Catastrofe aereaTrent'anni dopo l'incidente di Ramstein le vittime soffrono ancora
Birgit Reichert (testo) e Oliver Dietze (foto), dpa, gusi
30.8.2018
Sono passati 30 anni dalla catastrofe aerea di Ramstein, in Germania. Tuttavia, tutto questo tempo non è bastato per guarire le ferite fisiche e psicologiche delle vittime. Che ancora oggi soffrono.
Marc-David Jung aveva quattro anni quando un caccia incendiato precipitò a poca distanza da lui. Assisteva allo spettacolo aereo organizzato presso l'aeroporto militare americano di Ramstein, nel land della Renania-Palatinato, con la sua famiglia. «La sola cosa di cui mi ricordo è che, prima, avevo mangiato un gelato e giocato per terra».
L'incendio gli ha causato delle gravi ustioni al viso, alle mani e alle gambe. Fu sua madre a salvarlo dalle fiamme. Dal 28 agosto 1988, Marc-David Jung convive con le conseguenze della catastrofe di Ramstein, che ha anche provocato la morte di suo padre.
La peggiore catastrofe aerea mai avvenuta in Germania ha provocato 70 morti e circa 350 feriti gravi. È avvenuta nel corso dell'ultimo numero del programma: tre aerei della pattuglia acrobatica italiana delle «Frecce Tricolori» sono entrati in collisione a circa 40 metri di altitudine. Uno degli apparecchi, in fiamme, è precipitato sulla folla ed è esploso.
In 30 anni, Jung ha subito più di 30 operazioni. «Sono una persona positiva. Accetto quello che accadde all'epoca e vado avanti», dichiara l'uomo di 34 anni. Vive a Losheim, nel Saarland, e lavora come programmatore per una società informatica lussemburghese. «Conduco una vita normale e devo dire che, tenuto conto di tutto, ho avuto molta fortuna».
«Papà, papà, resta con me, è tutto nero»
Marc-David Jung rappresenta «un eccellente esempio» del modo in cui si può ritrovare una vita normale dopo una catastrofe, spiega la specialista di traumi Sybille Jatzko, originaria di Krickenbach, nel circondario di Kaiserslautern.
Numerose vittime e familiari dei sopravvissuti di Ramstein, al contrario, hanno impiegato parecchi anni prima di ristabilirsi e molti soffrono ancora oggi. Assieme a suo marito, il dottor Hartmut Jatzko, Sybille ha fondato un gruppo di sostegno psicologico dopo la catastrofe, che esiste ancora oggi.
Dopo l'incidente, molte vittime si sono trovate in una condizione di totale angoscia. Come due genitori, che persero la loro figlioletta di nove anni. All'epoca, la bambina, che aveva subito «ustioni al viso», si era messa ad urlare: «Papà, papà, resta con me, è tutto nero», mentre un americano l'aveva presa in braccio per metterla su un bus.
Quando i genitori arrivarono in clinica, era già morta. Anche un uomo, che non è più uscito da casa per dieci anni dopo la catastrofe, era rimasto particolarmente traumatizzato all'epoca. Aveva perso la moglie, incinta di otto mesi. «La sua pancia è esplosa».
Dopo l'incidente, numerosi spettatori si sono ritrovati con le vie respiratorie bruciate a causa dell'inalazione di aria bollente e di cherosene. Sybille Jatzko: «Se si prendono in conto tutti coloro che sono morti a seguito dell'incidente, si supera il centinaio. Che si tratti di danni fisici o psicologici».
L'impegno a sostegno delle vittime
Grazie all'aiuto di Sybille Jatzko, Marc-David Jung ha trovato la propria strada. «Il mio caso è differente da molti altri. Dal momento che non mi ricordo dell'incidente, la ferita non si riapre ogni anno in occasione dell'anniversario della catastrofe. Per me, è un giorno come un altro».
Il suo fratellastro, al contrario, va ancora in vacanza a fine agosto. «Dice che durante quella settimana non bisogna chiedergli niente, perché sul piano emotivo è ancora troppo toccato». Magrado le cicatrici, Marc-David Jung - che è rimasto in ospedale due mesi dopo l'incidente - è piuttosto soddisfatto del suo aspetto oggi: «Non si poteva fare di meglio. È così e lo accetto».
