Ospitare le Olimpiadi è «l'obiettivo finale» di un Paese che si sta muovendo per diventare migliore. Le affermazioni del principe saudita seguono le molte critiche di sportwashing. Intanto i grandi eventi sportivi organizzati dalla nazione mediorientale aumentano.
L'Arabia Saudita, che già da tempo sta attirando grandi eventi sportivi internazionali, punta in alto: i Giochi Olimpici. I funzionari del Paese arabo sperano che i Giochi Asiatici del 2034 dimostrino che la propria nazione è in grado di ospitare un evento del genere.
Il ministro dello Sport, il principe Abdulaziz bin Turki Al-Faisal, ha dichiarato che il Paese si sta muovendo verso uno «stile di vita migliore» e che ospitare grandi eventi sportivi è un grande vantaggio.
Dichiarazioni, quelle del principe saudita, che seguono accuse - non certo nuove: il paese mediorientale è stato accusato a più riprese, da diverse organizzazioni umanitarie internazionali, di utilizzare lo sport come distrazione dalle violazioni dei diritti umani, una pratica comunemente definita «sportswashing», nonostante le affermazioni sul miglioramento della società.
L'anno scorso un rapporto del Guardian aveva rivelato che l'Arabia Saudita ha speso 1,5 miliardi di dollari per il "lavaggio dello sport".
«Siamo aperti a discutere con il CIO su questo tema (Olimpiadi) per il futuro. Penso che l'Arabia Saudita abbia dimostrato di poter ospitare eventi di questo tipo - ha aggiunto - sicuramente le Olimpiadi sarebbero un obiettivo finale per noi e penso che possiamo farlo».
Il Principe Abdulaziz ha affermato che il Paese sta «progredendo». «Ci stiamo muovendo verso una società migliore, verso una migliore qualità della vita, un Paese migliore, per il futuro in generale. E i fatti dimostrano che ospitare questi eventi va a beneficio della nostra gente, dei cambiamenti che stanno avvenendo e dei vantaggi di vivere in Arabia Saudita» ha aggiunto.
«Se organizzare grandi eventi cresce il numero di persone che vogliono praticare gli sport, questa sarà una crescita per tutti».
Sulla mappa dello sport mondiale
La serie LIV Golf, sostenuta dai sauditi, ha già suscitato polemiche nel mondo della disciplina sportiva in questione, tanto che Tiger Woods ha rifiutato un'offerta faraonica per parteciparvi.
Settiman scorsa, a Jeddah, in Arabia Saudita, è andato in scena un incontro di boxe dal richiamo planetario tra l'ucraino Usyk e l'inglese Joshua. In palio vi era la corona mondiale dei pesi massimi, andata al pugile di Kiev.
Dopo essersi già qualificata per le fasi finali della Coppa del Mondo nel 1994, 1998, 2002, 2006 e 2018, l'Arabia Saudita sarà presente anche a Qatar 2022 - una manifestazione che ha generato accuse verso la violazione dei diritti dell'uomo da parte di diverse organizzazioni umanitari internazionali.
Nel 2021, sul circuito di Jeddah, si è svolto il primo Gran Premio di Formula 1 in Arabia Saudita. Si è trattato del quinto GP di sempre svolto interamente in notturna, dopo quelli di Singapore, Bahrain, Sakhir e Qatar.
Nello stadio di calcio della capitale Riyadh, davanti a 30mila spettatori, a gennaio si è giocata la finale di Supercoppa spagnola tra il Real Madrid e l'Atletico Madrid. Gara vinta per 2-0 dai reali della capitale spagnola.
Già nel 2019, due compagini italiane, Lazio e Juventus, avevano disputato la finale della Supercoppa d'Italia nello stadio di Riyadh, davanti a poco più di 20mila spettatori. La squadra di Roma, capitanata da Senad Lulic, vinse la sfida con il risultato di 3-1.