Ecco perché Gli effettivi dell'esercito rimarranno superiori a limiti dell'ordinanza almeno fino al 2030

fc, ats

8.11.2024 - 11:15

Militi svizzeri impegnati durante il WEF di Davos (foto d'archivio)
Militi svizzeri impegnati durante il WEF di Davos (foto d'archivio)
Keystone

Gli effettivi delle forze armate svizzere superano ancora il limite di 140'000 unità previsto dall'Ordinanza sull'organizzazione dell'esercito (OEs). Rientreranno nei parametri entro il 2030. Lo indica oggi un comunicato dell'Aggruppamento Difesa.

Nella nota – divulgata in occasione della pubblicazione del Censimento dell'esercito – si precisa che in data primo marzo 2024 l'effettivo dei militari incorporati nelle formazioni ammontava esattamente a 146'974 unità (il 71% dei quali attivi e il 29% «riservisti").

Tale dato – stabile rispetto al 2023 (-204 militari) – supera ancora del 5% il limite massimo di 140'000 militari fissato nell'OEs.

Il motivo del superamento di tale soglia, spiega il comunicato, è dovuto al fatto che con l'introduzione del cosiddetto «Ulteriore sviluppo dell'esercito (USEs)», nel 2018 la durata dell'incorporazione è stata ridotta a dieci anni, ma per garantire gli effettivi nella fase di transizione i soldati e i sottufficiali che hanno completato la scuola reclute prima del 2018 rimangono incorporati per dodici anni.

In futuro si avrà carenza di militi

Come scrive l'Aggruppamento Difesa, le cose cambieranno verso la fine del decennio in corso, quando saranno state prosciolte le ultime due classi d'età con un obbligo di prestare servizio militare per dodici anni.

A ciò va aggiunto il fatto che già oggi oltre 11'000 militari vengono prosciolti prima di aver adempiuto il proprio obbligo di prestare servizio. Se le partenze per motivi medici e altri motivi sono stabili, sono in aumento quelle che concernono il passaggio al servizio civile (60% delle partenze totali).

Conseguenza: entro il 2030 l'effettivo reale scenderà al di sotto delle 140'000 unità. Stando all'Aggruppamento Difesa, i proscioglimenti e le partenze determineranno «una carenza di effettivi nei corsi di ripetizione» che «complicherà l'addestramento e a medio termine riduce la prontezza all'impiego».

Allo studio due modelli per il futuro

Per stabilizzare la situazione, le forze armate hanno già adottato diverse misure «nell'ambito della comunicazione, del reclutamento, della fidelizzazione e della consulenza», si legge nella nota.

Per garantire a lungo termine gli effettivi di esercito e protezione civile, il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport sta «verificando due modelli di servizio alternativi».

fc, ats