Svizzera - ItaliaTra Berna e Roma nessun accordo in vista sul telelavoro dei frontalieri
mp, ats
30.6.2023 - 16:34
I frontalieri italiani che effettuano il telelavoro continuano a trovarsi in una situazione di incertezza dal 31 gennaio scorso quando le regole introdotte durante la pandemia sono scadute.
mp, ats
30.06.2023, 16:34
30.06.2023, 16:38
SDA
Una proroga della soluzione transitoria in vigore fino ad oggi non è stata realizzata.
Dal primo febbraio, si applicano nuovamente le regole vigenti prima dell'epidemia del coronavirus. Effettuare il telelavoro implica conseguenze fiscali per i frontalieri italiani, ha spiegato oggi all'agenzia Keystone-ATS, Mario Tuor, responsabile della comunicazione presso la Segreteria di Stato per le questioni finanziarie (SFII).
Concretamente i frontalieri che effettuano l'home office rischiano di perdere il loro statuto sul piano fiscale, il che comporta una tassazione più pesante. A tal proposito, la SFI riceve numerose domande di contribuenti italiani preoccupati, ha aggiunto Tuor.
Durante la visita a Roma della ministra delle finanze Karin Keller-Sutter, era stato convenuto con il suo omologo italiano Giancarlo Giorgetti di concludere un accordo «amichevole e transitorio» entro il 30 giugno. Tuttavia, la conclusione di questa intesa dipende dall'adozione nel diritto italiano di regole in materia di telelavoro nonché disposizioni formali che eliminerebbero la Svizzera dalla lista nera dei paradisi fiscali introdotta nel 1999.
Formalità non ancora ultimate
Non essendo state ancora formalmente ultimate le procedure interne italiane, l'accordo amichevole non ha potuto essere firmato, ha indicato la SFI.
Il 20 aprile scorso, Keller-Sutter e Giorgetti avevano pure convenuto di «discutere di regole stabili e durature in materia di imposizione del telelavoro». La SFI non ha fornito informazioni sullo stato delle discussioni a tal proposito.
Di recente senatori italiani avevano invitato il governo a negoziare un accordo definitivo con la Svizzera, sul modello di quello firmato tra Berna e Parigi. Quest'ultimo autorizza il telelavoro dei frontalieri fino al 40% del tasso di attività annuale, senza impatti fiscali.
Stando all'Ufficio federale di statistica (UST), oltre 91'000 frontalieri italiani attraversano il confine ogni giorno per andare a lavorare in Svizzera, di cui oltre 78'000 in Ticino. Gli altri si spostano nei Grigioni e in Vallese. La maggior parte di essi risiede in Lombardia.