Kylian Mbappé sarebbe coinvolto in un'inchiesta in Svezia per presunto stupro, come riportato dal quotidiano «Expressen». L'attaccante del Real Madrid nega con forza le accuse, definendole «fake news», mentre la giustizia del paese scandinavo ha avviato un'indagine, senza fare nomi.
«Ragionevolmente sospetto»: questo il titolo del giallo svedese che vede coinvolto uno degli attaccanti più celebri del pianeta calcio, Kylian Mbappé.
Per il quotidiano svedese «Expressen», che stanotte ha lanciato la notizia-bomba, il calciatore appena trasferito dal Paris Saint-Germain al Real Madrid è indagato - con indizi non schiaccianti pur se «ragionevoli» - nel caso di stupro di una donna nel centro di Stoccolma.
E in particolare nell'hotel in cui Mbappé alloggiava la settimana scorsa dopo aver saltato la convocazione in nazionale per la sfida di Nations League contro Israele, a Budapest.
A diffondere le prime informazioni era stato un altro giornale svedese, Aftonbladet, che ieri pomeriggio aveva reso nota l'apertura di un'inchiesta sui fatti avvenuti nel Bank Hotel, dove alloggiava il giocatore insieme a un gruppo di alcune persone fra le quali l'ex compagno di squadra al PSG, Nordi Mukiele, quest'anno in prestito al Bayer Leverkusen, e la sua assistente personale.
Mbappé, un ragionevole sospettato?
Non c'era il nome di Mbappé, che ha però attirato subito l'attenzione dei media di tutto il mondo per la coincidenza della sua presenza sul luogo dei presunti fatti denunciati da una donna. La quale sarebbe stata costretta anche a far ricorso a cure mediche dopo le violenze subite e prima di sporgere denuncia.
Nessuna modifica, invece, nell'atteggiamento prudente della giustizia svedese, che - come ieri - conferma soltanto che è stata avviata un'inchiesta per «stupro», senza però sbilanciarsi sui nomi dei sospetti.
Sempre stando a «Expressen» invece, l'attaccante dei Blancos è considerato dalla giustizia di Stoccolma come «ragionevolmente sospetto», il grado più debole di presunzione di colpevolezza nella legislazione svedese.
Niente stato di fermo
Uno status più «leggero» rispetto al «probabilmente sospetto», che non comporta - per il momento - lo stato di fermo. Ma le indagini proseguono, ieri sera in particolare con una perquisizione della polizia nel «Bank Hotel» e il sequestro di diverso materiale destinato agli esperti della scientifica: un paio di pantaloni neri, una maglia anch'essa nera, un paio di mutande.
La serie nera di circostanze che sembra non finire mai per il venticinquenne attaccante del Real - cominciata da quando ha deciso di lasciare Parigi - potrebbe ora avere un'impennata se davvero le notizie del quotidiano svedese si riveleranno fondate.
La difesa: «FAKE NEWS»
Mbappé ha provato a smentire da subito le insinuazioni della testata nordica con un perentorio: «FAKE NEWS», scritto in stampatello e con tanti punti esclamativi su X subito dopo il diffondersi delle prime informazioni.
Un messaggio condito dal sospetto «prevedibile», secondo il giocatore, che tutto ciò sia avvenuto alla vigilia dell'udienza per gli arretrati di 55 milioni di euro richiesti dai legali del giocatore al PSG.
Un'udienza che si è svolta stamattina davanti alla Commissione ricorsi della Lega calcio francese, la cui decisione è attesa per il 25 ottobre. La star del Real e il suo entourage erano partiti per trascorrere 48 ore di vacanze a Stoccolma mercoledì scorso e sono ripartiti il venerdì dall'aeroporto di Bromma, alla periferia della capitale svedese, con un jet privato. La polizia avrebbe ricevuto la denuncia di stupro sabato.
Come sarebbe successo
La sera indicata dalla vittima come quella in cui ha subito violenze sessuali, Mbappé si trovava con gli amici nel ristorante Chez Jolie. Il gruppo si è poi spostato al «Club V», una discoteca di gran moda a Stoccolma.
Non sono mancate le foto che lo hanno immortalato con gli amici ed hanno alimentato nuove polemiche per la serata di divertimento proprio mentre i compagni di nazionale, a Budapest, erano impegnati contro Israele.
Per quella partita, Deschamps aveva evitato di convocare Mbappé, ufficialmente per un problema alla coscia. Al Club V, il bomber e compagni avevano invitato - in una sala privatizzata e chiusa al pubblico - una trentina di persone.
Più tardi nella notte, il ritorno all'hotel. La mattina dopo, la partenza: il gruppo si è diretto in Corsica per trascorrere il week end nella regione di Ajaccio, poi ha fatto ricorso a Madrid. «Sono accuse totalmente false e irresponsabili, la loro diffusione è inaccettabile», è stato il commento dell'entourage del giocatore.
SDA