Willy Gnonto: dall'Inter allo Zurigo «Nel calcio come nella vita a volte bisogna prendere dei rischi»

Nicolò Forni

4.12.2021

Intervista con Wilfried Gnonto

Intervista con Wilfried Gnonto

03.12.2021

Cresciuto nelle giovanili dell'Inter ha deciso di fare il grande passo nel calcio professionistico passando allo Zurigo, in una nuova nazione, ripartendo da zero. Un'intervista esclusiva con il 18enne attaccante dell'FCZ Wilfried Gnonto.

N. Forni

4.12.2021

Nato a Verbania nel 2003 e cresciuto sulle sponde del Lago Maggiore, a pochi chilometri dalla Svizzera, Wilfriend Gnonto è arrivato fra le fila dello Zurigo nell'estate del 2020 fra la sorpresa generale. Figlio di genitori ivoriani, Willy è infatti sbocciato nelle giovanili dell'Inter, facendosi strada fino a diventare capitano della Nazionale azzurra Under 19.

Con i tigurini ha firmato un contratto valido fino al giugno 2023, realtà che ha deciso di sposare per poter trovare spazio in prima squadra e scendere in campo con regolarità nel massimo campionato svizzero, possibilità che rimanendo con i nerazzurri sarebbe stata alquanto remota. Così, poco dopo aver compiuto i 16 anni, l'attaccante ha deciso di uscire dalla propria zona di comfort per intraprendere un'avventura in terra straniera, in una nuova città e dove si parla tedesco, una lingua che sta imparando, ma che all'inizio non conosceva.

Dopo un anno di alti e bassi, lo scorso fine settimana Gnonto è stato il matchwinner nell'importante sfida dello Zurigo contro i campioni in carica dello Young Boys.

Nonostante la sua statura di 1.70, il 18enne ha superato Faivre con un colpo di testa vincente regalando i tre punti alla sua squadra. Noi di blue Sport lo abbiamo incontrato qualche giorno dopo... ritrovandoci di fronte un ragazzo solare dal sorriso contagioso, concentrato sulla sua missione di farsi strada nell'intricato mondo del calcio.

Lo scorso fine settimana hai segnato il gol decisivo contro lo Young Boys poco prima della fine della partita. Cosa ti è passato per la testa in quel momento e subito dopo?

È stato un momento incredibile. È passato tutto molto velocemente. Ero molto emozionato, penso che si è visto dall’esultanza. Ero contento per me, ma soprattutto per la squadra. Volevamo mostrare di essere una grande squadra e di poter anche vincere.

Wilfried "Willy" Gnonto
Keystone

Con la maglia dell'FCZ Willy Gnonto ha disputato 43 partite in Super League realizzando 3 reti e fornendo 5 assist. In 3 match di Coppa Svizzera è andato a segno 2 volte.

L’ultima settimana è stata molto difficile a causa della notizia della positività del mister al coronavirus, ma non ci siamo mai innervositi e non abbiamo perso la concentrazione. Sono contento di aver segnato e anche dopo la partita ho pensato alla mia famiglia e anche all'allenatore.

A prima vista non sembreresti essere uno specialista dei colpi di testa! Invece…

Diciamo che era un ottimo cross, per me non è stato tanto difficile (ride). Io spero di segnare in tutti i modi; di testa o di piede per me è uguale, cerco sempre di dare il massimo e migliorare anche i colpi di testa nonostante la mia altezza.

Come valuti in termini di importanza nella tua carriera sino ad ora la rete contro l'YB?

Questo gol è il più importante finora. Anche gli altri erano speciali ma questo, contro un avversario come l’YB, è stato diverso. Aver segnato in una partita molto importante per la squadra e i tifosi è stato molto speciale, non succedeva da sette anni allo Zurigo.

Due settimane prima, sei stato gettato nella mischia nel secondo tempo, venendo poi sostituito prima del termine della partita. Com'è stato per te?

Ero più che altro deluso da me stesso. Perché io, quando entro a partita in corso o gioco dall’inizio cerco sempre di dare il massimo ed aiutare la squadra. In quella partita ho sentito di non essere riuscito a fare quello che volevo e che la squadra si aspettava da me.

Come detto, quando gioco cerco di dare sempre il massimo e quando non ci riesco sono deluso di me stesso. Sono piuttosto emotivo, ma cerco sempre di restare positivo ed andare avanti. Questa rete è come una rivincita, ci tenevo molto e sono contento di aver dato il mio contributo.

Sei giunto a Zurigo a 16 anni. Sei venuto da solo? Come è stato all’inizio? Nuova nazione, nuova città, nuova lingua…

Sono arrivato con i miei genitori. All’inizio è stato tutto molto strano, ma quando i genitori sono con te tutto è più facile. Mi hanno aiutato in moltissime cose, soprattutto a livello pratico, mentre sul campo sono tantissimi i giocatori che mi hanno dato una mano e lo fanno ancora adesso, rendendomi tutto più facile.

