Sanità Coronavirus: alla hotline per la popolazione già 120 chiamate

ATS

30.1.2020 - 19:04

Dalle 12.00 una hotline è a disposizione della popolazione per rispondere alle domande sul coronavirus
Dalle 12.00 una hotline è a disposizione della popolazione per rispondere alle domande sul coronavirus
Source: KEYSTONE/EPA/DA JMA

Dalle 12.00 di oggi, giovedì, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha messo a disposizione una «hotline» per rispondere alle domande della popolazione sul coronavirus.

Chi avesse quesiti su virus, contagi o volesse informazioni sul nuovo coronavirus 2019-nCoV, può comporre il numero telefonico seguente 058 463 00 00.

Due altre linee saranno disponibili a partire dalle 15.00, una per gli specialisti (058 462 21 00) e un'altra per i viaggiatori che intendono rientrare in Svizzera (058 464 44 88), ha indicato il portavoce dell'UFSP Daniel Dauwalder.

A fine pomeriggio la linea telefonica aveva già ricevuto 120 chiamate, ha precisato Cédric Berset, addetto stampa presso Medgate. Dieci persone supplementari sono state ingaggiate temporaneamente per rispondere alle domande.

Nella Confederazione finora sono stati registrati circa 50 casi sospetti e tutti sono risultati negativi ai test. Qualora uno dovesse rivelarsi positivo, l'UFSP informerà immediatamente la popolazione.

Rischio di importazione elevato

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) stima che attualmente il rischio di un'importazione della malattia sia elevato. Altrettanto vale per la Svizzera, scrive l'UFSP sulla sua pagina internet dedicata al coronavirus.

Per il momento non sono raccomandate misure per i passeggeri in arrivo in Svizzera come quelle adottate in alcuni Paesi. Il Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE) di Ginevra è in grado di rilevare il nuovo coronavirus attraverso esami di laboratorio dei casi sospetti.

L'UFSP e i suoi partner si preparano inoltre a tutti i livelli a una possibile ulteriore diffusione della malattia.

Svizzeri vogliono rimpatriare

Nel frattempo una decina di Svizzeri che si trova in Cina, spera in un rapido rientro nel Paese d'origine. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) è in contatto permanente con loro, hanno precisato a Keystone-ATS i servizi di Ignazio Cassis.

L'organizzazione del rimpatrio è tuttavia molto complessa, aggiunge il DFAE. Berna è in contatto con altri Paesi e organizzazioni che stanno predisponendo voli per rimpatriare persone presenti nella zona posta in quarantena. Le capacità sono però estremamente limitate a causa delle restrizioni imposte dalla Cina. Nel Paese asiatico risiedono attualmente 4'156 cittadini elvetici, con i quali l'ambasciata svizzera è in contatto regolare, ha ricordato il DFAE.

Dal canto suo il consigliere federale Ignazio Cassis, a margine di una conferenza stampa, ha spiegato che in caso di quarantena dichiarata su vasta scala tendenzialmente non si sposta nessuno. Il DFAE è comunque disponibile per fornire consigli e consulenza a tutti gli Svizzeri che si trovano in Cina.

Accesso al sistema d'allerta

Nel frattempo l'Unione Europea ha accolto una richiesta della Svizzera, affinché Berna possa avere accesso al sistema europeo d'allerta precoce e di reazione (SAPR). Si tratta di una piattaforma di scambio concernente le minacce transfrontaliere sulla sanità.

L'accesso della Confederazione al sistema è limitato alla crisi del coronavirus, ha precisato a Keystone-ATS un portavoce della Commissione europea. Grazie a questa messa in rete, i Paesi membri dell'Ue e la Svizzera possono dare immediatamente l'allerta, valutare i rischi per la sanità e determinare le misure che possono essere necessarie per proteggere la salute della popolazione.

Interrogato su eventuali provvedimenti che sarebbero presi qualora stasera il comitato d'emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità decretasse l'urgenza sanitaria di portata internazionale, l'UFSP ha indicato che analizzerà nuovamente la situazione.

Ha già previsto di informare di nuovo sugli ultimi sviluppi riguardanti il coronavirus domani congiuntamente con il DFAE.

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