Più personale La Svizzera rafforza la protezione delle frontiere in Ticino

phi / SDA

24.9.2023

La guardia di frontiera ticinese riceve rinforzi dalla Svizzera tedesca (immagine illustrativa).
La guardia di frontiera ticinese riceve rinforzi dalla Svizzera tedesca (immagine illustrativa).
© Ti-Press / Tatiana Scolari

La Confederazione reagisce all'ondata di profughi nel Mediterraneo: il personale della Svizzera tedesca dovrebbe contribuire alla messa in sicurezza del confine ticinese.

phi / SDA

24.9.2023

Hai fretta? blue News riassume per te

  • La Dogana Sud sarà rafforzata dall'invio di personale dalla Svizzera tedesca in Ticino.
  • Una mancanza è che in Ticino le guardie di frontiera non dispongono di droni.
  • La Confederazione ha respinto la richiesta dell'UE di accogliere volontariamente i profughi provenienti da Lampedusa.

Nelle prossime settimane sono attesi migliaia di rifugiati nell’Europa centrale. Alcuni provengono dall'isola mediterranea di Lampedusa, altri attraverso la rotta balcanica. La Svizzera ha reagito alla situazione, e secondo il «SonntagsZeitung», invierà più personale alla frontiera ticinese.

Sulla basa dell'attuale situazione è stato deciso di «rafforzare moderatamente la Dogana Sud con nuovi collaboratori provenienti dalla Svizzera tedesca», spiega l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). Al momento sono soprattutto le persone provenienti dall'Afghanistan a dirigersi verso la Svizzera attraverso la rotta balcanica.

D'altra parte la Svizzera non è il Paese d’asilo preferito dagli africani bloccati a Lampedusa, ma questo potrebbe cambiare se si diffondesse la voce che entrare in territorio elvetico è più facile che in altri Paesi dell’UE.

Il 22 settembre la Commissione UE ha chiesto alla Confederazione se quest'ultima accetterebbe volontariamente i profughi di Lampedusa, come ha confermato la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) al «SonntagsZeitung». «Questo non è previsto fino a nuovo avviso», afferma la SEM. Poiché Roma ha sospeso l’Accordo di Dublino a dicembre, non vi è alcuna base per ciò.

Mancano i droni di sorveglianza

Un punto debole nella protezione delle frontiere è la mancanza di droni, scrive il domenicale. Il motivo è che non ci sono ancora nuovi modelli disponibili per l'esercito.

«È vero che l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini da tempo non dispone di droni dell'esercito: questa circostanza non ha però un impatto negativo sull'attuale lavoro dell'UDSC in relazione alla migrazione irregolare nel sud», rispondono a questo proposito a Berna.

Nel contesto degli attuali movimenti migratori, la maggior parte dei profughi in arrivo raggiunge il confine elvetico attraverso le consuete vie di comunicazione e con i normali mezzi di trasporto, per lo più in treno: «L'UDSC è presente e controlla il movimento transfrontaliero di merci e persone in base al rischio e alla situazione».

«L'uso dei droni non apporterebbe quindi attualmente alcun valore aggiunto», affermano i funzionari federali.