Locarno Film FestivalPasseggiata nella vita e nei libri dello zurighese Martin Suter
zm, ats
14.8.2022 - 17:30
Sabato sera «Alles über Martin Suter. Ausser die Wahrheit» di André Schäfer ha festeggiato la sua prima mondiale sulla Piazza Grande. Il film di chiusura della 75esima edizione del Locarno Film Festival lascia passeggiare lo scrittore fra i suoi libri.
14.08.2022, 17:30
14.08.2022, 17:32
SDA
Come si fa un documentario su uno scrittore? In «Erica Jong – Breaking The Wall», che ha anch'esso celebrato la sua prima mondiale a Locarno pochi giorni prima, questa è una delle domande centrali. La stessa autrice statunitense di «Paura di volare» ("Fear of Flying"), non credeva che sarebbe stato anche solo lontanamente interessante osservarla scrivere.
A differenza di Kaspar Kasics, il cui ritratto dell'autrice si è concentrato meno sui libri di Jong che sulla sua persona e sulla sua vita, André Schäfer sceglie un approccio completamente diverso in «Alles über Martin Suter. Ausser die Wahrheit». Mescolando documentario e finzione, accompagna lo scrittore zurighese nei luoghi in cui ha vissuto, in viaggi o in apparizioni, lo lascia narrare, mentre nel frattempo esce quasi impercettibilmente dalla realtà per entrare nelle sue stesse storie.
Durante le sue passeggiate, Martin Suter si immerge nelle scene di «Die Zeit, die Zeit», «Die dunkle Seite des Mondes» o «Lila, Lila» e osserva i propri personaggi. Figure che lui dice di ricercare in se stesso, di rendere grandi – e di nuovo piccole dopo aver finito un libro. Sulla base dei suoi libri, l'autore racconta come scrive e come ogni sua storia abbia un segreto intrinseco e una grande quantità di fantasia. Perché dove, se non nei libri, qualcosa può essere semplicemente impossibile, si chiede.
Poche novità
Ma nel film vediamo Suter anche in compagnia della sua famiglia. Lo si può osservare con la moglie Margrith Nay e la loro figlia Ana che cercano l'arredamento per la casa dei loro sogni a Marrakech, come i tre guardano i video di Toni, il figlio defunto della coppia, o come l'autore chiacchiera con la figlia.
Anche personaggi noti come il musicista Stephan Eicher, l'ex calciatore tedesco Bastian Schweinsteiger o lo scrittore tedesco Benjamin von Stuckrad-Barre appaiono nel film. Si tratta di incontri divertenti, né più né meno. I momenti più simpatici sono quelli in cui Suter si trova da solo davanti alla telecamera e racconta con molta autoironia aneddoti della sua infanzia, della sua carriera professionale, dei suoi successi e delle sue sconfitte.
Una cosa è certa: non c'è molto di nuovo da apprendere su Martin Suter da «Alles über Martin Suter. Ausser die Wahrheit». Ma il documentario, che dura esattamente 90 minuti, rimane piacevole. È costruito in modo intelligente e ricco di idee creative.
Spirito produttivo
Non importa se si conoscano o meno i libri di Suter. Per quanto fantastica sia l'idea dell'autore che passeggia attraverso le sue stesse storie, ciò non irrita. Al contrario conferisce all'opera una bella forma e fornisce anche una buona base per parlare con Suter della sua scrittura.
A differenza di «Erica Jong – Breaking The Wall», in cui Kasics ritrae un'icona femminista ribelle, spiritosa ma anche molto riflessiva, il documentario di Schäfer vive meno della grinta e dell'eccentricità del protagonista. Al centro c'è un uomo tranquillo che non lotta per il cambiamento sociale con i suoi libri come Jong, ma serve la pura gioia dell'intrattenimento e delle buone storie. Indipendentemente dal fatto che siano o meno vicine alla realtà.
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