Studio Economiesuisse e USI: «La Svizzera sfrutti meglio manodopera indigena»

daoe, ats

7.11.2024 - 10:06

Rispetto ad oggi, la manodopera interna in Svizzera si ridurrà di circa 297'000 lavoratori a tempo pieno entro il 2035. (Foto simbolica)
Rispetto ad oggi, la manodopera interna in Svizzera si ridurrà di circa 297'000 lavoratori a tempo pieno entro il 2035. (Foto simbolica)
Keystone

Entro i prossimi dieci anni in Svizzera mancheranno 297'000 lavoratori indigeni impiegati a tempo pieno. È quanto stimano organizzazioni economiche elvetiche, che chiedono urgenti contromisure, tra cui un migliore sfruttamento della manodopera interna.

Keystone-SDA, daoe, ats

Stando a uno studio pubblicato oggi dall'Unione svizzera degli imprenditori (USI) e dalla Federazione delle imprese svizzere (economiesuisse), lo scenario si basa sull'andamento demografico fino al 2035 previsto dall'Ufficio federale di statistica (UST).

«Con il pensionamento di un numero sempre maggiore di baby boomer e l'ingresso di un numero relativamente minore di persone in età lavorativa, la carenza di manodopera qualificata è un problema acuto e molto discusso nella maggior parte dei settori», mettono in guardia USI ed economiesuisse, che dichiarano: «L'attuale carenza di manodopera si aggraverà nei prossimi anni».

Per garantire una situazione economica stabile in Svizzera, le due associazioni chiedono pertanto alle imprese di migliorare le condizioni quadro, e chiamano in causa anche la politica.

«Sia i datori di lavoro che i collaboratori devono aprirsi a nuovi modelli di impiego, come il lavoro in team intergenerazionali, lo job sharing o l'offerta di posizioni a tempo parziale». Al contempo, «i datori di lavoro devono abbandonare i luoghi comuni secondo cui i dipendenti più anziani sono costosi e stanchi dell'innovazione». Tuttavia, aggiungono USI ed economiesuisse, «i collaboratori più anziani devono essere in grado di accettare riduzioni di stipendio» ed «essere aperti a nuove idee».