A quattro giorni dalla sconfitta patita contro la Svizzera negli ottavi di finale in Italia non si placano le critiche all'indirizzo di una Nazionale azzurra che ha deluso tifosi, dirigenti e politici.
Sabato pomeriggio è terminato mestamente il complicato cammino degli Azzurri agli Europei. Dominati dalla Nazionale svizzera, gli uomini di Spalletti hanno davvero fatto troppo poco per non incappare nelle ire dei loro connazionali. Critiche che in Italia fioccano ancora copiose.
Troppi cantanti e ballerine durante le giornate di lavoro
Dopo l'inaugurazione della Casa degli Azzurri per un po' di giorni si sono susseguite le visite di politici e cantanti. Il 13 giugno il cantante Rocco Hunt, con il suo chitarrista e telecamere ha fatto visita alla squadra negli spogliatoi. Il 19 giugno è stato il turno di Tananai, prima era arrivato anche l'italo-tedesco Giovanni Zarrella.
La stampa del Bel Paese è andata infatti a sondare le giornate che hanno anticipato l'inizio del torneo: «Troppe persone esterne al gruppo squadra, pare, si aggiravano nell'hotel "Vier Jahreszeiten" di Iserlhon. Troppe cose poco attinenti al lavoro quotidiano», scrive «Sportmediaset».
Chi si è preso la briga di indagare ha scoperto che nessuno abbia organizzato l'open day imposto dall'UEFA come ha fatto l'Italia: cantanti e ballerini in campo mentre lo staff tecnico sistemava il materiale.
E Spalletti? Difficile fermare contratti e sponsor, lui, Luciano, nel rispetto del ruolo si è limitato a sorridere e a vietare la PlayStation nelle camere dei giocatori.
Durissimo il ministro dello Sport: «Resa morale senza reazione»
Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha invece parlato senza mezzi termini di «resa morale» della sua Nazionale. Secondo il politico «non c'è stata reazione, non c'è stato il lampo di quelli che si vedono soprattutto nei momenti difficili».
A «Non stop News» il ministro ha anche detto cosa lo ha colpito, a posteriori è il fatto che nessuno si voglia assumere delle responsabilità per questa disfatta sportiva.
«La partita ormai è chiusa, siamo tornati a casa, ma la cosa che mi ha sorpreso è la ricerca di responsabilità altrui. Penso che di fronte alla sconfitta il primo fattore che deve emergere sia l'autocritica e da qui ripartire. È troppo facile guardare le responsabilità degli altri. Ancora una volta lo sport insegna ad assumersi le responsabilità direttamente e non a trasferirle».
Non ha lesinato critiche ai giocatori, alludendo a una assenza di morale.
«I giocatori che vanno in campo lo sanno perfettamente, non posso immaginare che non abbiano avuto la capacità di riavvolgere il nastro, rivedere la partita e capire dove si è sbagliato. Tra l'altro non si tratta di errori singoli e tattici, la Nazionale sembrava assente moralmente. Questo deve smuovere riflessioni, così che possa esserci un punto e accapo».
Buffon pronto a dimettersi
Chi invece delle responsabilità sembra assumersele è il direttore della squadra Gianluigi Buffon, che non ha ancora formalmente inoltrato le sue dimissioni, ma secondo la stampa italiana, poco ci manca.
Come riferisce «Tuttosport», l'ex numero 1 della Nazionale italiana, oggi direttore della squadra, sta valutando se rimanere o lasciare. «Non è ancora un atto formale, ma una riflessione. Una riflessione che nasce non tanto dall'eliminazione contro la Svizzera, quanto dalle modalità, che lui ha considerato gravi».
Insomma, l'eliminazione dell'Italia, nei modi in cui è accaduta, è un argomento che fa ancora discutere e arrabbiare.