Il principe William un giorno sarà re, quali che siano stati suoi voti all'esame di maturità. Ma il numero due nell'ordine di successione al trono britannico come se la cavava in realtà a scuola? E gli altri membri della sua famiglia?
Quella che per gli studenti svizzeri è la maturità, per i britannici è rappresentata da un esame chiamato A-level. I ragazzi sono valutati in determinate materie a loro scelta: idealmente tenendo a mente i requisiti di accesso alle loro discipline preferite. Il principe William ha scelto la geografia, l'arte e la biologia.
Proprio la biologia sembra aver rappresentato la prova più difficile per lui: ha superato l'esame con una C, voto che equivale da noi ad un 4. Benché abbia ottenuto un risultato migliore in geografia - una A (6) - William ha poi scelto un corso più vicino alla sua terza materia d'esame, ovvero...
... la storia dell'arte: William ha in ogni caso ottenuto una B in tale disciplina (5). Ma il suo interesse per la geografia ha alla fine prevalso e dopo due anni il principe ha cambiato strada, scegliendo di tornare alle origini. La formazione iniziale interrotta è stata comunque utile.
È infatti durante tali corsi che il principe William si è innamorato della sua compagna di studi Kate Middleton che, come lui, si era iscritta a storia dell'arte presso l'universtà di St. Andrews (contrariamente a lui, però, ha terminato il percorso).
La figlia di imprenditori ha ottenuto i seguenti voti in occasione del suo A-level: una A (6) in matematica e arte e una B (5) in inglese.
La duchessa Meghan era allo stesso modo considerata una buona studentessa, anche se i suoi risultati al SAT (il test utilizzato per l'ammissione alle università americane) non sono stati pubblicati. In ogni caso, i voti sono stati sufficientemente buoni per iscriversi all'università Northwestern di Evanston, nell'Illinois.
Non soltanto ha studiato teatro e relazioni internazionali con risultati brillanti, ma ha anche potuto imparare una seconda lingua straniera: lo spagnolo. Aveva già studiato il francese a scuola.
Suo marito, il principe Harry, era meno curioso a scuola. Contrariamente al fratello - e alla maggior parte degli diplomati inglesi con un A-level - ha scelto soltanto due materie per una formazione approfondita: l'arte e la geografia.
L'ex principe festaiolo ha in ogni caso ottenuto una B (5) in arte, ma soltanto una D (3) in geografia. Harry ha quindi brillato negli sport: in particolare nelle squadre di polo, cricket e rugby della sua scuola. Di conseguenza, dopo un anno sabbatico, non è andato all'università ma direttamente nell'esercito.
Il principe Carlo avrebbe desiderato molto frequentare la scuola, come fatto più tardi dai suoi figli a Eton. Ma suo padre, il principe Philip, ha insistito affinché l'erede al trono fosse mandato a Gordonstoun, un collegio celebre per il suo rigore che lui stesso aveva frequentato. Un periodo che Carlo avrebbe descritto un giorno come «una pena detentiva».
In occasione dei suoi esami finali, Carlo ha tuttavia ottenuto dei risultati accettabili: è uscito con una C (4) in francese e una B (5) in storia, disciplina studiata a Cambridge.
La principessa Diana ha avuto molti problemi a scuola: nel libro «Lady Diana Chronicles», la biografa Tina Brown la descrive come una «studentessa media» che, malgrado le sue capacità sportive, mancava di «curiosità intellettuale».
In realtà, Diana è stata bocciata due volte agli esami finali nel 1977. In seguito, non ha resistito più di tre mesi all'istituto Alpin Videmanette di Rougemont (Canton Vaud).
La principessa Eugenia si è descritta un tempo come una studentessa dotata più di buona volontà che di intelligenza: un esempio di modestia, poiché la cugina dei principi Harry e William ha comunque ottenuto eccellenti voti.
Eugenia ha avuto una A - il voto massimo, in arte e in letteratura e una B (5) in storia dell'arte. Eppure, la sua candidatura all'università di Newcastle è stata inizialmente respinta. È soltanto quando la sua identità è stata riconosciuta che è stata autorizzata ad intraprendere gli studi in letteratura, storia dell'arte e politica.
Analogamente, sua sorella, la principessa Beatrice, non ha avuto problemi all'esame di maturità: ha ottenuto una A (6) in arte drammatica e una B (5) in storia e in cinema. Ha quindi proseguito gli studi in storia e storia delle idee, che ha completato con successo nel 2011.
