Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sta organizzando la partenza dalla Cina di 10 cittadini elvetici che a causa dell'epidemia di coronavirus vogliono tornare in patria.
Intanto l'Ospedale universitario di Ginevra ha fatto sapere che i campioni esaminati dal Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE), in totale un centinaio, sono tutti negativi.
Hans-Peter Lenz, capo del Centro di gestione delle crisi del DFAE ha detto oggi in una conferenza stampa a Berna che i cittadini elvetici interessati a tornare in Svizzera sono 10: attualmente si trovano nella provincia di Hubei di cui Wuhan è il capoluogo e sono tutti in buona salute e al sicuro.
Il volo sul quale saranno imbarcati dovrebbe partire da Wuhan nella notte tra sabato e domenica e sarà diretto presumibilmente a Marsiglia, ha precisato Lenz. I cittadini svizzeri saranno poi posti in quarantena in una non meglio precisata località nel Sud della Francia.
Il Touring Club Svizzero (TCS) ha da parte sua comunicato oggi di aver già fornito assistenza a 81 dei suoi soci in difficoltà e ricevuto oltre 250 telefonate dall'inizio della crisi. In collaborazione con il DFAE la task force del TCS fornisce consulenza medica, organizza il rientro in Svizzera e annulla i viaggi nelle zone colpite dall'epidemia.
Infine il Dipartimento federale dell'interno (DFI), ha comunicato oggi che da domani entra in vigore l'ordinanza che prevede l'obbligo di notifica entro due ore telefonicamente di casi sospetti di coronavirus a Cantoni e Confederazione.
Tutti i test effettuati finora in Svizzera negativi
Intanto l'Ospedale universitario di Ginevra, dove si trova il Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE), ha riferito a Keystone-ATS che da martedì il laboratorio ha esaminato circa un centinaio di campioni di pazienti sospettati di aver contratto il coronavirus e che i test sono risultati tutti negativi.
Hotline UFSP non presa d'assalto
La hotline messa a disposizione dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) non ha per il momento rilevato alcun panico legato al coronavirus. Oggi a mezzogiorno avevano chiamato la linea telefonica gratuita circa 170 persone, tre volte in meno rispetto all'epidemia dell'influenza suina nel 2009.
L'afflusso è «moderato» rispetto ad altre infezioni, ha dichiarato a Keystone-ATS Cédric Berset, portavoce del centro di telemedicina Medgate a Basilea incaricato dall'UFSP della gestione del servizio di informazione.
A contattare la hotline sono in particolare i viaggiatori che rientrano dall'Asia e persone che intendono fare un viaggio e vogliono informarsi dei mezzi per proteggersi e delle eventuali restrizioni. Al numero gratuito messo a disposizione dall'UFSP da ieri pomeriggio ricorrono anche specialisti e medici.
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