Oggi, Jung si impegna nella fondazione «Katastrophennachsorge» che Sybille Jatzko ha creato qualche mese fa. «Con tale struttura, colmiamo un vuoto in Germania», spiega la donna, che è attiva in seno ai 15 gruppi di sostegno alle vittime della catastrofe. «Inizialmente tutti supportano le vittime, poi le vogliono spingere a seguire una psicoterapia presso specialisti».
Tuttavia, i posti non bastano: «Noi ci consideriamo una comunità che lavora con i pazienti più sul lungo termine, che sviluppa con loro ciò di cui hanno bisogno».
«L'inquietudine è ancora presente»
Come ogni anno, alle 15:48, ora esatta della catastrofe, i sopravvissuti hanno osservato un minuto di silenzio. Sybille Jatzko sa quando sia difficile questo periodo per loro. «Tutti coloro con i quali abbiamo a che fare, circa 350-400 persone, lo dicono. Quando arriva il mese di agosto, comincia un periodo di inquietudine e di tensione. Sempre. Ed è così da 30 anni. L'angoscia è sempre presente».
Grazie a un filtro a infrarossi, il fotografo Vladimir Migutin è riuscito a catturare delle immagini impressionanti di Chernobyl e della zona circostante: come questa foto di Duga, il sistema radar sovietico utilizzato per il rilevamento precoce di attacchi missilistici.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
La grande ruota del parco di attrazioni di Pripiat, alta 26 metri, ha smesso di girare da 30 anni.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Sulla strada del ricordo, dei cartelli menzionano il nome di tutti i luoghi evacuati dopo la catastrofe nucleare.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Non ha visto assolutamente nessuno: ma nella zona, il fotografo Vladimir Migutin ha incrociato la strada di numerosi animali, come questa volpe un po' selvaggia, che i turisti hanno soprannominato Simon.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Da molto tempo non si suona più nella sala da concerti di Pripiat.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Anche le macchine da scontro della festa sono ferme per sempre.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Bellezza fatale: le vestigia del reattore accidentato sono confinate sotto questo sarcofago.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
«The Bucket» è il nome dell'enorme pinza dell’escavatrice un tempo utilizzata sul sito contaminato dalla radioattività.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Un filobus arrugginito a Pripiat.
Prima della catastrofe nucleare di Chernobyl il 26 aprile 1986, circa 50'000 persone vivevano a Pripiat. Oggi, è una città fantasma.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Gli schiamazzi dei bambini nella piscina di Pripiat non sono più che un lontano ricordo.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Idem per il complesso sportivo.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
La natura si è ripresa i suoi diritti.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Delle farfalle volteggiano in tutta calma, ignorando totalmente la tragedia del 1986.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
All’epoca, le famiglie hanno dovuto abbandonare la regione rapidamente dopo la catastrofe. Restano solo alcuni testimoni silenziosi dell'esodo nucleare.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Vladimir Migutin (32 anni) si è specializzato nella fotografia a infrarossi, una tecnica che permette di far emergere i minimi dettagli.
Immagine: Dukas / Vladimir Migutin
Migutin vive in Israele: il suo viso nella zona vietata di Chernobyl è stato deciso all'improvviso.
Una militante Femen svela sul suo petto l'iscrizione «Fascismo, non un passo di più» durante una manifestazione davanti alla sede del partito di estrema destra spagnolo VOX a Madrid, Spagna. (30 aprile 2021)
Immagine: Keystone
Un occhio inquisitore... In Nepal, il governo ha deciso di applicare, a partire dal 29 aprile 2021, restrizioni nella valle di Kathmandu poiché il numero di casi di Covid-19 continua ad aumentare.
Immagine: Keystone
Dramma. Un ebreo ortodosso osserva alcuni oggetti personali abbandonati... Il più grande raduno in Israele dall'inizio della pandemia di Covid si è trasformato in un incubo. Un incidente ha fatto almeno 44 morti durante un pellegrinaggio ebraico ortodosso nel nord del paese. (30 aprile 2021)
Immagine: Keystone
Impressionanti lavori: alcuni operai a lavoro, dopo una frana, per rendere nuovamente percorribile la ferrovia sulla riva destra del Reno, a Kestert, in Germania.