E la regina? Non ha un diploma di maturità, né un titolo equivalente. Non essendo mai andata a scuola, Elisabetta II non ha mai potuto superare un esame. In compenso, è stata preparata al suo futuro ruolo a casa.
Tuttavia, non si deve commettere l'errore di sottostimarla: «La regina era ed è sempre molto intelligente e curiosa», spiega la biografa Kate Williams. Secondo quest'ultima, ha dimostrato un'attitudine analitica e una memoria estremamente pronunciate, che le hanno permesso di imbarazzare non pochi primi ministri.
William, Harry & co.: i voti (a scuola) dei membri della famiglia reale
Il principe William un giorno sarà re, quali che siano stati suoi voti all'esame di maturità. Ma il numero due nell'ordine di successione al trono britannico come se la cavava in realtà a scuola? E gli altri membri della sua famiglia?
Quella che per gli studenti svizzeri è la maturità, per i britannici è rappresentata da un esame chiamato A-level. I ragazzi sono valutati in determinate materie a loro scelta: idealmente tenendo a mente i requisiti di accesso alle loro discipline preferite. Il principe William ha scelto la geografia, l'arte e la biologia.
Proprio la biologia sembra aver rappresentato la prova più difficile per lui: ha superato l'esame con una C, voto che equivale da noi ad un 4. Benché abbia ottenuto un risultato migliore in geografia - una A (6) - William ha poi scelto un corso più vicino alla sua terza materia d'esame, ovvero...
... la storia dell'arte: William ha in ogni caso ottenuto una B in tale disciplina (5). Ma il suo interesse per la geografia ha alla fine prevalso e dopo due anni il principe ha cambiato strada, scegliendo di tornare alle origini. La formazione iniziale interrotta è stata comunque utile.
È infatti durante tali corsi che il principe William si è innamorato della sua compagna di studi Kate Middleton che, come lui, si era iscritta a storia dell'arte presso l'universtà di St. Andrews (contrariamente a lui, però, ha terminato il percorso).
La figlia di imprenditori ha ottenuto i seguenti voti in occasione del suo A-level: una A (6) in matematica e arte e una B (5) in inglese.
La duchessa Meghan era allo stesso modo considerata una buona studentessa, anche se i suoi risultati al SAT (il test utilizzato per l'ammissione alle università americane) non sono stati pubblicati. In ogni caso, i voti sono stati sufficientemente buoni per iscriversi all'università Northwestern di Evanston, nell'Illinois.
Non soltanto ha studiato teatro e relazioni internazionali con risultati brillanti, ma ha anche potuto imparare una seconda lingua straniera: lo spagnolo. Aveva già studiato il francese a scuola.
Suo marito, il principe Harry, era meno curioso a scuola. Contrariamente al fratello - e alla maggior parte degli diplomati inglesi con un A-level - ha scelto soltanto due materie per una formazione approfondita: l'arte e la geografia.
L'ex principe festaiolo ha in ogni caso ottenuto una B (5) in arte, ma soltanto una D (3) in geografia. Harry ha quindi brillato negli sport: in particolare nelle squadre di polo, cricket e rugby della sua scuola. Di conseguenza, dopo un anno sabbatico, non è andato all'università ma direttamente nell'esercito.
Il principe Carlo avrebbe desiderato molto frequentare la scuola, come fatto più tardi dai suoi figli a Eton. Ma suo padre, il principe Philip, ha insistito affinché l'erede al trono fosse mandato a Gordonstoun, un collegio celebre per il suo rigore che lui stesso aveva frequentato. Un periodo che Carlo avrebbe descritto un giorno come «una pena detentiva».
In occasione dei suoi esami finali, Carlo ha tuttavia ottenuto dei risultati accettabili: è uscito con una C (4) in francese e una B (5) in storia, disciplina studiata a Cambridge.
La principessa Diana ha avuto molti problemi a scuola: nel libro «Lady Diana Chronicles», la biografa Tina Brown la descrive come una «studentessa media» che, malgrado le sue capacità sportive, mancava di «curiosità intellettuale».
In realtà, Diana è stata bocciata due volte agli esami finali nel 1977. In seguito, non ha resistito più di tre mesi all'istituto Alpin Videmanette di Rougemont (Canton Vaud).
La principessa Eugenia si è descritta un tempo come una studentessa dotata più di buona volontà che di intelligenza: un esempio di modestia, poiché la cugina dei principi Harry e William ha comunque ottenuto eccellenti voti.
