Svizzera Previsioni del tempo più precise grazie a nuovo modello a disposizione di MeteoSvizzera

bt, ats

25.6.2024 - 16:19

Il direttore di MeteoSvizzera Christof Appenzeller.
Il direttore di MeteoSvizzera Christof Appenzeller.
Keystone

Un nuovo modello viene ora usato per produrre le previsioni del tempo in Svizzera. Questo dovrebbe renderle più accurate, soprattutto nella regione alpina, spiega l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera).

25.6.2024 - 16:19

Il nuovo modello, chiamato «Icon», è già in funzione dal 28 maggio, ma da oggi è anche visibile al pubblico sull'app. Tra circa un mese sostituirà completamente il suo predecessore «Cosmo», introdotto nel 2001 e da allora costantemente migliorato.

«Le previsioni meteorologiche sono la base per salvare vite umane», ha detto oggi davanti ai media il direttore di MeteoSvizzera Christof Appenzeller. È quindi essenziale che il modello sia il più preciso possibile: solo così le autorità possono essere informate, ad esempio per chiudere le strade in tempo utile.

Anche con la novità non si potranno anticipare tutti i temporali, ha puntualizzato Oliver Fuhrer di MeteoSvizzera, dato che si tratta di un evento difficilmente prevedibile. Ciononostante, i passi avanti saranno notevoli e in un colpo solo ci sarà un miglioramento che di solito avviene nel corso di quattro anni.

«Icon» rappresenta in modo più accurato la complessa topografia della Svizzera. Ciò è particolarmente importante per la regione alpina, dove si verificano spesso fenomeni locali.

Il modello ripartisce la superficie della Svizzera e dei Paesi limitrofi in triangoli. L'atmosfera sovrastante è suddivisa in diversi strati. I dati vengono forniti da stazioni di misurazione radar e a terra.

«Icon» utilizza un processo complesso per stimare come cambierà l'atmosfera nelle ore e nei giorni successivi. I calcoli si basano su leggi fisiche ed equazioni matematiche. «Cosmos» usava invece una griglia quadrata – e non triangolare – con maglie più larghe, sinonimo di minore accuratezza.

Per il loro scopo gli esperti useranno il nuovo supercomputer «Alps» del Centro svizzero di calcolo scientifico (CSCS) a Lugano e Losanna. La sua potenza di calcolo è infatti equivalente a quella di migliaia di computer standard.

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