Sindacati Unia: «sì» alla libera circolazione UE e alla protezione salariale

hanke, ats

7.12.2024 - 12:17

Il sindacato Unia chiede una protezione salariale efficace. (Foto simbolica)
Il sindacato Unia chiede una protezione salariale efficace. (Foto simbolica)
Keystone

Il sindacato Unia si è espresso a favore del mantenimento della libera circolazione delle persone con l'Unione europea e ha chiesto una protezione salariale «efficace» in occasione dell'assemblea odierna dei delegati a Berna.

Keystone-SDA, hanke, ats

Le relazioni regolamentate con l'UE e gli accordi «Bilaterali III» possono essere raggiunti solo sulla base di diritti del lavoro solidi e uguali per tutti. Il dumping salariale e la deregolamentazione, da un lato, e la discriminazione e la demagogia sulla «Svizzera da dieci milioni», dall'altro, sono stati chiaramente respinti dal sindacato.

L'assemblea dei delegati di Unia ha adottato un manifesto sul tema, intitolato «Parità di salari e diritti indipendentemente dall'origine», in cui ribadisce il suo impegno «per un'Europa democratica e sociale in cui le persone possano muoversi liberamente e che garantisca la tutela dei lavoratori con buone condizioni di lavoro e di stipendio».

Il manifesto è un appello al Consiglio federale e alla Commissione europea affinché accompagnino «assolutamente» l'apertura del mercato interno con «misure ancora più efficaci per proteggere i salari e le condizioni lavorative». Alla luce di un salario mediano tre volte superiore a quello dell'UE, è chiaro che la Svizzera deve continuare a poter «definire autonomamente misure efficaci» per evitare il dumping e l'implosione dei salari.

La libera circolazione delle persone e la parità di diritti per tutti i lavoratori «sono la base per una solidarietà coesa tra tutti i lavoratori in Svizzera, indipendentemente dalla loro origine», ha dichiarato un'altra iscritta che ha partecipato ai workshop che hanno prodotto il manifesto, Lilia Benyezzar, insegnante di educazione per adulti a Delémont.

Ha proseguito: «Insieme, proteggiamo i salari, non le frontiere». Le quote e le discriminazioni non hanno mai impedito il dumping salariale e il lavoro nero», ha aggiunto Benyezzar, citata anche nel comunicato stampa del sindacato.

È soprattutto per questi motivi che Unia «si oppone con veemenza all'iniziativa dell'UDC contro una Svizzera da dieci milioni di abitanti». Il sindacato afferma di aver già iniziato i preparativi per una campagna attiva contro questo progetto demagogico. A suo avviso, l'abolizione della libera circolazione delle persone richiesta dall'UDC non farebbe altro che mettere i lavoratori gli uni contro gli altri e privarli dei loro diritti.