La sinistra è molto criticaLe reazioni, la sinistra: «L'F-35 è un super avversario»
Di Alex Rudolf
1.7.2021
Contro la decisione di acquistare il jet da combattimento F-35 verrà lanciata un'iniziativa. I Verdi, SP e GSsE lottano contro l'acquisto da 5 miliardi di franchi. I partiti conservatori, invece, sono soddisfatti della scelta del Governo.
L'F-35, di cui saranno ordinati 36 modelli, ha ottenuto un buon punteggio nella valutazione. Con 336 punti, si è piazzato primo con quasi 100 punti di vantaggio al secondo classificato. Il costo non sarà superiore ai 6 miliardi di franchi approvati dal popolo lo scorso autunno. «Il Consiglio federale ha assegnato il contratto all'offerta economicamente più vantaggiosa», ha detto Amherd.
La presidente della commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS), Ida Glanzmann (Alleanza del Centro/LU), è soddisfatta. Aveva già sfogliato il rapporto: «La decisione del Consiglio federale è comprensibile. Sarebbe stato discutibile se fosse arrivato a una conclusione diversa da quella dell'F-35».
Il membro della CPS ed ex pilota di caccia Thomas Hurter (UDC/SH) è soprattutto contento che il rapporto abbia raggiunto una conclusione chiara: «I dubbi sulla decisione hanno quindi poco peso».
«Decisioni difficili da comprendere»
I dubbi sul rapporto però sono grandi nel campo della sinistra. Mantengono la loro parola e lanciano l'iniziativa già annunciata. «È pronta e presto inizieremo a raccogliere le firme», dice Marionna Schlatter (I Verdi/ZH). Anche lei fa parte della CPS e precisa: «Per noi, l'F-35 è un super avversario, perché questo caccia è stato il più criticato».
Schlatter dubita che l'F-35 abbia chiaramente superato gli altri tre contendenti. Per non compromettere la competitività degli altri fornitori di jet da combattimento infatti, i rapporti di valutazione non sono pubblicamente disponibili.
«È difficile per noi capire le decisioni», dice Schlatter. Le informazioni sui vari caccia si ottengono principalmente dai resoconti dei media internazionali. «Altri paesi sono meno reticenti nel fornire informazioni sui loro jet da combattimento».
Il vantaggio tecnologico si estenderà molto nel futuro
La critica principale è che il Consiglio federale avrebbe dovuto optare per un fornitore europeo, poiché un tale acquisto è anche una decisione politica. La sinistra avrebbe preferito acquistare modelli europei (Rafale o Eurofighter).
Il Governo la vede diversamente. Le considerazioni politiche sono da prendere in conto solo quando il rapporto di valutazione arriva alla conclusione che due tipi di aerei si equivalgono, ha specificato Amherd in conferenza stampa. «Sono convinta che questa acquisizione è la decisione giusta per la sicurezza del paese per i prossimi 30-40 anni», ha sottolineato ancora la ministra.
Schlatter insiste che è una questione estremamente politica dove si comperano i jet. «Dopo tutto, dai documenti risulta chiaro che c'è una dipendenza molto grande dagli Stati Uniti per quanto riguarda lo scambio di informazioni. Non era chiaro questo aspetto durante la campagna referendaria dello scorso autunno». Ha concluso dicendosi contenta che l'elettorato svizzero abbia voce in capitolo.
C'è anche la questione se la Svizzera abbia bisogno di un sistema così moderno. L'F-35, per esempio, è progettato in modo tale che è difficile per gli altri individuarlo. «Il suo vantaggio tecnologico si estenderà in futuro», dice Darko Savic di Armasuisse. Ha guidato il gruppo di esperti che ha prodotto il rapporto.
Un paese neutrale come la Svizzera ha bisogno di una tecnologia così avanzata? «Non è questo il punto», dice Hurter. «Il compito era quello di scegliere il jet da combattimento con il miglior rapporto costi-benefici. Questo è ciò che ha fatto il Consiglio federale. Il fatto che l'F-35 sia meno visibile sul radar non è stato il fattore decisivo», sottolinea Hurter.
L'iniziativa non sarà un ostacolo
Quale impatto avrà l'iniziativa annunciata? Il processo di appalto continuerà nonostante l'iniziativa. Amherd ha detto alla CPS che «l'anno prossimo, il messaggo sugli armamenti dovrebbe arrivare al consiglio», afferma Ida Glanzmann.
Hurter inoltre non pensa che l'iniziativa diventerà un ostacolo: «La maggioranza richiesta dei cantoni riduce le possibilità di successo di tali iniziative. Non sono preoccupato». Inoltre, l'elettorato comincia a stancarsi di andare alle urne per decidere sugli aerei da combattimento.