione di Novak al torneo. Le richieste di esenzione medica dei giocatori vengono valutate da un ente indipendente dall'Atp, che comunque è rimasta in costante contatto con Tennis Australia per chiedere chiarezza lungo tutto il processo. Accettiamo il verdetto dell'udienza di lunedì, e approcciamo con entusiasmo le prossime settimane di grande tennis».

«Continuiamo a raccomandare fortemente la vaccinazione per tutti i giocatori dell'Atp Tour, in quanto la riteniamo essenziale per il nostro sport per affrontare la pandemia – sottolinea l'Atp – Ciò è supportato da evidenze scientifiche che chiariscono i benefici dei vaccini e serve anche a soddisfare i requisiti per viaggiare che verranno resi più stringenti. Ci incoraggia il fatto che 97 tennisti della Top 100 si siano già vaccinati in vista degli Australian Open». 

Falsa dichiarazione?

Nelle ultime ore, come riportato dal giornalista Paul Sakkal che segue la vicenda molto da vicino, emerge un nuovo punto che potrebbe mettere il tennista serbo in grossa difficoltà: «Il governo australiano indaga se Djokovic ha mentito sui suoi moduli di ingresso in Australia. Sulla sua dichiarazione di viaggio, Djokovic ha dichiarato di non aver viaggiato nei 14 giorni prima del 6 gennaio, data del suo arrivo in Australia. In effetti però, il serbo ha viaggiato da Belgrado alla Spagna (Marbella) dove è stato visto e all'Accademia Soto Tennis», scrive il reporter australiano sul suo profilo twitter.

Giovedì 13 gennaio si terranno le estrazione per gli accoppiamenti del tabellone principale del primo Grand Slam della stagione - a Melbourne dal 1972 - che inizierà lunedì 17 gennaio. Con o senza il numero 1.

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