«Oltre il limite» Discesa da brivido ai Mondiali: atleti criticano la pericolosità del percorso verso il Lago di Zurigo

fon

24.9.2024

Edoardo Affini in allenamento sul Lago di Zurigo.
Edoardo Affini in allenamento sul Lago di Zurigo.
Imago

La ripida e pericolosa discesa della cronometro dei Mondiali verso il Lago di Zurigo ha sollevato critiche da parte degli atleti per la scarsa sicurezza e le pessime condizioni stradali. Nonostante le preoccupazioni, gli organizzatori difendono il percorso, affermando di aver fatto tutto il possibile per garantire la sicurezza.

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  • La discesa ripida e poco illuminata della cronometro dei Mondiali verso il Lago di Zurigo ha suscitato critiche per la sua pericolosità, soprattutto da cicliste come Lotte Kopecky ed Ellen van Dijk.
  • Elena Hartmann ed Edoardo Affini hanno sottolineato la pessima qualità della strada e l'eccessiva ripidità, definendo il tratto «oltre il limite» per la sicurezza.
  • Il direttore dell'organizzazione, Olivier Senn, ha difeso il percorso, spiegando che era stato presentato in anticipo e non c'erano alternative migliori.

La rapida discesa della gara di cronometro dei Mondiali da Pfannenstiel sulla Schwabachstrasse verso il Lago di Zurigo ha suscitato accese discussioni.

«Ci si immerge quasi alla cieca in un buco nero, perché gli alberi lasciano passare a malapena la luce», ha commentato la ciclista belga Lotte Kopecky ai microfoni del «Blick».

In effetti le atlete si sono lanciate verso il Lago di Zurigo a oltre 90 km/h. La sezione finale della discesa, con una pendenza del 14%, è stata «molto spaventosa» anche per l'olandese Ellen van Dijk.

Anche la ciclista elvetica Elena Hartmann ha sottolineato che, sebbene non ci fossero quasi curve, il tratto era estremamente ripido, inoltre «la superficie della strada era pessima».

«Era oltre il limite. Onestamente, la superficie era pessima. Non capisco perché non abbiano trovato una strada migliore per arrivare al lago», ha invece commentato sempre sulle pagine del quotidiano zurighese l'italiano Edoardo Affini, medaglia di bronzo nella cronometro maschile di domenica.

Senn si difende: «Non è un tappeto da biliardo, ma...»

Il direttore dell'organizzazione dei Mondiali accetta le critiche solo in misura limitata. Queste le parole di Olivier Senn: «Chiunque poteva percorrere il percorso in anticipo, molte squadre nazionali sono state qui settimane fa e hanno girato dei video. Certo, non è un tappeto da biliardo, ma non c'erano alternative».

In effetti, gli organizzatori avevano inizialmente preso in considerazione il percorso meno pericoloso che passava da Meilen. Questo avrebbe limitato il traffico dei traghetti da e per Horgen, cosa che il Cantone non voleva per non perturbare ulteriormente il traffico.

In realtà, prima della pericolosa curva a destra che immette nella Seestrasse, sono stati affissi diversi cartelli di avvertimento. Come in Formula 1: «300 metri da percorrere», «200 metri da percorrere», «100 metri da percorrere». «Abbiamo fatto tutto il possibile», ha proseguito Senn.

Fortunatamente sino a ora non ci sono state cadute in quella zona, e per le prossime gare, fra cui la più blasonata «in linea» in programma domenica prossima, il percorso non passerà dal «buco nero».