Fabio Capello non ha dubbi: è stato il più grandeRonaldo: quel fenomeno che ha smesso di brillare troppo presto
bfi
5.10.2018
Sono ancora in molti a credere che Ronaldo 'il fenomeno' sia stato uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio, forse il più splendente. Fabio Capello non ha dubbi a riguardo.
Fabio Capello, intervistato da Sky Sport è tornato a parlare di Ronaldo. Non quello stratosferico che oggi fa impazzire la Juventus e i suoi milioni di tifosi, ma bensì quello brasiliano, conosciuto come 'il fenomeno'.
Se CR7 ha fatto dell'etica del lavoro il suo fiore all'occhiello, alzando l'asticella del numero di ore di allenamento dentro e fuori dal campo, il 'fenomeno' è stato una stella cadente di ineguagliabile splendore, che come l'astro dei cieli ha smesso di brillare troppo presto, vittima di tremendi infortuni e di un atteggiamento edonista.
«Io me lo sognavo - racconta il mister oggi in pensione - sì, me lo sognavo al Real Madrid perché pesava 96 chili e non riuscivo a farlo dimagrire. Pensavo: ma perché hai vinto il Mondiale a 84 chili e ora pesi 96? Avevamo Ronaldo e Van Nistelrooy e pensavo di vincere tutto e invece persi tre trofei di fila. Cacciai Ronaldo e ripartimmo. Aveva già accordo con squadra araba, io sconsigliai il Milan perché Ronaldo ormai pensava a tutto tranne che al calcio e loro mi dissero ‘grazie del consiglio’ e lo presero subito (ride ndr). Ronaldo lo considero comunque il più bravo che abbia mai allenato, pur così».
Davor Suker ha segnato quasi 500 gol in carriera, giocando con le maglie di Sevilla, Real Madrid, Arsenal e West Ham. Una macchina da gol, che Capello conobbe durante la sua prima esperienza a Madrid. Poi il mister di San Canzian passò al Milan, dove allenò Savicevic, Boban, Weah e Baggio, per nominarne alcuni. Nel periodo romano, conobbe da vicino Batistuta, Totti e Candela. A Torino, in casa Juve, si trovò tra le mani Ibrahimovic e Del Piero. Capello tornò poi al Real Madrid appunto, dove incontrò Ronaldo, il 'fenomeno', per non sbagliarci. Tra i Galacticos, oltre al brasiliano, figuravano nomi come Robinho, Beckham, Van Nistelrooy, Raul e un giovane Higuain. Alla guida della nazionale inglese il mister friulano si trovò lì davanti Wayne Rooney all'apice della carriera.
Di grandi attaccanti e stupendi giocatori Fabio Capello ne ha conosciuti molti; il suo giudizio è dunque basato su una lunga e profonda conoscenza del calcio di altissimo livello. Rimane un giudizio personale e soggettivo.