Eugenia ha avuto una A - il voto massimo, in arte e in letteratura e una B (5) in storia dell'arte. Eppure, la sua candidatura all'università di Newcastle è stata inizialmente respinta. È soltanto quando la sua identità è stata riconosciuta che è stata autorizzata ad intraprendere gli studi in letteratura, storia dell'arte e politica.
Analogamente, sua sorella, la principessa Beatrice, non ha avuto problemi all'esame di maturità: ha ottenuto una A (6) in arte drammatica e una B (5) in storia e in cinema. Ha quindi proseguito gli studi in storia e storia delle idee, che ha completato con successo nel 2011.
E la regina? Non ha un diploma di maturità, né un titolo equivalente. Non essendo mai andata a scuola, Elisabetta II non ha mai potuto superare un esame. In compenso, è stata preparata al suo futuro ruolo a casa.
Tuttavia, non si deve commettere l'errore di sottostimarla: «La regina era ed è sempre molto intelligente e curiosa», spiega la biografa Kate Williams. Secondo quest'ultima, ha dimostrato un'attitudine analitica e una memoria estremamente pronunciate, che le hanno permesso di imbarazzare non pochi primi ministri.
Agli studenti si dice sempre che, in vista del futuro, è importante avere dei buoni voti. Ma ciò si applica ugualmente ai membri della famiglia reale britannica? Ecco come William, Kate e compagnia hanno superato i loro esami alla fine degli studi secondari.
Per quanto sia stata difficile l'infanzia trascorsa sotto lo sguardo vigile del pubblico e dei paparazzi, il principe William (37 anni) aveva un grande vantaggio durante i suoi anni scolastici: già dalla sua infanzia gli veniva quasi promesso un ruolo di rilievo– qualunque fossero stati i voti sulla sua pagella.
Ma poteva forse il futuro re cullarsi in questa consapevolezza e rigirarsi i pollici? E come hanno affrontato la scuola suo fratello, il principe Harry (34 anni), sua moglie, la duchessa Kate (37 anni) e suo padre, il principe Carlo (70 anni)? Scoprite le risposte nella nostra galleria.
Le origini dei nomi dei reali
Quali sono le origini dei nomi dei reali?
Il 9 luglio 2018 il più giovane principe della Gran Bretagna è stato battezzato Louis Arthur Charles. Una scelta carica di storia, come è usuale nelle famiglie reali. Scoprite sfogliando questa galleria cosa si nasconde dietro ai nomi dei piccoli principi e principesse del Regno Unito, di Svezia e di Spagna.
Il principe William e la duchessa Kate hanno sorpreso quando hanno deciso di chiamare il loro secondo figlio maschio Arthur Charles: Arthur figurava nelle liste dei bookmakers britannici tra i nomi papabili, in omaggio al leggendario re e al terzo figlio della regina Victoria. La scelta di Louis, al contrario...
... non era facilmente pronosticabile, benché abbia probabilmente fatto piacere al nonno, il principe Carlo (così come ovviamente la decisione di inserire all'anagrafe anche il suo stesso nome). Il piccolo Louis è stato infatti chiamato in tal modo...
... in omaggio a Louis Mountbatten, zio del principe Filippo. L'uomo, che ha servito la corona come viceré delle Indie, non soltano ha esercitato una grande influenza sul principe Filippo, ma è stato anche a lungo mentore e «secondo padre» dello stesso Carlo. Il 27 agosto 1979, Louis Mountbatten è stato ucciso in un attentato ad opera dell'IRA.
Anche il principe George ha tra i propri nomi Louis, benché soltanto in terza posizione. Come primo nome del loro primogenito, William e Kate hanno optato per una scelta classica della casa Windsor. Non soltanto si chiamava così il nonno della regina...
... ma George è anche il nome scelto da suo padre in occasione della salita al trono. In privato, tuttavia, George VI era soprannominato «Bertie», poiché il suo vero nome era Albert Frederick Arthur George. Ma su richiesta della sua bisnonna, la regina Victoria, non ci sarebbero dovuti più essere re chiamati Albert in Inghilterra: ciò per evitare che la memoria del marito, l'amato Alberto, potesse essere offuscata.
