Verso le Olimpiadi «La vera sfida sono i giorni senza motivazione»: ecco come Noè Ponti si prepara per Parigi 2024

SDA - La redazione

10.7.2024 - 08:41

Noè Ponti si sta preparando per le Olimpiadi di Parigi.
Noè Ponti si sta preparando per le Olimpiadi di Parigi.
Keystone

A Tenero Noè Ponti si sta preparando per i suoi secondi Giochi Olimpici. Medaglia di bronzo a Tokyo 2021, a Parigi il ticinese ambisce a obiettivi ancora più grandi.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • Noè Ponti, che ha fatto il suo grande salto a Tokyo 2021, ritiene che la vera sfida per un atleta sia allenarsi bene anche nei giorni in cui non si sente motivato.
  • Nell'autunno del 2021, dopo un breve parentesi negli Stati Uniti, Ponti è tornato in Svizzera, dove trova il contesto ideale per allenarsi grazie alla vicinanza della famiglia, degli allenatori e delle strutture.
  • Il nuotatore ticinese lavora anche con un mental coach per gestire la pressione e i livelli di energia, concentrandosi sulla meditazione e sulla visualizzazione per preparare al meglio le Olimpiadi di Parigi, dove spera di migliorare ancora i suoi risultati.

La routine è inevitabile, dal lunedì al sabato. Sono le sette in punto quando Noè Ponti arriva al Centro sportivo nazionale con il suo skateboard, i capelli nascosti sotto il cappuccio e le cuffie sulle orecchie. «La motivazione non è sempre la stessa, questo è certo», ride il locarnese, in un'intervista rilasciata a «Keystone-SDA».

«Non credo ci sia qualcuno che sia sempre motivato al cento per cento - spiega Ponti - è normale che ci siano giorni in cui non si ha voglia di fare nulla. Anche se si ama il proprio lavoro, a volte si preferisce rimanere a letto. Ma sono proprio questi giorni che ti fanno crescere come atleta».

«Allenarsi bene ed essere in forma quando tutto va per il verso giusto è qualcosa diordinario - prosegue il nuotatore - la difficoltà maggiore è quella di essere in grado di fare la differenza nei giorni in cui non ci si sente bene, quando non si è così motivati. Non tutti sono in grado di farlo, ed è questo che fa la differenza tra un buon atleta e un atleta di livello mondiale».

Noè Ponti con a sua medaglia di bronzo olimpica. A Parigi ne arriveranno altre?
Noè Ponti con a sua medaglia di bronzo olimpica. A Parigi ne arriveranno altre?
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L'amore per il Ticino

Ponti appartiene senza dubbio alla seconda categoria. Questo giovane di eccezionale talento ha fatto il suo grande salto a Tokyo 2021. A 20 anni ha infatti conquistato la sua prima medaglia internazionale ai massimi livelli. «Non credo che questa medaglia sia arrivata troppo presto. Non ha cambiato radicalmente la mia vita», ricorda.

Prima dell'exploit di Tokyo, il ticinese aveva deciso di proseguire la carriera negli Stati Uniti, alla North Carolina State University. Annullò l'esperimento dopo pochi mesi. Lì era troppo lontano dalla sua famiglia e dai suoi amici, inoltre era solo un nuotatore tra tanti altri. Non era l'ambiente che aveva sperato.

«Sono contento di averci provato. Ma sono altrettanto felice di essere tornato indietro perché tre anni fa non era l'esperienza giusta da fare. Per fortuna non ho perso troppo tempo, anche se è stato bello conoscere una nuova realtà», dice il pupillo dell'allenatore italiano Massimo Meloni.

Noè Ponti a Tenero ha tutto ciò di cui ha bisogno.
Noè Ponti a Tenero ha tutto ciò di cui ha bisogno.
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Può immaginare di lasciare nuovamente il Ticino prima o poi? «Lascio tutte le porte aperte, in fondo non so cosa succederà tra due, tre, quattro o cinque anni. Mi piacerebbe fare un'esperienza all'estero, sia durante la mia carriera che dopo», ammette il 23enne.

«Se avessi bisogno di un cambiamento, di una nuova motivazione nella mia carriera di atleta, allora dovrei cambiare qualcosa. Ma al momento va tutto bene», racconta sorridendo Ponti.

«Qui ho tutto quello di cui ho bisogno, la mia famiglia, i miei allenatori e la mia piscina. È davvero il posto perfetto per allenarsi per compiere qualcosa di grande. La cosa più importante per un atleta è lavorare in un posto dove si sente a proprio agio».

La pressione

Lo sport del nuoto non è solo estremamente impegnativo dal punto di vista fisico, ma anche, e soprattutto, da quello mentale. «Quando inizi a ottenere buoni risultati, la pressione arriva automaticamente. Soprattutto da parte dei media e dei tifosi».

La pressione aumenta con l'avvicinarsi dei Giochi Olimpici. «È impossibile non pensare alle Olimpiadi. A meno che non si giochi a calcio o a hockey su ghiaccio, i Giochi sono l'evento madre, che si svolgono solo ogni quattro anni», analizza il 17 volte medaglia d'oro ai campionati svizzeri in vasca lunga.

«A volte sei più nervoso o senti di più l'adrenalina. Bisogna saper mantenere la rotta e allenarsi normalmente»

Le nageur suisse Noe Ponti, medaille olympique de bronze lors du 100m papillon a Tokyo en 2020, prend la pose pour le photographe apres un entrainement de natation, ce jeudi 6 juin 2024 au centre sportif national de la jeunesse Tenero (CST) a Tenero. (KEYSTONE/Anthony Anex)

Noè Ponti

«Bisogna fare del proprio meglio per tenere bassa la pressione. È importante tenerla sotto controllo, cosa che non sempre sono riuscito a fare in passato. Ma con l'esperienza, questa capacità pian piano arriva», puntualizza Ponti.

«Ai Giochi Olimpici la cosa più importante è essere pronti al cento per cento, anche se fisicamente non si è al top, ma la testa fa la differenza», spiega l'atleta di un 1,92 metri, che di conseguenza si avvale di un mental coach. «Al momento, sto lavorando soprattutto sul controllo dei miei livelli di energia, in modo da poter ricaricare le batterie, indipendentemente dalle circostanze».

In questo senso lo aiuta anche la meditazione. «Posso concentrarmi completamente su me stesso. Mi aiuta anche a visualizzare le mie gare a Parigi».

Noè Ponti durante un allenamento.
Noè Ponti durante un allenamento.
Keystone

Nessuna garanzia

Se visualizza anche una medaglia, Noè Ponti rimane sul vago, ma ciò di cui non fa mistero sono le sue ambizioni. Con un tempo di 50,16 secondi, quest'anno è il secondo nuotatore più veloce al mondo sui 100 metri delfino.

«Questo tempo non dà alcuna garanzia. Non stiamo lavorando per ottenere il massimo da Parigi. La tappa più difficile sarà la semifinale. Dopo di che, tutto è possibile. Spero solo di poter dare il meglio di me», ha infine concluso il ticinese, desideroso di migliorare i risultati ottenuti nell'ultima Olimpiade giapponese.

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