Gnonto è cresciuto nelle giovanili dell'Inter.
Gnonto è cresciuto nelle giovanili dell'Inter.
Getty

Firmare per lo Zurigo è stata la scelta giusta? Come hai vissuto il periodo in cui hai maturato la decisione di venire in Svizzera?

Sì, penso che sia la scelta giusta. Ne sono sempre stato convinto fin dal primo momento e adesso sembra che avevo ragione.

Quando ho dovuto decidere ero in lockdown, quindi ho avuto molto tempo per pensarci. Abbiamo riflettuto a lungo con i miei genitori e il mio procuratore. Da quando abbiamo preso questa decisione eravamo convinti, e sino ad ora non abbiamo avuto ripensamenti. Sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta.

Non hai avuto un certo timore a lasciare la grande Inter per andare nello Zurigo, in un campionato poco rinomato?

È chiaro bisogna prendere dei rischi, nel calcio magari è più facile, ma anche nella vita in generale. I miei genitori si sono spostati con me, nemmeno per loro è facile, ma siamo insieme e siamo convinti. Ci aiutiamo nei momenti difficili. Penso che Zurigo sia il posto migliore per me, siamo una squadra con tantissimi giovani, diversi giocatori forti e di esperienza, inoltre ci aiutiamo tutti a vicenda.

Come valuti la tua esperienza zurighese al di fuori dal campo?

È un'esperienza eccezionale per me, come calciatore ma anche come uomo. Adesso sono in Svizzera, in un altro paese, con un'altra cultura, un’altra lingua. Sto imparando molte cose sia in campo che fuori, esperienze che mi seguiranno per sempre nella mia vita. Da giocatore ma soprattutto da uomo.

Come va il tuo ambientamento con i compagni di squadra?

Va molto bene. Da quando sono arrivato hanno tutti cercato di aiutarmi e mi hanno fatto sentire come a casa. Imparare il tedesco mi ha aiutato molto, soprattutto da quando è arrivato il nuovo allenatore che è tedesco. Penso che sia importante conoscere la lingua per parlare con tutti, capire le istruzioni sul campo ma anche fuori, in città o anche per parlare con i tifosi.

Willy di scena contro il Lugano.
Willy di scena contro il Lugano.
Keystone

Sei cresciuto a pochi chilometri dal Ticino, non lontano da Lugano che è in Super League da diversi anni. Un trasferimento in Ticino non è mai stato un tema?

No, fino a quando sono venuto qui venivo in Svizzera soprattutto con i miei genitori. Non avevo mai pensato di venire qui a giocare a calcio. Adesso sono molto contento, vedo anche la Svizzera da un punto di vista diverso, mi trovo molto bene.

Sei giovanissimo. Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Quest'anno devo continuare a migliorare, concentrarmi sugli allenamenti e su quello che mi dice il mister. Nel calcio va tutto molto veloce e non si sa mai cosa ti aspetta. Adesso sono concentrato sullo Zurigo e sul raggiungere gli obiettivi di squadra.

Tornare a vestire la maglia dell'Inter in prima squadra è un tuo sogno, un obiettivo?

C’è tempo, ho ancora 18 anni, devo andare piano piano e concentrarmi sul presente.

Wilfried Gnonto è il capitano della Nazionale italiana Under 19.
Wilfried Gnonto è il capitano della Nazionale italiana Under 19.
Getty

Sei il capitano della nazionale italiana Under 19. Cosa significa per te?

Sono molto orgoglioso, da quando sono piccolo, essendo cresciuto in Italia, ho visto tantissime grandi nazionali con grandissimi giocatori e dunque essere capitano è un orgoglio, per me e per la mia famiglia. Per tutti i sacrifici che abbiamo fatto e che dobbiamo ancora fare.

A Zurigo sei un giocatore come tanti altri, in Nazionale sei capitano. Cosa cambia per te a livello pratico quando giochi?

È una responsabilità in più, ma praticamente non cambia nulla. Io sono sempre lo stesso giocatore, quando gioco cerco sempre di dare il massimo e fare le cose che devo fare. Con la fascia al braccio devo anche guidare i compagni e farmi sentire, ma sennò non cambia molto.

Cosa significherebbe per te giocare un giorno nella nazionale maggiore?

Sarebbe un sogno, ed è un sogno. Spero un giorno di avere questa fortuna, questa possibilità, ma so che tutto dipende da quello che mostro sul campo, dalle mie prestazioni, perciò sono tranquillo. Speriamo.

Zurigo – YB 1:0

Zurigo – YB 1:0

Credit Suisse Super League, 15° turno, stagione 21/22

28.11.2021