Calcio Sommer lascia la Nazionale dopo 10 anni: «Fa parte del business»

blue Sport

19.8.2024

Yann Sommer ha commentato la sua decisione di lasciare la Nazionale svizzera dopo oltre dieci anni di fedele servizio.

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Dopo dieci anni ricchi di successi, tra i pali della Nazionale come titolare, si è ufficialmente chiusa un’era. 

Yann Sommer ha infatti comunicato il suo addio definitivo alla casacca rossocrociata, vestita 94 volte dal 2012 al mese scorso.

Il 35enne, che aveva raccolto l’eredità di Diego Benaglio a margine dei Mondiali 2014, cede così la palla a Gregor Kobel, cui spetterà l’onore di difendere la nostra porta già dal 5 settembre.

Ottavo nella classifica assoluta degli «stakanovisti» elvetici (a pari merito con Johann Vogel), Sommer ha preso parte a sei grandi tornei: cinque da titolare, mentre uno - appunto - da riserva.

Cosa ha detto Sommer in conferenza stampa:

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  • Sommer, come Shaqiri, si immagina di tornare un giorno in Super League?

    «Non escludo nulla. Ma al momento non è un problema per me, sono molto felice a Milano. Non penso ancora ai prossimi anni. Quando entro a San Siro, a 35 anni, ho la pelle d'oca. Dunque so di essere al posto giusto. Per quello che riguarda il futuro, vedremo "step by step"».

  • «Mi mancherà molto lo spogliatoio»

    «Mi mancherà molto lo spogliatoio: i momenti con i compagni fra una partita e l'altra, cantare l'inno, festeggiare con i tifosi. Ma ora è il momento giusto per chiudere questo capitolo. Sono felice».

  • È prevista una partita d'addio?

    «Probabilmente no. Sarei felice se questo capitolo si chiudesse dopo questa conferenza stampa», dice Sommer. Ma il capo della comunicazione della Nazionale Adrian Arnold chiarisce: «Saluteremo Yann Sommer e Xherdan Shaqiri in una partita in casa. Sarà nei prossimi mesi, ma non sappiamo ancora quando».

  • «Avevo già deciso prima di sapere cosa pensava lo staff»

    «In realtà avevo già preso la decisione prima dei colloqui con i responsabili negli ultimi giorni. Non potevano più assicurarmi che sarei stato il numero 1, ma non era questo il motivo principale per decidere di smettere. Come detto, dopo così tanti anni era giunto il momento di smettere. Per me è normale, fa parte del nostro lavoro. Ho apprezzato molto la comunicazione onesta dello staff».

  • E rimpianti ce ne sono?

    «Non ci ho ancora pensato... (ride). Però no. Io do sempre tutto, l'ho fatto per tutta la mia carriera e lo faccio nella vita in generale. Le sconfitte fanno parte del calcio. Anche in Nazionale abbiamo avuto momenti difficili. Ogni eliminazione fa molto male all'inizio. Ma con l'esperienza si impara e anche per questo motivo non ho rimpianti».

  • Quali sono i ricordi più belli?

    «Il rigore parato contro Mbappé è stato uno dei momenti più importanti, anche con tutta la storia della partita: eravamo sotto per 3-1, era un momento decisivo, quindi credevamo di poter arrivare fino in fondo. Anche le immagini che venivano dalla Svizzera sono state bellissime e ci hanno commosso».

    «Ci sono stati tanti momenti importanti, con qualificazioni ai tornei importanti e grandi vittorie. In generale è stato un viaggio fantastico, bello ed emozionante».

  • L'intervento di Tami

    Il direttore delle squadre nazionali Pierluigi Tami è intervenuto tramite un videomessaggio. In italiano, lo ringrazia per tutto ciò che ha fatto a nome dell'associazione e dal punto di vista personale. «Grazie per le tue prestazioni come portiere e per il tuo ruolo come persona. Sei un esempio non solo per i calciatori, ma per tutti gli sportivi», sono le ultime parole di Tami.

  • «La decisione giusta»

    «Adesso che ho preso la decisione, dopo 20 anni in Nazionale, mi sento bene. So che è la decisione giusta. È stato un bel viaggio, ora in futuro avrò più tempo da investire nel mio club e passare più tempo con la famiglia».

  • «Mi sono preso il tempo necessario...»

    «Per me è stata una decisione molto importante. Sono nel giro della Nazionale da quando avevo 15 anni. Sono stati anni molto importanti per me, dunque anche per questo motivo prima di decidere mi sono preso il tempo necessario durante le vacanze», spiega Yann Sommer sulla decisione di chiudere la sua carriera in Nazionale.

  • «Per me è molto importante essere qui di persona»

    «Per me è molto importante essere qui di persona», dice Sommer all'inizio della conferenza stampa. Ricordando subito gli Euro appena terminati: «È stato un torneo estremamente bello ed emozionante. È stato tutto perfetto».

  • La conferenza stampa sta per iniziare

  • Sommer: «La Nati ha significato molto»

    «Il periodo trascorso con la Nazionale ha significato molto per me. Ripenso con orgoglio ai tanti momenti indimenticabili: le partite emozionanti, le vittorie che abbiamo festeggiato e le sfide che abbiamo superato insieme», ha continuato l'ormai ex estremo difensore della Nati.

    «La Nazionale è stata una parte importante della mia vita da quando avevo 15 anni: dagli esordi nella Under 16, poi nella Under 21, poi dieci anni da numero uno, durante i quali ho giocato tutte le fasi finali dei Mondiali e degli Europei. Abbiamo raggiunto gli ottavi quattro volte e i quarti a due riprese. Questi ricordi avranno sempre un posto speciale nel mio cuore», ha rivelato Sommer, specificando che in futuro vuole concentrarsi sulla sua squadra di club, l'Inter, con la quale ha un contratto valido fino a 30 giugno del 2026.

  • Sommer: «Ho deciso di smettere»

    «Dopo un'attenta riflessione, ho deciso di concludere la mia carriera di portiere della Nazionale svizzera. È stato un grande onore e un privilegio rappresentare il mio Paese ai massimi livelli per 12 anni e in 94 partite internazionali», ha spiegato in un post pubblicato su Instagram.

  • Sommer dice basta

    Dopo che per il futuro lo staff della Nati ha deciso di puntare su Kobel, dopo 12 anni di fedele servizio Yann Sommer ha preso la decisione di concludere la sua parentesi con la Nazionale rossocrociata.

    A tale proposito ha organizzato una conferenza stampa lunedì mattina a Zurigo.

  • Kobel il nuovo numero uno

    Kobel il nuovo numero uno.
    Kobel il nuovo numero uno.
    Imago

    La scorsa settimana blue Sport ha appreso che Gregor Kobel, estremo difensore del Borussia Dortmund, sarà il nuovo portiere numero 1 della Nazionale svizzera.

    Il team di allenatori guidato da Murat Yakin ha deciso di pianificare la Coppa del Mondo 2026 con il giovane portiere di Zurigo.

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