Ricerca di pianeti extrasolariUn telescopio per scoprire una seconda Terra abitabile
Di Dirk Jacquemien
28.1.2023
Esiste un solo un pianeta abitabile? In realtà questa ipotesi quasi certamente non è vera. La NASA vuole quindi cercare delle alternative alla Terra.
Di Dirk Jacquemien
28.01.2023, 20:54
28.01.2023, 20:56
Di Dirk Jacquemien
Nel 2022 il telescopio James Webb ha deliziato il pubblico e gli esperti. Le prime spettacolari immagini di galassie lontane sono diventate delle sensazionali esperienze virali, mentre gli scienziati si sono goduti un'analisi spettrale dettagliata.
Tuttavia la NASA è già al lavoro sui prossimi telescopi spaziali. In una conferenza dell'American Astronomical Society, l'agenzia spaziale statunitense ha dato un'anteprima di un progetto particolarmente ambizioso, l'Habitable Worlds Observatory (HWO), vale a dire l'Osservatorio di Mondi Abitabili.
Undici miliardi di esopianeti attendono di essere scoperti
Come suggerisce il nome, il compito principale del telescopio sarà la ricerca di esopianeti, in cui la vita potrebbe sorgere ed essere sostenuta. Secondo i calcoli, solo nella Via Lattea ci sono undici miliardi di tali pianeti abitabili. In realtà, quindi, non dovrebbe essere così difficile trovarne alcuni.
Ma sebbene siano stati scoperti più di 5.000 esopianeti da vari telescopi terrestri e spaziali, sappiamo molto poco su come siano. Perché la luce molto più forte della stella nel sistema domestico dell'esopianeta rende impossibile una registrazione ottica del pianeta.
L'atmosfera di un pianeta extrasolare può essere studiata
Per vie traverse, invece, è possibile scoprire di quali elementi potrebbe essere composta l'atmosfera di un esopianeta. Perché quando la luce proveniente dalla stella natale di un esopianeta passa attraverso la sua atmosfera sulla strada per un telescopio, alcuni colori dello spettro vengono filtrati più di altri.
E dato che è noto quali elementi cambino luce e come, si possono trarre conclusioni sulla composizione dell'atmosfera. Ad esempio, il telescopio spaziale James Webb (JWST) è stato in grado di rilevare l'anidride carbonica nell'atmosfera dell'esopianeta WASP-39 b, a 700 anni luce di distanza.
Pronto per gli aggiornamenti
I dettagli tecnici dell'HWO non sono ancora stati determinati per la maggior parte, ma secondo i requisiti di progettazione dovrebbe essere in grado di esaminare almeno i 25 esopianeti più vicini al nostro sistema solare, alla ricerca di segni di vita. Inoltre, il telescopio dovrebbe essere in grado di filtrare la luce fino a 10 miliardi di volte più intensa con cui una stella eclissa il suo pianeta.
L'HWO dovrebbe anche essere aggiornabile, nonostante dovrebbe venire posizionato nel punto di Lagrange L2 – 1,5 miliardi di chilometri dalla Terra – come il telescopio Webb. I robot dovrebbero essere in grado di recarsi presso l'HWO e aggiornarlo regolarmente con le ultime tecnologie o eseguire riparazioni.
Al momento la NASA prevede che l'HWO sarà operativo nei primi anni '40. Soprattutto, si vogliono evitare i massicci ritardi e gli aumenti dei costi del JWST. Inizialmente doveva prendere avvio nel 2007 e costare un miliardo di dollari, invece dei dieci miliardi di dollari che alla fine sono stati necessari.
Ecco le spettacolari foto del telescopio spaziale Webb
Il telescopio spaziale James Webb ha catturato una cosiddetta «clessidra cosmica»: in questa immagine è visibile una protostella all'interno della nube oscura L1527 incorporata in una nube di materiale che alimenta la sua crescita.
Immagine: KEYSTONE
In questa eccezionale immagine scattata a settembre dal telescopio spaziale James Webb si osserva una delle regioni stellari più grandi del gruppo locale di galassie, la «Nebulosa Tarantola»: grazie alla NIRCam si vede come la costellazione assomiglia appunto alla tana di una tarantola, rivestita della sua seta.
Immagine: NASA
Ad agosto sono state divulgate delle foto mai viste prima immortalate dal telescopio James Webb di Giove, sulla cui superficie si scatenano delle gigantesche tempeste: una spettacolare immagine del pianeta, che mostra le aurore polari su entrambi i poli, scattata dalla telecamera NIRCam grazie all'utilizzo di tre filtri.