E per quanto riguarda il secondo nome del piccolo principe George Alexander Louis? Si tratta di un gesto di riconoscenza non soltanto verso la Scozia, che ha avuto tre re chiamati Alexander, ma anche nei confronti dell'attuale regina. Il suo nome completo è infatti Elizabeth Alexandra Mary: la regina Alexandra, sua nonna, era molto popolare.
La regina ha in seguito ottenuto un ulteriore riconoscimento quando è nata la prima figlia di Kate e William, nel 2015. Il suo nome è Charlotte, versione femminile di Carlo, ma i secondi nomi sono di certo più interessanti agli occhi della famiglia reale: Elizabeth e...
Diana, ovviamente in omaggio alla madre del principe William, Lady D., morta nel 1997.
«Brutto e inappropriato»: è con queste parole che un esperto di case reali commentò alla tv svedese, nel 2012, il nome che la principessa ereditaria aveva scelto per la sua prima figlia. Estelle fu infatti tacciato di non essere un nome da regina e di non avere nulla a che fare né con lo svedese né con la famiglia reale. In realtà, però,...
... la casa Bernadotte, dalla quale proviene la famiglia reale di Svezia, annoverava già una Estelle: si tratta della sposa di Folke Bernadotte, diplomatico delle Nazioni Unite e nipote del re Oscar II. Ha diretto la sezione femminile del movimento degli scout svedesi tra il 1949 e il 1957 ed è stata membro della Commissione dei prigionieri di guerra dell'Onu, oltre ad essersi impegnata nella Croce Rossa internazionale, nell'Unicef e a favore dei bambini paralizzati.
Per i secondi nomi, invece, non ci sono state grandi critiche: Ewa è il nome della nonna paterna di Estelle, mentre Silvia è quello della nonna materna, la regina Silvia di Svezia.
Per Oscar Carl Olof, il fratellino di Estelle, inutile cercare lontano per trovare riferimenti nella famiglia reale. Olof è «soltanto» uno dei nomi di papà Daniel, e due re della casa Bernadotte si sono chiamati in tal modo. Per quanto riguarda Carl...
... è un evidente omaggio al nonno, il re Carl XVI Gustaf di Svezia. Gli altri nomi di Carl Gustaf Folke Hubertus erano già stati utilizzati per altri dei numerosi nipoti.
Suo figlio, il principe Carl Philip, ha ad esempio trasmesso al primogenito il terzo nome Hubertus. Mentre il primo nome Alexander era probabilmente solo una questione di gusti di Carl Philip e della moglie Sofia. Il secondo nome, Erik, è invece lo stesso del padre di Sofia. E Bertil?
Bertil è il quarto nome di Carl Philip, in onore di suo zio, il principe Bertil. Che fu molto amato non solo da Carl Gustaf e dai suoi tre figli, ma anche dalla popolazione.
Per il loro secondo figlio, Gabriel Carl Walther, Carl Philip e Sofia hanno scelto allo stesso modo un primo nome semplicemente in base ai loro gusti. E hanno optato per la tradizione per i secondi nomi. Per quanto riguarda Carl non servono certamente spiegazioni, mentre Walther era il nome del nonno della regina Silvia.
Il nome della mamma della regina Silvia figura invece tra quelli scelti dalla principessa Maddalena per la figlia più piccola: Alice è il terzo nome della bambina, mentre il secondo, Josephine, fa parte dei nomi della stessa mamma Maddalena. E il primo nome Adrienne? Pare fosse quello che la regina Silvia avrebbe voluto dare a Maddalena, prima di cambiare idea.
E Nicolas? Benché Niklas sia molto diffuso in Svezia, questa versione ha rappresentato una scelta piuttosto inusuale per il piccolo principe di Maddalena. Si tratta di un omaggio alla parte americana della famiglia, come nel caso del secondo nome Paul? Paul O'Neill, nonno paterno di Nicolas, era un banchiere statunitense.
Il nome della primogenita di Maddalena, la principessa Leonore Lilian Maria, rende allo stesso modo omaggio alle due parti della famiglia: Lilian era la prozia di Maddalena, la moglie del tanto amato principe Bertil. Mary è al contrario il secondo nome di Eva O'Neill, madre di Chris, marito di Maddalena. E Leonore? Un nome in voga tra le famiglie reali...
Se la casa reale olandese annovera una Leonor (una nipote del re Willem-Alexander), ce n'è una anche nella famiglia della monarchia spagnola: si tratta della principessa ereditiera (unica a chiamarsi così).
