Moda inclusivaZara sceglie Patrick, il primo baby modello con sindrome di Down
babu
8.5.2019
Dal mondo della moda arriva un messaggio di inclusione. Grazie a Patrick, un bambino di 11 anni, cade un altro pezzo di muro dei pregiudizi. Non è l'unico esempio, nell'industria del fashion è in corso un cambio di rotta.
Patrick sorride davanti all'obiettivo della fotocamera che lo riprende per una campagna pubblicitaria. Con il suo visetto pieno di lentiggini, il sorriso stampato in volto e lo stupore tipico di chi ha 11 anni, Patrick, un bambino affetto da sindrome di Down, sarà protagonista del lancio della collezione del marchio d'abbigliamento Zara, che l'ha scelto come testimonial eccezionale per veicolare un messaggio importante: la moda è di tutti.
Insieme a suo fratello minore Diego, Patrick, soprannominato dalla sua famiglia Roscón, posa in una serie di scatti in cui i due fratelli giocano, ridono e scherzano, e dove, la complicità tra i due contribuisce a rendere le immagini autentiche istantanee di vita quotidiana nell'ambito di una campagna mondiale che punta proprio ad abbattere i pregiudizi verso i bambini affetti da questa sindrome.
La madre, la chef spagnola Samantha Vallejo Nágera, diventata famosa nei panni di giudice dell’edizione nazionale di Master Chef, non ha mai smesso di lottare affinché la vita di Patrick fosse uguale a quella degli altri suoi tre fratelli e di tutti i bambini della sua età, per questo, è stata la prima ad esprimere tutto il suo entusiasmo all'idea che il figlio facesse parte di un progetto così importante. «Quando tuo figlio Roscón è il primo modello con sindrome di Down sul sito di Zara e muori di gioia per quello che significa», ha scritto su Instagram a corredo di una foto postata sul suo profilo.
Sembrano arrivati i tempi in cui l'industria della moda è pronta a rappresentare tutti, tant'è che il suo ruolo nei processi di inclusione sta diventando sempre piu importante. Ecco che le differenze non vengono più considerate dei limiti, ma dei punti di forza da esaltare. Lo sa bene Gucci, la cui ultima campagna pubblicitaria,realizzata dal direttore cretivo Alessandro Michele e lanciata con un post diventato virale nel giro di poche ore, affida a un sorriso imperfetto - nel senso che non rispecchia i tradizionali canoni estetici a cui siamo abituati far riferimento - la promozione della linea dei rossetti.
In quanto a numero di "like" (quasi 900mila) ha riscosso molto successo l'immagine della modella scelta dal brand svedese H&M per indossare i costumi della nuova collezione: non un corpo scolpito da Photoshop o dalla chirurgia estetica pur di rispecchiare gli stereotipi di bellezza, ma una donna autentica con le sue forme e le sue misure. «Finalmente una modella in cui posso identificarmi!» scrive un'utente sotto la foto. «Una ragazza bella, sana, naturale e senza ritocchi» nota qualcuno. «Era ora! Non abbiamo bisogno di donne più vere, ma di maggiore diversità. Permettete a tutte le donne di tutte le forme, taglie ed etnie di essere rappresentate!» , si legge ancora in un altro degli oltre 12mila commenti.
Solo pochi giorni fa la modella 21enne Halima Aden, cresciuta in un campo per rifiugiati somali in Kenia, poi emigrata negli Stati Uniti, posava vestita in linea con i dettami islamici per la copertina del numero dedicato ai costumi da bagno della rivista Sport Illustrated.
Il vento sta cambiando anche sulle passrelle, dove non vige piu un unico codice di bellezza: a Parigi, durante la settimana della moda di marzo, è passato alla storia lo show di Tommy Hilfiger in cui hanno sfilato tanti tipi di donne, che abbracciano diverse taglie e generazioni.
«Cosa cucino oggi?» - una domanda che affligge quotidianamente la maggior parte della popolazione svizzera. Bluewin corre in vostro aiuto con i filmati di «Blue Kitchen».
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