Esultanza fuorilegge Cosa rischia Ronaldo per essersi fatto il segno della croce?

bfi

11.8.2023

Cristiano Ronaldo 
Cristiano Ronaldo 
IMAGO/Power Sport Images

Un gol di Cristiano Ronaldo è bastato all'Al Nassr per qualificarsi alla finale della Champions League araba, dove affronterà l'Al Hilal. Il calciatore portoghese ha festeggiato il suo gol facendosi il segno della croce. Un gesto controverso in un Paese dove la fede cristiana non è riconosciuta dalle autorità.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • Ronaldo ha segnato la rete che ha portato il suo Al Nassr in finale di Champions League araba.
  • Il portoghese, istintivamente, si è fatto il segno della croce dopo aver segnato.
  • La legge del Paese arabo vieta l'espressione pubblica della fede cristiana.
  • CR7 dovrebbe cavarsela con un ammonimento: troppo importante per l'immagine della Saudi Pro League nel mondo.

Arabia Saudita e religione
Muslim pilgrims circle the Kaaba, Islam's holiest shrine, at the Grand Mosque in the Muslim holy city of Mecca, Saudi Arabia, Wednesday, Sept. 7, 2016. Millions of pilgrims have arrived to Mecca ahead of the Hajj annual pilgrimage which begins Saturday, Sept. 10, 2016. (AP Photo/Nariman El-Mofty)
KEYSTONE

L'Arabia Saudita è il Paese dove ci sono i due più importanti luoghi di pellegrinaggio per i fedeli mussulmani di tutto il mondo: la Mecca, dov'è nato il profeta Maometto, e Medina, dov'è morto. Secondo l'organizzazione Open Door, «Il livello di persecuzione verso i cristiani in Arabia Saudita è generalmente lo stesso in tutto il Paese, anche se il controllo sociale è probabilmente più elevato nelle aree rurali. I convertiti sauditi al cristianesimo sono relativamente pochi nel Paese e generalmente vivono la loro fede cristiana in segreto. Se scoperti, gli uomini e i ragazzi hanno maggiori probabilità di essere costretti a uscire di casa, mentre le donne e le ragazze vengono solitamente isolate e maltrattate tra le mura domestiche».

L'ultima esultanza di Cristiano Ronaldo con la maglia dell'Al-Nassr, sembra far discutere più all'estero che non dentro i confini dell'Arabia Saudita, come dimostra il video in calce all'articolo, pubblicato dallo stesso club datore di lavoro del portoghese.

Il campione di Funchal, che ha segnato il rigore decisivo nella semifinale di Champions League araba contro l'Al Shorta (1-0), si è poi fatto il segno della croce prima di staccare per il suo consueto «Siuuuuu».

Peccato che, in Arabia Saudita, sia vietata l'espressione pubblica della fede cristiana. Secondo la legge del Paese arabo, vi è il divieto di «promozione di ideologie atee in qualsiasi forma, qualsiasi tentativo di mettere in dubbio i fondamenti dell'Islam. Vietate inoltre sono il culto pubblico non islamico, l'esposizione pubblica di simboli religiosi non islamici, la conversione di un musulmano a un'altra religione e il proselitismo di un non musulmano».

Un gesto, quello di Ronaldo, scattato automaticamente per forza di abitudine, sullo slancio euforico di un gol pesantissimo. Ora, però, CR7 rischia almeno un avvertimento da parte dei vertici del club.

In passato era andata diversamente a un ex giocatore dell'Al Nassr, il colombiano Juan Pablo Pinowho, arrestato in un centro commerciale a causa di un tatuaggio di Gesù, che non veniva coperto dalla sua maglietta.

Ma tornando a CR7, le possibilità che le autorità gli riservino lo stesso trattamento sono quasi nulle. Ronaldo è il simbolo globale del calcio saudita, e l'Al Nassr ha costruito intorno a lui una squadra di campioni: da Brozovic a Mané, da Fofana a Telles.

Nella finale della Champions League araba, CR7 incontrerà altre vecchie conoscenze del calcio europeo: Koulibaly e Milinkovic-Savic che giocano nel Al'Hilal.

L'Arabia Saudita mira a ospitare la Coppa del Mondo nel 2030, il calcio è dunque oggetto di scrutinio da parte del mondo intero.