DiversiIl mistero del volo MH370: nessun aereo ritrovato, ma...
DPA
9.5.2018
Quando ancora si cercavano tracce del velivolo corrispondente al volo MH370 scomparso nel Pacifico, sono stati scoperti per caso i relitti di due navi del XIX secolo. Si tratta di navi mercantili inglesi cariche di carbone, che sono visibilmente affondate in seguito a un'esplosione, come ha annunciato il Western Australian Museum di Perth giovedì sera (ora locale).
Situati a più di 2300 chilometri della costa ovest australiana, i relitti giacciono rispettivamente a 3700 metri e 3900 metri di profondità. Le imbarcazioni sono state scoperte dal 2015, un anno dopo la scomparsa misteriosa dell'aereo di linea malese con 239 persone a bordo. Ma la scoperta è stata resa pubblica solo dopo un'indagine approfondita, condotta con l'aiuto di sonde a immersione.
Da quanto appare, le imbarcazioni sarebbero affondate in seguito ad una serie di esplosioni a bordo, cosa non rara all'epoca. Si può inoltre supporre che la totalità dell'equipaggio, generalmente tra i 15 e i 30 uomini, ha perso la vita.
Gli esperti non sono sicuri di quali imbarcazioni di tratti. Uno dei due relitti è probabilmente il «West Ridge», affondato nel 1883. Per quanto riguarda la seconda nave, si tratterebbe della «W. Gordon» o del «Magdala», che sono invece affondate nel 1877 e nel 1882.
Le ricerche su vasta scala per ritrovare l'aereo sono ormai state sospese da più di un anno. Il volo MH370 è scomparso negli schermi radar in piena notte nel marzo 2014, quando era in volo da Kuala Lumpur a Pechino. Quattro anni dopo il dramma, il mistero resta insoluto.
«USS Lexington»: il relitto della portaerei americana affondata nel 1942 e ritrovata 76 anni dopo
«USS Lexington»: il relitto della portaerei americana affondata nel 1942 e ritrovata 76 anni dopo
Il relitto dell'«USS Lexington», che giace a 3000 metri di profondità nel Pacifico, affondato durante la Seconda Guerra mondiale, è stato localizzato dalla squadra del cofondatore di Microsoft, Paul Allen.
Immagine: Douglas Curran/AFP/Getty Images
Nelle foto scattate dalla squadra di ricerca, si distinguono chiaramente anche alcune carcasse di aerei da caccia che sono affondati con la nave.
Immagine: Douglas Curran/AFP/Getty Images
Altre foto mostrano dei cannoni. Nel maggio 1942, 22 cannoni antiaerei Oerlikon supplementari di 20 mm sono stati installati sul «Lexington».
Immagine: Douglas Curran/AFP/Getty Images
Su uno degli aerei di caccia, si trova un disegno di Félix le Chat e quattro piccole bandiere giapponesi, probabilmente per segnare, come vuole la tradizione, il numero di aeromobili nemici abbattuti.
Immagine: Douglas Curran/AFP/Getty Images
Lungo 270 metri e largo circa 40 metri, l’«USS Lexington» è stato messo in servizio nel 1927, diventando così il terzo portaaerei della marina americana.
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L'enorme nave aveva un equipaggio di più di 2900 uomini e poteva accogliere 78 aerei.
Il 15 aprile 1942, il «Lexington» si dirige con le sue unità di combattimento verso il Mar dei Coralli situato tra l’Australia, la Nuova Guinea, le Isole Salomon e il Vanuatu.
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L'obiettivo degli americani è di forzare l'impero giapponese a fermare la sua espansione verso sud e di mettere in sicurezza le vie di approvvigionamento verso l’Australia e la Nuova Zelanda.
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Il 7 maggio 1942, gli americani si scontrano con le navi giapponesi al nord dell’Australia.
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Per la prima volta nella storia della guerra in mare, delle portaerei si affrontano.
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Gli aerei del «Lexington» decollano e affondano il Shōhō, una portaerei giapponese di circa 206 metri di lunghezza. 631 marinai giapponesi perdono la vita.
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Il «Lexington» è colpito a sua volta da siluri e bombe giapponesi. Dopo diverse esplosioni, scoppia un incendio. Un po' più tardi, quando la battaglia è già costata la vita a 216 persone a bordo, il capitano del «Lexington» ordina all'equipaggio di abbandonare la nave che è pesantemente danneggiata.
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Più di 2700 membri dell'equipaggio vengono evacuati su altre navi da guerra americane. Per evitare che l’«USS Lexington» cada tra le mani dei giapponesi, l’US Navy decide di affondare la portaerei con qualche siluro.
Erano già 76 anni che la nave da guerra americana giaceva nel fondo del Pacifico. Il Destroyer è stato scoperto al largo delle isole Salomon. Alcune foto dell'«USS Juneau» ci fanno rivivere le battaglie navali della Seconda Guerra mondiale.
L'«USS Juneau» è affondato durante la battaglia di Guadalcanal. Colpito da numerosi siluri della marina giapponese, l'incrociatore antiaereo è affondato il 13 maggio 1942, con la totalità dei suoi 700 membri dell'equipaggio.
Tra le vittime figuravano quattro dei fratelli Sullivan. Alcuni giorni dopo, anche il quinto fratello perse la vita, cosa che incoraggiò le autorità americane a mettere in atto la «Sole Survivor Policy». Questa direttiva indicava che in caso di decesso di due o più figli di una stessa famiglia, i fratelli e le sorelle sopravvissuti dovevano essere rimpatriati negli Stati Uniti.
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Sono stati il fondatore di Microsoft Paul Allen e la sua squadra che hanno scoperto il relitto nel Pacifico. E non si tratta per nulla della loro prima scoperta.
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La nave da ricerca americana e il suo equipaggio hanno infatti già ritrovato altre navi da guerra americane.
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All'inizio di marzo, si erano imbattuti nella portaerei «USS Lexington», che giaceva a 3000 metri di profondità al largo della costa orientale dell'Australia.
Immagine: Keystone
Le immagini che la squadra di ricerca ha scattato in profondità sono straordinarie.
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L’equipaggio aveva soprannominato la nave «Lady Lex». La portaerei è stata pesantemente danneggiata dalle navi giapponesi durante una battaglia navale nel 1942.
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Ben 200 membri dell'equipaggio avevano trovato la morte durante i combattimenti. Poiché era troppo danneggiata, sono stati gli stessi americani ad affondare la nave.
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Malgrado i numerosi anni passati sott'acqua, il nome della nave è sempre leggibile.
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Le conchiglie e le alghe hanno ormai preso possesso di questo aereo, che èsempre stato fermo sulla portaerei inabissata.
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Al momento della battaglia, 35 aerei da caccia si trovavano a bordo della nave. Undici di essi sono stati scoperti a bordo e intorno al relitto.
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L'artiglieria dell'«USS Lexington».
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Il multimilionario Paul Allen ha ritrovato questa nave nelle profondità dell'oceano. Prima di affondare, sarebbe stato proprio l'«USS Indianapolis» ad aver trasportato la bomba atomica destinata ad essere lanciata sulla città di Hiroshima.
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