Ad isiprare tale nome è probabilmente la figura di Alienor d'Aquitaine. Ciò benché non sia mai diventata regina di Spagna, di Svezia o dei Paesi Bassi, ma di Francia (1137-1152) e d'Inghilterra (1154-1189). È stata considerata come una delle donne più influenti del Medioevo.
È certamente più facile identificare l'origine del nome della seconda principessa spagnola: Sofia, la sorellina di Leonor, si chiama come la nonna, la ex regina.
Le 20 cose sconosciute sul principe Carlo
Le 20 cose sconosciute sul principe Carlo
Imbarazzanti registrazioni audio, un divorzio molto mediatizzato, un'infanzia trascorsa costantemente sotto i riflettori: probabilmente sappiamo su di lui molto di più di quanto vorrebbe. Tuttavia, in occasione del 70° compleanno del principe Carlo, abbiamo raccolto per voi 20 cose di cui sicuramente non siete a conoscenza.
Il 14 novembre 1948 gli inglesi festeggiarono la nascita del loro futuro re. All'epoca, nessuno dubitava che sarebbe dovuto passare molto tempo prima che lo diventasse effettivamente: da quando sua madre Elisabetta è salita al trono il 6 febbraio 1952, suo figlio è diventato erede apparente, quindi primo nella linea di successione al trono inglese; un titolo che nessun erede inglese prima di lui ha portato tanto a lungo.
Anche se è nato con la camicia, non ha trascorso un'infanzia particolarmente felice. La sua governante diceva del giovane Carlo che era «sognatore e pensieroso». Due tratti caratteriali che hanno dato filo da torcere a suo padre, il principe Filippo. Da bambino, l'erede al trono sarebbe stato preso in giro dai suoi compagni del college di Gordonstoun.
Malgrado tutto, il principe Carlo può fregiarsi del vanto di aver seguito un percorso universitario: è infatti il primo erede al trono britannico ad aver conseguito una laurea. Ha studiato a Cambridge, inizialmente archeologia e antropologia, ma si è in seguito interessato di storia. Ha ottenuto il suo diploma nel 1970 e ha conseguito il master cinque anni più tardi.
Come fratello maggiore, Carlo era pieno di attenzioni. Per divertire Andrea (a sinistra) ed Edoardo (a destra), inventava delle storie. Nel 1980, una di esse è stata persino pubblicata sotto forma di libro per bambini: «The Old Man of Lochnagar» racconta la storia di un eremita che vive su una montagna situata nelle vicinanze del castello di Balmoral.
Il principe Carlo non è bravo con le parole, ma ha un dono per la musica: quando era bambino, suonava il violoncello, la tromba e la chitarra. In più, Carlo era membro della corale della sua scuola.
E' stato proprio il principe di Galles che ha ridato vita a un'antica tradizione a corte: nel 2000, ha ricreato il posto di arpista ufficiale della corte. Questo ruolo era stato occupato per l'ultima volta nel 1871, quando la regina Vittoria, la trisnonna del principe Carlo, regnava sul paese.
E ci sa fare benissimo anche con il pennello: da diversi anni, infatti, il principe dipinge acquerelli durante il suo tempo libero. Diverse delle sue creazioni sono state esposte al castello di Windsor nel 1977 e alla Royal Academy nel 1987.
Un futuro re in una soap opera? Sembra un déjà vu: in occasione del 40esimo anniversario di «Coronation Street», la più vecchia soap opera della Gran Bretagna, Carlo si è recato sui luoghi delle riprese e ha persino fatto un'apparizione nella serie, interpretando sé stesso: è così apparso in uno pseudo telegiornale.
E Carlo sembra aver apprezzato ancora di più la sua visita sui luoghi delle riprese di «Doctor Who» nel 2013: all'epoca aveva rivelato a Matt Smith, l'ex attore principale della serie, che era fan di questo programma da quando aveva 15 anni. Divertendosi a imitare la voce di un extraterrestre, aveva impressionato Steven Moffat, lo sceneggiatore dell'epoca: «Se avesse voluto, avrebbe potuto avere un ruolo», aveva dichiarato quest'ultimo a proposito del principe.
In compenso, se c'è una cosa in cui il principe Carlo non brilla, è l'arte dei regali. Questo è quantomeno il parere di Sharon Osbourne, la moglie di Ozzy Osbourne. In seguito al grave incidente in quad di cui è stato vittima il rocker nel 2003, Carlo gli ha inviato una bottiglia di scotch, ha raccontato un giorno la presentatrice televisiva nella sua trasmissione. La qual cosa è un po' spiacevole, perché Ozzy Osbourne fa di tutto per non sprofondare di nuovo nell'alcool.
