Venerdì in Ticino Il Governo a Sciaffusa, Cassis: «Il Reno ci ricorda che dobbiamo trovare una via europea»

cp, ats

30.6.2022 - 17:15

Cassis: «Il Reno ci ricorda che siamo al centro dell'Europa»

Cassis: «Il Reno ci ricorda che siamo al centro dell'Europa»

Ignazio Cassis ha dichiarato, riguardo alla guerra in Ucrainae alla pandemia, che il Reno, le cui cascate sono state la prima tappa della gita di Governo che prosegue venerdì in Ticino, simboleggia la ricerca di una soluzione comune europea. "Il Reno ci fa capire che siamo al centro dell'Europa e che siamo collegati, oltre che dalle sue acque, anche da rapporti umani, economici, culturali e scientifici.

30.06.2022

Archiviata ieri, mercoledì, l'ultima seduta in corpore, il Consiglio federale si è recato oggi nel Canton Sciaffusa per la tradizionale gita del governo che si concluderà domani in Ticino, Cantone di origine del presidente della Confederazione Ignazio Cassis.

30.6.2022 - 17:15

Oggi, a Sciaffusa, non poteva mancare una visita alle famose cascate del Reno, attrazione turistica per eccellenza, seguita da una tappa allo Schlösschen Worth, una fortezza costruita su uno sperone di roccia trasformata in ristorante, con tanto di terrazza che permette di ammirare il ribollio dell'acqua.

Qui, davanti ai media, Cassis ha dichiarato, con un pensiero alla guerra in Ucraina e alla pandemia, che l'anno del Consiglio federale è stato agitato come le acque delle cascate del Reno. Insomma, non è stato senz'altro un periodo tranquillo.

«Dobbiamo trovare una via insieme»

Ai nostri microfoni, poi (vedi il video), ha spiegato ancora più in profondità cosa rappresenti il Reno: «È un momento di alta tensione internazionale con ripercussioni anche in Svizzera, fortunatamente non militari, ma sull’energia, sulle preoccupazioni della popolazione, sullo sguardo che diamo noi al futuro e le prossime generazioni».

«Essere qui significa ricordarci di questo, simbolizzarlo con l’acqua. Significa realizzare anche di essere al centro del continente europeo, perché qui nasce un fiume che lo attraversa. Questo ci fa capire che siamo collegati non solo dalle sue acque, ma anche da rapporti umani, economici, culturali e scientifici. Con tutta l’Europa dobbiamo quindi trovare una via, che può essere anche a curve, attraverso il Continente europeo».

Nessun programma rigido

«Per questa due giorni lontani dalla austere stanze di Palazzo federale non è stato previsto un rigido programma. Siamo semplicemente in gita assieme, pranzeremo assieme e discuteremo del più e del meno», ha spiegato il ministro degli esteri – che quest'anno fa da chaperon ai suoi colleghi quale presidente – prima di lasciare giornalisti e fotografi e recarsi nella città vecchia del capoluogo per un aperitivo con la popolazione.

Sul sagrato della chiesa di San Giovanni, i sette consiglieri federali hanno incontrato le autorità cantonali e comunali, per poi confondersi tra la folla di curiosi - un migliaio circa di persone - venuti per stringere la mano ai «ministri», scattare un selfie e bere un bicchiere di vino.

Non sono mancati oppositori alle misure anticovid, manifestatisi alla fine del discorso del presidente Cassis al grido di «libertà». Ma anche a loro, visto il caldo di queste giornate, è stata offerta una birra nonostante tutto.

La gita in Ticino

Domani (venerdì) il Consiglio federale sarà a Mendrisio, dove si ritroverà davanti all'ospedale Beata Vergine, sede dell'accademia di architettura, un'istituzione ormai consolidata nel panorama universitario elvetico e non solo, dove si ripeterà lo stesso copione di Sciaffusa.

Incontro coi media a metà mattinata e poi aperitivo a mezzogiorno nel parco di Villa Argentina, dove sarà possibile, per chi lo vorrà, scambiare due chiacchiere con i membri dell'Esecutivo federale che dopo questo appuntamento si concederanno, se possibile, qualche giorno di vacanza.

Questo nell'attesa di ritrovarsi il 17 di agosto per la prima seduta ordinaria dell'esecutivo a meno che non accadano imprevisti tenuto conto della situazione sul fronte della politica internazionale e delle sue ripercussioni sulla Svizzera: ci troviamo nel bel mezzo di una crisi energetica mondiale, ha ricordato solo ieri la ministra Simonetta Sommaruga.

cp, ats