Jonathan Sabbatini gioca nel FC Lugano dal 2012. A partire dalla prossima estate il 34enne avrebbe la possibilità di continuare a lavorare per il club del suo cuore come scout, ma il centrocampista non sa ancora se accettare l'offerta. L'intervista.
Ti ricordi ancora il tuo primo giorno a Lugano?
Sì, me lo ricordo molto bene. Era una giornata bellissima, molto calda. Nonostante ciò, ne approfittai subito per fare una «corsetta» sul lungolago. È così che ho iniziato a conoscere questa bellissima città, dove sono molto contento di essere ancora adesso.
Qual è sino a ora il tuo ricordo più bello con la maglia bianconera?
Ovviamente è la vittoria della Coppa Svizzera, anche se dico sempre che pure la promozione dopo aver vinto la Challenge League è stata molto importante. Senza quel primo passo magari non sarebbe arrivato tutto il successo che abbiamo avuto in seguito.
Aver vinto la Coppa dopo così tanti anni e averla riportata in Ticino per me è decisamente uno dei ricordi più importanti della mia carriera.
Come sei cambiato sul campo da quando sei arrivato a Lugano?
Come giocatore col passare del tempo, anche a dipendenza degli allenatori che mi davano dei compiti diversi, mi sono adattato a nuovi ruoli. Sono arrivato qui come trequartista, a volte ho giocato da seconda punta, esterno alto e poi negli anni sono arretrato un po' fino a diventare centrocampista. Adesso mi trovo molto bene in questa posizione, come playmaker o mediano. Dunque il mio ruolo è cambiato, così come le mie caratteristiche di giocatore.
... e fuori?
Anche se questa domanda sarebbe da porre a qualcun altro, penso che la mia mentalità sia cambiata molto. Ho iniziato a prendere le cose con più calma. Da giovani si vuole fare tutto velocemente, invece con l'esperienza ho imparato a rimanere più tranquillo anche nelle situazioni negative.
«Il Lugano è la squadra del mio cuore»
Capitano del FC Lugano
Il tuo contratto scade a fine stagione, come vivi questa situazione?
Col passare degli anni si capisce che il termine della carriera si avvicina sempre di più. Però devo dire che al momento sono davvero al top, mi sento ancora in grado di giocare e dare il cento per cento. Ovviamente sono consapevole di avere 34 anni, non più 18 o 25. Le cose cambiano, però io credo che se uno è forte mentalmente ,alla fine riesce a fare il suo lavoro al massimo. Come detto, in questo momento io mi sento al top, sono in grande forma e quindi voglio continuare questo percorso per tanti anni ancora.
Dalla prossima estate il club ti ha proposto di rimanere come scout...
Ovviamente ringrazio la società, la quale si è informata sulle mie intenzioni per il futuro. Io ho subito detto che lo scouting mi incuriosisce, è un ambito in cui penso di poter dare un contributo importante. Sto già facendo dei corsi in tal senso, per migliorare le mie conoscenze. È un lavoro che mi piace, ma non escludo di poter fare altro al termine della mia carriera di calciatore. Se si esercita un mestiere di cui si è appassionati, credo che si riesca a svolgerlo al meglio, dunque penso che il lavoro di scout in futuro possa essere decisamente un possibilità.
Qual è il tuo desiderio per il resto della stagione?
Ho un desiderio che ho già espresso apertamente diverse volte. Ho avuto la possibilità di giocare in Serie D, C, B, A, Conference League ed Europa League e il mio sogno è quello di disputare la Champions League. Così potrei chiudere la mia carriera davvero al top. Lo so, è un desiderio personale. Spesso il gruppo è la cosa più importante, però tante volte noi giocatori dobbiamo essere un po' egoisti. Il mio obiettivo dunque è quello di giocare in Champions, e spero che la squadra possa darmi una mano anche su questo aspetto.