Le stelle che non illumineranno le Olimpiadi I grandi assenti a Tokyo 2020

bfi

23.7.2021

Roger Federer alle Olimpiadi di Londra nel 2012.
Roger Federer alle Olimpiadi di Londra nel 2012.
Keystone

Molte stelle dello sport non parteciperanno ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Vi diciamo chi sono e perché mancheranno la competizione più importante.

bfi

23.7.2021

Lo sport vive delle sue stelle: quelle più piccole, tante, e quelle più grandi e brillanti.

Le grandi stelle dello sport si servono delle grandi manifestazioni per mettere in mostra tutta la loro brillantezza, una delle vetrine migliori e quella dei Giochi Olimpici.

A Tokyo 2020, tuttavia, ci saranno diverse assenze da parte di attesi protagonisti, mancheranno molti grandi nomi.

Le ragioni di queste defezioni non potrebbero essere più diverse.

Tennis orfano di tanti campionissimi

Due che hanno plasmato lo sport del tennis negli ultimi 15 anni non calcheranno i campi della capitale giapponese.

Roger Federer (39 anni), che a lungo aveva cullato il sogno di poter prender parte ad un 'altra Olimpiade ha annunciato il suo ritiro dopo il torneo di Wimbledon a causa di problemi che ancora affliggono il suo ginocchio. Il suo grade rivale, lo spagnolo Rafael Nadal, aveva già preso questa decisione in precedenza. A giugno infatti, lo spagnolo aveva annunciato che non avrebbe partecipato al torneo olimpico per permettere al suo corpo di recuperare dopo la faticosa stagione sulla terra battuta. Ma i due non sono le uniche stelle del tennis a mancare l'appuntamento olimpico. Il finalista di Wimbledon, l'italiano Matteo Berrettini e le due ex numero uno del mondo Serena Williams e Simona Halep saranno anche assenti.

Il ghepardo e la tigre che non ci saranno

Il corridore più veloce del mondo non sarà della gara. Infatti, lo statunitense Christian Coleman (25 anni), che conquistò l'oro mondiale nei 100m nel 2019, ha mancato tre test antidoping nel corso di questa stagione e di conseguenza e stato sospeso dalla federazione internazionale dovendo rinunciare ai Giochi.

A Tiger Woods, che nel golf ha fatto incetta di Masters, US Open e PGA Championship, mancherebbe solo l'oro olimpico, per completare un palmares fuori dall'ordinario. Purtroppo questo ulteriore titolo non arriverà di certo quest'anno, in quanto il 45enne non è ancora tornato a gareggiare dopo il grave incidente d'auto accorsogli in febbraio.

Le grandi star che si sono ritirate 

Le ultime tre edizioni dei Giochi Olimpici furono contrassegnati da due atleti eccezionali: il giamaicano Usain Bolt (34 anni) e lo statunitense Michael Phelps (36 anni).

Lo sprinter giamaicano fece la tripletta d'oro per ben tre volte (100, 200 e 4x100 m) mentre il nuotatore di Baltimora raccolse un totale di 23 medaglie d'oro olimpiche. I due hanno terminato le loro carriere rispettivamente nel 2017 e nel 2016.

Gli eroi svizzeri di Rio che non ci saranno 

Oltre al sopra menzionato Roger Federer alla delegazione svizzera mancano anche alcuni atleti che vinsero delle medaglie all'ultima edizione di Rio. Il campione olimpico a cronometro Fabian Cancellara si è ritirato dall'attività agonistica nel 2016, a 35 anni. Anche il quartetto composto da Mario Gyr, Simon Niepmann, Simon Schürch e Lucas Tramèr, che vinse l'oro nell'imbarcazione del quattro leggero, non corre più. Stessa sorte per la coppia di tenniste composta da Timea Bacsinszky e Martina Hingis, che conquistarono l'argento nel doppio femminile in Brasile. 

Qualificazioni mancate per Mo e Kerri

Il quattro volte campione olimpico Mo Farah, vincitore dell'oro olimpico sui 5'000 m e 10'000 m nel 2012 e 2016, ha purtroppo mancato la qualificazione per Tokyo. Il 38enne, che è passato alla maratona nel 2017, ha tentato invano di qualificarsi sui 10'000 m senza però riuscirvi.

Anche il leggendario giocatore di beach volley Kerri Walsh Jennings è stato estromesso dalla competizione a cinque cerchi di quest'estate. Lo statunitense 42enne - oro olimpico nel 2004, 2008 e 2012 - era sulla buona strada per qualificarsi in compagnia di Brooke Sweat, prima di perdere gli ultimi due tornei nazionali e dover rinunciare così alla sua quinta Olimpiade.