I più letti del 2019È il primo ghiacciaio svizzero a morire: una commemorazione per il Pizol
Di Silvana Guanziroli
23.8.2019
L’annuncio ha fatto il giro del mondo: pochi giorni fa, l'Islanda ha ufficialmente dichiarato la prima morte di un ghiacciaio. Ma anche in Svizzera, il ghiaccio eterno è in grande pericolo – e già si conta purtroppo una prima vittima.
La sua superficie si è ridotta al minimo. Al centro, emerge già una roccia. Con un'area residua di 0,06 km2, il ghiaccio sul Pizol che sovrasta Sargans (cantone di San Gallo) non può più essere qualificato come ghiacciaio.
«Non abbiamo bisogno di guardare in Islanda, noi stessi abbiamo dei ghiacciai nelle Alpi che muoiono», aggiunge il glaciologo Andreas Bauder, che effettua delle ricerche per la Scuola politecnica federale di Zurigo (ETH Zürich) e fa parte di GLAMOS, la rete di monitoraggio dei ghiacciai svizzeri.
Lo scioglimento dei ghiacciai non è una sorpresa per Andreas Bauder e per il mondo scientifico. Quest'effetto è sottolineato da più di vent'anni. «È il risultato del riscaldamento globale.» Oggi, la minaccia pesa principalmente sul ghiaccio a basse altitudini.
«Per i ghiacciai situati a circa 3000 metri di altezza, la situazione è drammatica. Si accrescono o conservano le loro dimensioni grazie alla neve che cade d'inverno, spiega Andreas Bauder. Ma se si scioglie completamente in estate, il risultato è chiaro.»
Prevista una commemorazione
L’Associazione svizzera per la protezione del clima intende attirare l'attenzione sul significato della morte dei ghiacciai per la Svizzera e per tutta l'Europa. Ad aprile è stata lanciat l'iniziativa per i ghiacciai, con una rivendicazione precisa: la Svizzera deve ridurre a zero le sue emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. L’associazione vorrebbe inoltre inserire nella Costituzione svizzera gli obiettivi dell'accordo di Parigi sul clima.
Come in Islanda, l’associazione organizza infatti una commemorazione in onore del ghiacciaio. Essa avrà luogo il 22 settembre a partire dalle 10h30 in montagna. Oltre all’Associazione svizzera per la protezione del clima, la commemorazione è principalmente organizzata dal Sacrificio Quaresimale Svizzero. «Pianifichiamo l'evento dallo scorso maggio. Non sapevamo che in Islanda stesse avvenendo qualcosa di simile», spiega Mischa von Arb, coordinatrice delle campagne di Sacrificio Quaresimale per il prossimo.
«Ci siamo impegnati per la protezione dei ghiacciai, perché possiamo osservare da vicino gli effetti del cambiamento climatico, attraverso i nostri progetti nel sud del mondo. Nelle Filippine, la popolazione è concretamente devastata dalle inondazioni, mentre in altri paesi, il cibo manca a causa dell'intensificazione della siccità. Il cambiamento climatico è un problema mondiale. Ci teniamo ad attirare l'attenzione su questo argomento», afferma Mischa von Arb.
Se non viene presa nessuna misura per lottare contro il cambiamento climatico, la ricerca fa intuire uno scenario catastrofico. «Partiamo dal principio che tra 80 anni, l'80% dei ghiacciai svizzeri si sarà sciolto, prevede Andreas Bauder. È probabile che nel prossimo secolo resteranno solo quelli che oggi sono grandissimi ghiacciai, ridotti però a piccolissimi resti.»
Il dado è tratto. Molte misure anti Covid sono state tolte. Da giovedì 17 febbraio 2022 l'obbligo di indossare la mascherina in ufficio è caduto. Si torna a una normalità... forse non proprio del tutto simpatica...
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