Torna l'allarme dopo il Covid La polmonite spinge gli ospedali al limite, pure i più piccoli devono esser trasferiti

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5.3.2024

A causa del crescente numero di pazienti ricoverati con malattie respiratorie, molti ospedali in Svizzera si trovano ad affrontare diverse sfide. 
A causa del crescente numero di pazienti ricoverati con malattie respiratorie, molti ospedali in Svizzera si trovano ad affrontare diverse sfide. 
Keystone/DPA/Peter Kneffel

Alcuni ospedali in Svizzera stanno nuovamente raggiungendo i loro limiti: sempre più pazienti vengono infatti ricoverati con la polmonite. E per questo anche alcuni neonati devono venire trasferiti in altri nosocomi.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • L'aumento dei casi di polmonite e di altre malattie respiratorie sta mettendo a dura prova gli ospedali svizzeri.
  • Le cause sono varie e vanno dal Covid e influenza a micoplasma e virus RS.
  • Anche alcuni neonati hanno già dovuto essere trasferiti in altri nosocomi a causa del sovraccarico.

Dopo che la pandemia di Covid si è calmata, i ricoveri per malattie respiratorie negli ospedali svizzeri sembravano essersi drasticamente ridotti. Ma i nuovi dati tornano ad allarmare: sempre più pazienti devono infatti venire curati per polmoniti o altre infezioni respiratorie. Lo dimostra una recente analisi dell'Ufficio federale di statistica (UST).

Tra il 2012 e il 2022, il numero di ricoveri è aumentato del 37%. Nel 2022 sono stati ospedalizzati 94.350 pazienti, quasi un terzo dei quali è stato trattato per polmonite. Le cause sono varie e vanno dal Covid e l'influenza, al micoplasma e al virus RS.

«Grandi sfide»

Secondo l'UST, i ricoveri per malattie respiratorie sono altamente stagionali e possono rappresentare fino al 10% dei totali in alcune settimane invernali, «il che pone grandi sfide agli ospedali». Questo è confermato anche dagli esperti: in alcuni luoghi, l'elevato numero delle ospedalizzazioni ha portato a un sovraccarico di capacità. E in alcuni casi anche dei bambini hanno dovuto venire trasferiti in altre strutture.

Patrick Meyer Sauteur dell'Ospedale pediatrico di Zurigo ha riferito in un'intervista al quotidiano «Tages-Anzeiger» che gli ospedali pediatrici elvetici stanno affrontando problemi di spazio ricorrenti dall'autunno 2023 a causa di un utilizzo molto elevato della capacità. Il motivo principale è la forte ondata di RSV tra i neonati e i bambini, che ha portato anche al trasferimento dei piccoli pazienti in altri ospedali, a volte anche in elicottero.

Anche i casi di micoplasma sono aumentati: secondo Meyer Sauteur, erano scomparsi completamente nella primavera del 2020 grazie alle misure anti-Covid, ma sono riapparsi improvvisamente verso la fine dello scorso anno. Nell'ultimo trimestre del 2023 sono stati registrati 58 casi nei bambini, un numero mai raggiunto prima e che supera di gran lunga la cifra annuale abituale. Questo fenomeno è stato osservato anche in altre regioni d'Europa, Asia e Stati Uniti.

A ciò si aggiungono i casi di Covid: «Nel 2022, più di un ricovero su cinque (20,9%) con diagnosi principale di malattia respiratoria aveva anche una diagnosi secondaria di Covid», si legge nel rapporto dell'UST. L'agente patogeno SARS-CoV-2 rimane presente in Europa e a dicembre ha causato un elevato numero di casi in Svizzera.

Speranza grazie al nuovo vaccino contro l'RSV

La sovrapposizione di diverse ondate di infezioni ha portato a un'infiammazione acuta, in particolare nei neonati e nei bambini piccoli, mentre le persone anziane e quelle con immunodeficienza sono più soggette a polmonite grave.

Secondo gli esperti, le infezioni secondarie, spesso successive all'influenza, aumentano il rischio di polmonite grave. Anche le infezioni causate dalla muffa Aspergillus fumigatus possono manifestarsi dopo l'influenza.

Le vaccinazioni antinfluenzali possono ridurre significativamente il rischio di malattia e le conseguenze per la salute, soprattutto nelle persone anziane, e quindi alleggerire il carico degli ospedali durante la stagione invernale.

Per quanto riguarda i virus RS nei bambini, si spera che dall'autunno 2024 sarà disponibile in Svizzera un nuovo vaccino chiamato «Nirsevimab», che potrebbe migliorare la situazione dei neonati.

Un problema anche le infezioni all'interno degli ospedali

Nel frattempo, anche le infezioni all'interno degli ospedali rimangono un problema. All'inizio di febbraio, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha annunciato una tabella di marcia congiunta e un catalogo di misure da prendere - decise dal Consiglio federale, dai Cantoni e dagli ospedali - con l'obiettivo di ridurne drasticamente i casi.

L'obiettivo è quello di far diminuire il numero di infezioni al 5% entro il 2030 e al 4% entro il 2035.