Si trattava forse di una bottiglia del proprio whisky? Ogni bottiglia di whisky di malto Barrogill venduta (circa 30 franchi) permette di finanziare l'iniziativa North Highlands del principe, che contribuisce alla realizzazione di progetti nel nord della Scozia.
E qual è il piatto preferito di Carlo? Secondo Jeremy Paxman, sono le uova alla coque: nel suo libro «On Royalty», l'autore spiega che Carlo chiede che vengano cotte per lui sette uova e mangia quello di cui preferisce la consistenza gialla. «È solo una pura invenzione», ha dichiarato una portavoce del palazzo: il principe, particolarmente rispettoso dell'ambiente, non autorizzerebbe mai un simile spreco.
In occasione del suo 22esimo compleanno il principe Carlo si è regalato una Aston Martin. La guida ancora oggi, ma con un carburante piuttosto insolito: «I nostri fornitori producono il loro bioetanolo a partire dal vino», ha rivelato Michael Peat, l'ex segretario personale di Carlo, al «Telegraph» nel 2008. Le altre auto del principe funzionano a biodiesel, prodotto a partire dal grasso di frittura.
E se i suoi veicoli dovessero andare in panne, Carlo può sempre prendere il bus – a prezzo ridotto, come gli altri senior britannici. Inoltre, da cinque anni, Carlo percepisce una rendita, perché ha pagato dei contributi pensionistici durante e dopo la sua attività presso la Royal Navy. Tuttavia, versa questo denaro a un'associazione benefica che si occupa degli anziani.
Al giorno d'oggi il nome di Carlo è associato solo a Diana e Camilla, ma il principe ha vissuto diverse storie d'amore durante i suoi anni giovanili. Inoltre, numerosi sono i genitori ad aver cercato di fare delle loro figlie delle future regine. Tra loro, Richard Nixon. Nel 1970, il presidente americano ha cercato di far scoccare la scintilla tra il principe e sua figlia Tricia, come ha ricordato Carlo nel 2015 nel corso di un'intervista concessa alla «CNN».
Diana Spencer non è la prima donna che Carlo ha chiesto in sposa: secondo il suo biografo Jonathan Dimbleby, infatti, nel 1979 Carlo aveva chiesto la mano di Lady Amanda Knatchbull, la nipote del suo carissimo prozio Louis Mountbatten. Tuttavia, poiché quest'ultimo era stato ucciso in un attentato dell'IRA poco tempo prima, la fortunata aveva rifiutato di diventare un membro della famiglia reale britannica.
Il motto tedesco del principe Carlo ricorda gli obblighi che incombono su un membro della famiglia reale: «Ich dien», si può leggere negli stemmi. Tuttavia, ciò non ha nulla a che vedere con il fatto che nel 1918, la sua famiglia portava ancora il nome di Saxe-Cobourg-Gotha, un nome molto tedesco. Così come le tre piume di struzzo, questo motto fa parte degli stemmi dei principi di Galles dal 15esimo secolo.
D'altronde, il principe Carlo non ha soltanto antenati tedeschi. Può anche vantarsi di annoverare il conte Dracula tra i suoi avi, come ha rivelato al «Telegraph» diversi anni fa: «Il mio albero genealogico mostra che io discendo da Vlad III l'Impalatore. Nel 2017, Carlo, che possiede due proprietà in Romania, ha persino ricevuto il titolo ufficiale di «principe di Transilvania», un titolo che ha gentilmente rifiutato.
Carlo possiede moltissimi titoli – e non soltanto regali: nell'aprile scorso è stato nominato «Mal Menaringmanu», una sorta di capo tribù Vanuatu. E' stato consacrato «guardiano delle vacche» dai Massai in Tanzania nel 2011 ed è stato nominato capo tribù («corvo rosso») dagli indiani piedi neri della provincia canadese dell'Alberta nel 1977.
Volete far piacere a Carlo? Date il suo nome a una specie di rane. Per rendere omaggio all'impegno di Carlo in favore della preservazione delle foreste tropicali, un anfibio che vive all'Equatore è stato battezzato Hyloscirtus princecharlesi. Ecco le parole esatte del principe in questa occasione: «Sono molto toccato. Ho una groppo alla gola, dev'essere una rana.»
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