USATrump a Los Angeles incontra il governatore Newsom: «Risolveremo il problema insieme»
SDA
25.1.2025 - 09:30
Pacche sulle spalle, strette di mano vigorose: Donald Trump e Gavin Newsom si sono salutati come vecchi amici sulla pista dell'aeroporto di Los Angeles, dove l'Air Force One ha lasciato il neo presidente in visita alle zone devastate dagli incendi.
Keystone-SDA
25.01.2025, 09:30
25.01.2025, 09:37
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Il governatore democratico della California ha aspettato paziente in fondo alla scaletta, mani in tasca, jeans e una camicia blu con le maniche arrotolate: ha deciso di presentarsi di sua iniziativa ad accogliere il tycoon, anche se non era tra i nomi che la Casa Bianca aveva messo in lista per la visita.
Newsom e Trump, con un cappello Maga nero calzato sulla testa e la moglie Melania imperturbabile al fianco (dopo aver scambiato un bacio con il governatore), si sono fermati qualche minuto a parlare con i giornalisti, dando mostra di grande correttezza politica, dopo anni di attriti, che si sono solo acuiti mentre le fiamme inghiottivano interi quartieri della metropoli.
«Ringrazio il governatore per essere venuto», ha esordito Trump, che ha coniato per il democratico con aspirazioni presidenziali il soprannome di Newscum, cioè 'nuova feccia'. «Sono io a ringraziare il presidente. Avremo bisogno del suo sostegno. Non vedo l'ora di metterci a lavorare insieme», ha risposto Newsom. «Abbiamo un problema da risolvere. Lo risolveremo. Vi aiuterò», ha promesso Trump, disdegnando la domanda di una giornalista che chiedeva lumi sugli attacchi riservati a Newsom nei giorni scorsi.
Prima di arrivare in città, Trump ha detto che stanzierà fondi federali a patto che la California sblocchi le forniture d'acqua e cominci ad esigere un documento di identità per chi va a votare ai seggi elettorali (non è obbligatorio ora). Nel primo scambio di battute tra i due non c'è traccia di questa minaccia: «Ho tutta la fiducia del mondo che risolveremo il problema insieme», ha detto Newsom.
Ieri sera al tramonto, Trump ha visitato l'area devastata dall'incendio di Palisades, dove ha stretto la mano ai vigili del fuoco e ad alcuni residenti. «Non credo che ci si riesca a rendere conto di cosa sia una simile devastazione finché non la vedi. È incredibile. È veramente un deserto di cenere», ha commentato, incontrando poi a Los Angeles alcune autorità locali. «Dobbiamo lavorare insieme perché se ne esca veramente», ha detto il presidente, citato dal Los Angeles Times.
Pioggia dà speranza
Intanto, dopo settimane di roghi incessanti, nel sud della California arriva un week-end di pioggia leggera, che fa sperare in una tregua. Anche se molti temono che l'aumento di umidità non sia sufficiente: la stagione dei venti di Santa Ana proseguirà, secondo le previsioni, per tutto febbraio e buona parte di marzo, facendo temere il peggio.
Finora nella contea di Los Angeles – fanno il punto i media americani – l'incendio Hughes è stato domato al 56% dopo aver bruciato 4200 ettari circa; quello di Palisades al 77% (distrutti quasi 9500 ettari); quello di Eaton al 95% (oltre 5600 ettari distrutti) mentre il Laguna Fire, più piccolo, è contenuto al 70%.