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Questo bambino indiano sta facendo un test poiché presenta sintomi: la pandemia di coronavirus sta infuriando in India. Il numero di morti ha superato i 200.000 mercoledì 28 aprile, con più di 3.000 decessi segnalati per la prima volta in 24 ore, secondo i dati ufficiali. (29 aprile 2021)
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Chi vuole portarsi a casa un po' di Federer? I calzini che il campione di tennis ha indossato per il Qatar Open 2021 sono esposti alla casa d'aste Christie’s di Zurigo. I vecchi abiti dello sportivo sono stati messi in vendita. Il ricavato sarà interamente versato alla Fondazione Roger Federer, per l'educazione dei bambini. (27 aprile 2021)
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Bel colpo! Poliziotti indonesiani dispongono per terra il prodotto di un grosso sequestro in occasione di in una conferenza stampa presso la sede della polizia nazionale a Giacarta. La polizia indonesiana ha confiscato 2,5 tonnellate di metanfetamina in cristalli provenienti da una rete internazionale di narcotraffico operante in Medio Oriente, Malaysia e Indonesia. (28 aprile 2021)
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Totalmente autonomo! Un robot prepara una paella in occasione della sua presentazione a Malaga, in Spagna. Questo robot, creato congiuntamente dalle aziende Mimkook e Be robot 5, è in grado di cucinare una paella da solo, senza la supervisione di uno chef. (28 aprile 2021)
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I lavori di rimozione della neve sono ancora in corso in vista dell'apertura del passo dell'Oberalp tra Andermatt e Sedrun. (27 aprile 2021)
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Ben protetta... Una donna con una mascherina sul volto circola con il suo nutrito seguiti di cagnolini per le strade di Hanoi, in Vietnam. Il ministro della Sanità, Nguyen Thanh Long, ha recentemente messo in guardia contro un'eventuale quarta ondata di Covid-19, poiché la pandemia nei paesi vicini, Cambogia e Laos, si sta aggravando. (27 aprile 2021)
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La scultura «Der Manipulator» dell'artista svizzero Markus Meyle viene trasportata in volo al Guschakopf in vista dell'esposizione internazionale d'arte all'aperto «Bad Ragartz» a Bad Ragaz (San Gallo). (26 aprile 2021)
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La mostra riunirà 83 artisti di 16 paesi che presenteranno le loro opere a partire dall'8 maggio.
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Si torna a scuola! Questi bambini tornano in classe a Parigi dopo la chiusura prolungata della scuola a causa della pandemia di coronavirus. (26 aprile 2021)
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In Sassonia (Germania), sono stati accesi dei piccoli fuochi in questo vigneto nella speranza di proteggerlo dalle gelate tardive. (26 aprile 2021)
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L'quipaggio di SpaceX, da sinistra a destra, l'astronauta della NASA Megan McArthur, l'astronauta dell'Agenzia spaziale europea Thomas Pesquet, l'astronauta della NASA Shane Kimbrough e l'astronauta della Japan Aerospace Exploration Agency Akihiko Hoshide, lasciano l'Operations and Checkout Building per dirigersi verso la piattaforma di lancio, venerdì 23 aprile 2021, al Kennedy Space Center di Cape Canaveral, Florida. I quattro astronauti della SpaceX Crew dovrebbero partire questo venerdì alle 11:49, diretti alla Stazione Spaziale Internazionale per un soggiorno di sei mesi nell'orbita terrestre.
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La cancelliera tedesca Angela Merkel testimonierà questo venerdì, 23 aprile 2021, davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta incaricata di fare luce sulla società di pagamento Wirecard, il cui crollo ha causato uno scandalo clamoroso in Germania. Angela Merkel dovrà spiegare perché ha elogiato l'ex fiore all'occhiello della tecnologica tedesca.
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Strana creatura: Kong Ning, artista e attivista ambientalista cinese, mostra per le strade della città la sua ultima collezione di abiti ispirati al tema «Abbraccia la terra» in occasione della Giornata della Terra a Pechino. (22 aprile 2021)
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Il britannico Giarnni Regini-Moran svolge un esercizio in occasione delle qualificazioni maschili per i Campionati europei 2021 di ginnastica artistica alla St. Jakobshalle di Basilea, in Svizzera. (22 aprile 2021)
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