Votazioni Dovremmo affidare i nostri dati ai privati? Cos'è la legge sull'Ie

Di Tobias Bühlmann

16.2.2021

In futuro, i cittadini svizzeri dovrebbero potersi identificare online con una carta d'identità elettronica: il voto sulla legge in questione è previsto per il 7 marzo.
In futuro, i cittadini svizzeri dovrebbero potersi identificare online con una carta d'identità elettronica: il voto sulla legge in questione è previsto per il 7 marzo.
Keystone/Christian Beutler

La nuova identità elettronica (Ie) dovrebbe rendere più semplice identificarsi su Internet. Eppure, alcuni bocciano la soluzione del governo, preoccupati per la protezione dei dati. Ecco in cosa consiste il voto del 7 marzo.

Qual è la questione al centro del voto del 7 marzo?

L'identificazione è necessaria per chi desidera aprire un conto bancario, necessita di un nuovo contratto di telefonia mobile o ha intenzione di rivolgersi alle autorità. Si tratta di una procedura molto semplice presso uno sportello o in un negozio: è sufficiente estrarre il passaporto o la carta d'identità per risolvere la questione. Online, però, la situazione si complica. Su Internet, non esistono ancora identificazioni elettroniche accettate ovunque. Non di rado, chi desidera concludere un contratto online deve pertanto inviare una copia del proprio documento di identità per posta oppure presentarsi di persona.

La Confederazione vuole cambiare la situazione e ha gettato le basi con la nuova Legge sui servizi d'identificazione elettronica, in breve Legge sull'Ie. In questo modo, sarebbe possibile identificarsi online e acquistare prodotti e servizi. La legge prevede che organizzazioni private, cantoni o comuni mettano a disposizione soluzioni di Ie e che il governo svolga una funzione di vigilanza. La legge non contempla una soluzione unica, consentendo invece la concorrenza tra diversi fornitori. Swiss Sign è già pronta sulla linea di partenza con il prodotto Swiss ID. Anche l'azienda madre di «blue News» appartiene agli utilizzatori di Swiss Sign con Swisscom.

Perché si vota?

Una coalizione eterogenea di oppositori ha invocato il referendum contro la Legge sull'Ie approvata dal governo. La maggior parte degli oppositori non è contraria all'idea in sé, bensì alle modalità con cui il governo desidera attuarla. Il fronte dei sostenitori e quello degli oppositori non ricalcano precisamente i consueti confini politici di partito, ma le critiche provengono tendenzialmente da sinistra.

Quali sono le argomentazioni a favore?

I sostenitori affermano che la Svizzera necessiti urgentemente di un'identificazione elettronica radicata nella legge, che consenta di completare acquisti e usufruire di servizi in maniera sicura su Internet. In caso contrario, il Paese correrebbe il rischio di rimanere indietro nella digitalizzazione. Altri Paesi sono chiaramente più avanzati della Svizzera in materia di identificazione elettronica.

La soluzione proposta dal Consiglio federale e dal Parlamento sarebbe equilibrata, in quanto promuoverebbe la concorrenza e, al contempo, garantirebbe il controllo dei fornitori da parte del governo.

Chi è favore dell'Ie?

In prima linea tra i sostenitori, si trova la consigliera federale Karin Keller-Sutter. Il Dipartimento federale di giustizia di cui è a capo è politicamente responsabile della nuova Legge sull'Ie. La proposta è condivisa da un comitato che annovera membri di UDC, PLR, Alleanza del Centro, PVL e persino del PS, nonostante questi ultimi siano a favore del referendum. Anche numerose associazioni sostengono la legge, ad esempio la Conferenza dei governi cantonali, la cui decisione non è tuttavia unanime.

Quali sono le argomentazioni a sfavore?

Gli oppositori ritengono che la protezione dei dati sia in pericolo, in quanto le soluzioni di Ie sarebbero offerte da privati: sono convinti che i documenti di identificazione debbano essere necessariamente emessi da un'autorità pubblica. In virtù della legge oggetto di voto, però, i dati sarebbero archiviati sui server di aziende private. Il rischio di violazioni sarebbe quindi elevato, poiché tali dati possono contenere, oltre a indicazioni identificative, anche informazioni relative alle transazioni bancarie e agli acquisti. I controlli del governo non sarebbero sufficienti.

Tra gli oppositori dell'Ie figurano anche le associazioni per gli anziani, che temono venga loro imposto l'utilizzo dell'identificazione elettronica da parte di aziende private.

Chi sostiene il comitato degli oppositori?

A opporsi alla Legge sull'Ie, è una coalizione che annovera il PS e i Verdi, nonché le associazioni per gli anziani. Anche otto governi cantonali e la Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia si sono espressi a sfavore della legge.

Cosa accadrebbe in caso di no alle urne?

Secondo i sostenitori, se il 7 marzo i cittadini dovessero votare «no» in merito alla nuova legge, sarebbe necessario ricominciare da capo in materia di identificazione elettronica. Non esiste una controproposta. Secondo gli oppositori, sarebbe possibile l'emissione di un'identificazione elettronica statale in presenza di leggi adeguate. Tuttavia, sarebbe prima necessario elaborare una simile soluzione.

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