Lo stadio San Paolo di Napoli si chiamerà in futuro, quasi certamente, Stadio Diego Armando Maradona.
All'auspicio del sindaco partenopeo Luigi de Magistris si è aggiunta la volontà del presidente del club calcistico Aurelio De Laurentiis che in una lettera aperta ha affermato: «Credo sia giusto intitolare il San Paolo al tuo nome per averti ancora con noi quale testimone dell’eccelsa strada che questa squadra ha intrapreso».
Intanto fanno scalpore le frasi di Alfredo Cahé, medico personale dell'argentino: «Non è stato curato come si sarebbe dovuto fare», ha detto.
La lettera aperta del presidente del Napoli
Caro Diego, lasci una grande testimonianza di che cosa sia un uomo con tutta la sua fragilità, la sua forza, il suo amore totale per la vita e per il prossimo. Un campione unico e irripetibile.
Le tue debolezze, le tue macchie, i tuoi errori sono pari alla tua immensa grandezza per annullarsi nel mito.
Si è detto da più parti che rappresenti la sintesi tra genio e sregolatezza. Un pittore del pallone: pennellate uniche da ricordare nel “Louvre” dei massimi artisti. Come un Caravaggio inquieto a cui l'indomabilità e la sregolatezza si perdonano per la sua immensa grandezza.
Credo sia giusto intitolare il San Paolo al tuo nome per averti ancora con noi quale testimone dell’eccelsa strada che questa squadra ha intrapreso.
I tuoi sono stati anni indelebili nella memoria dei Napoletani. Simbolo di un ambito riscatto e di una desiderata resurrezione.
Grazie Diego tu sei e rimarrai con tutti noi.
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