Immagine: EPA/NASA, ESA, CSA, Jupiter ERS Team
Il telescopio James Webb mostra che Giove, come Saturno, possiede gli anelli.
Immagine: EPA/NASA, ESA, CSA, Jupiter ERS Team
Questa è la «Cartwheel Galaxy», cioè la galassia ruota di carro. Da 400 milioni di anni qui si sono scontrate le galassie. Nell'anello chiaro e interno si vede che la galassia spiraliforme si è conservata. La polvere rosso brillante dagli idrocarburi crea le sorgenti striature.
Immagine: AP/NASA
Questa immagine è sensazionale: mostra un'analisi spettrale dei caldi pianeti giganti gassosi Wasp-96 b, sui quali con il telescopio James Webb si può provare la presenza di vapore acqueo. Queste non sono però le prime immagini eccezionali del telescopio: già a luglio sono state rilasciate alcune prime foto «a pieni colori» del James Webb.
Il bordo di una vicina regione di formazione stellare NGC 3324 nella Nebulosa Carina.
Immagine: KEYSTONE
L'ammasso di galassie SMACS 0723.
Immagine: AP/NASA/ESA/CSA/STScI
La nebulosa catalogata come NGC 3132 e conosciuta informalmente come la Nebulosa dell'Anello Meridionale.
Immagine: KEYSTONE/EPA/NASA, ESA, CSA, STScI
Lo «Stephan's Quintet», uno spettacolare raggruppamento di cinque galassie.
Immagine: KEYSTONE/EPA/NASA, ESA, CSA, STScI
Una regione di formazione stellare nella Nebulosa Carina.
Immagine: KEYSTONE/NASA, ESA, CSA, STScI via AP
Ecco le spettacolari foto del telescopio spaziale Webb
Il telescopio spaziale James Webb ha catturato una cosiddetta «clessidra cosmica»: in questa immagine è visibile una protostella all'interno della nube oscura L1527 incorporata in una nube di materiale che alimenta la sua crescita.
Immagine: KEYSTONE
In questa eccezionale immagine scattata a settembre dal telescopio spaziale James Webb si osserva una delle regioni stellari più grandi del gruppo locale di galassie, la «Nebulosa Tarantola»: grazie alla NIRCam si vede come la costellazione assomiglia appunto alla tana di una tarantola, rivestita della sua seta.
Immagine: NASA
Ad agosto sono state divulgate delle foto mai viste prima immortalate dal telescopio James Webb di Giove, sulla cui superficie si scatenano delle gigantesche tempeste: una spettacolare immagine del pianeta, che mostra le aurore polari su entrambi i poli, scattata dalla telecamera NIRCam grazie all'utilizzo di tre filtri.
Immagine: EPA/NASA, ESA, CSA, Jupiter ERS Team
Il telescopio James Webb mostra che Giove, come Saturno, possiede gli anelli.
Immagine: EPA/NASA, ESA, CSA, Jupiter ERS Team
Questa è la «Cartwheel Galaxy», cioè la galassia ruota di carro. Da 400 milioni di anni qui si sono scontrate le galassie. Nell'anello chiaro e interno si vede che la galassia spiraliforme si è conservata. La polvere rosso brillante dagli idrocarburi crea le sorgenti striature.
Immagine: AP/NASA
Questa immagine è sensazionale: mostra un'analisi spettrale dei caldi pianeti giganti gassosi Wasp-96 b, sui quali con il telescopio James Webb si può provare la presenza di vapore acqueo. Queste non sono però le prime immagini eccezionali del telescopio: già a luglio sono state rilasciate alcune prime foto «a pieni colori» del James Webb.
Il bordo di una vicina regione di formazione stellare NGC 3324 nella Nebulosa Carina.
Immagine: KEYSTONE
L'ammasso di galassie SMACS 0723.
Immagine: AP/NASA/ESA/CSA/STScI
La nebulosa catalogata come NGC 3132 e conosciuta informalmente come la Nebulosa dell'Anello Meridionale.
Immagine: KEYSTONE/EPA/NASA, ESA, CSA, STScI
Lo «Stephan's Quintet», uno spettacolare raggruppamento di cinque galassie.
Immagine: KEYSTONE/EPA/NASA, ESA, CSA, STScI
Una regione di formazione stellare nella Nebulosa Carina.