L'estate del campione Marco Odermatt: «Se potessi schioccare le dita...»

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11.6.2024

Marco Odermatt
Marco Odermatt
KEYSTONE

In un'intervista concessa a «CH Media», Marco Odermatt parla del suo ultimo progetto, degli allenamenti estivi, della popolarità che lo circonda e del ritorno del grande Marcel Hirscher.

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Sono così 19 i partner con i quali Marco Odermatt collabora: gli sponsor che si avvalgono della sua immagine e dai quali viene pagato.

«Penso che abbiamo raggiunto il limite massimo. Miloo è stato aggiunto l'anno scorso, per il resto abbiamo avuto gli stessi partner per anni. Ma la capacità è probabilmente esaurita», ammette il vincitore dell'ultima Coppa del Mondo di sci.

L'ultima collaborazione riguarda un'azienda che produce biciclette con l'ausilio di motore elettrico. «Una bici che può anche sostituire l'auto. Ho pensato che fosse un'idea fantastica. Se dovessi acquistare una bicicletta privatamente, sarebbe qualcosa di simile». 

Una due ruote da poter sfruttare anche per gli allenamenti estivi?

«Se percorro 70 chilometri con una bici da corsa o 110 chilometri con una e-bike è probabilmente lo stesso in termini di sforzo fisico. Ma questa e-bike non è pensata per l'allenamento, bensì per coprire distanze più lunghe», spiega il 26enne del Canton Nidvaldo. 

Già, l'estate. Un periodo in cui gli sciatori professionisti preparano il loro fisico per la stagione delle gare. L'elvetico è molto costante nei suoi allenamenti, come spiega lui stesso: «Le giornate sono lunghe e non c'è molto tempo libero».

Tre ore di allenamento in sella la mattina, poi segue un incontro con giornalisti o sponsor e quindi un'altra ora di allenamento. E il recupero? «Semplicemente recupero molto velocemente. Se ho mezza giornata libera, mi ricarico immediatamente».

«Se potessi schioccare le dita ...»

La popolarità che lo ha investito negli ultimi anni è un arma a doppio taglio, che lui cerca di gestire al meglio, mantenendo un piede nella sua vita «normale». «Vado anche alla fiera del paese, cose come queste ti mantengono in qualche modo normale».

Ma se potesse cambiare qualcosa nella sua vita, sarebbe proprio l'aspetto legato alla notorietà. «Se potessi schioccare le dita vorrei poter non essere subito riconosciuto, sarebbe già qualcosa».

Pochi possono capirlo, uno di questi è Roger Federer, con il quale Odermatt ha parlato di questo argomento, anche se «lui è di un'altra categoria. È difficile confrontare la propria situazione con quella di qualcun altro. In Svizzera non ci sono molte persone in grado di capirlo».

Su Marcel Hirscher

Nella prossima stagione, è improbabile che l'attenzione nei suoi confronti diminuisca. Inoltre vi sarà un gran tam-tam mediatico per le nuove sfide con Marcel Hirscher e Lucas Braathen, che hanno deciso di ritornare alle competizioni. 

«È un pazzo, in senso positivo», dice del cannibale austriaco, ritiratosi nel 2019 e che oggi ha 35 anni. «Ha la stessa età di Thomas Tumler. E Tomy dice di sentirsi meglio che mai. A quest'età è all'apice della sua carriera».

La domanda che molti si pongono è se Hirscher sarà ancora competitivo dopo 5 anni di assenza dalle gare. «Non ho dubbi sulla sua forma fisica» dice ancora Odi. «È una macchina. Il suo grande vantaggio è che sa come gareggiare e sa cosa serve per essere migliore degli altri. Non ha certo dimenticato le sue capacità tattiche».

Concludendo non vuole però sminuire i suoi avversari, e forse nemmeno ingrandire maggiormente l'alone di eccezionalità che circonda l'austriaco. «Ma non dico che vincerà tutte le gare e che sarà il mio rivale più duro in Coppa del Mondo».