Dopo l'elezione Ripartiti i Dipartimenti in Governo, Keller-Sutter alle Finanze

SDA / Red

8.12.2022

Dopo due ore di discussioni intense è stato possibile trovare una soluzione consensuale circa la ripartizione dei Dipartimenti che tenesse conto degli interessi e desideri di ciascuno, ma anche che garantisse la necessaria continuità vista l'instabilità geopolitica attuale.

SDA / Red

Queste le considerazioni del presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, ai media, dopo l'incontro informale di giovedì del Governo – «tenutosi in un atmosfera costruttiva» – conclusosi con la decisione di affidare alla consigliera federale Karin Keller-Sutter (PLR) il Dipartimento delle finanze (DFF) lasciato libero da Ueli Maurer (UDC), il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) di Simonetta Sommaruga (PS) al neo eletto Albert Rösti (UDC) e il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), occupato per quattro anni proprio da Keller-Sutter, alla giurassiana Elisabeth Baume-Schneider (PS).

Ignazio Cassis, che ha spiegato l'assenza di Rösti e Baume-Schneider per rispetto a Maurer e Sommaruga ancora in carica fino al 31 dicembre, si è detto contento del fatto che la suddivisione dei compiti si sia fatta di comune accordo e del fatto che tutti non vedano l'ora di mettersi all'opera per affrontare le sfide che attendono il Paese.

Una sola ministra del Governo attuale ha cambiato

L'unica «ministra» dell'attuale governo che ha deciso di cambiare, presente accanto a Cassis, Karin Keller-Sutter, ha voluto ringraziare il collegio per averle dato la possibilità di riprendere in mano le finanze in un momento complicato, dopo il gran lavoro fatto da Ueli Maurer.

Un compito difficile, per il quale ho grande rispetto, ha precisato davanti ai media la sangallese, che ci porrà davanti a numerose sfide che ci obbligheranno a prendere decisioni anche dure in tempi brevi.

Keller-Sutter, che ha detto di volersi prendere del tempo per studiare a fondo i dossier, ha giustificato la scelta delle finanze anche col desiderio di dare continuità all'azione di governo in questo settore in un momento delicato per il Paese.

Per poter affrontare il futuro – in particolare i deficit che si annunciano dopo anni di vacche «grasse», n.d.r. – avrò bisogno del sostegno dei miei colleghi ma anche dei cantoni, come dimostra la riforma sulla tassazione delle multinazionali o l'imposizione individuale dei coniugi, ha detto.

Anni al DFGP importanti e formativi 

La cooperazione con i Cantoni, indispensabile secondo la ministra PLR tenuto conto della sovrapposizione delle competenze con la Confederazione, è stata importante anche durante i quattro anni trascorsi al DFGP, specie dopo la guerra di aggressione contro l'Ucraina da parte della Russia che ha provocato un massiccio esodo di popolazione verso i Paesi Ue, e anche la Svizzera.

Per la prima volta, ha ricordato, la Confederazione, in coordinamento con l'Ue, ha fatto ricorso allo statuto S per i rifugiati, una soluzione che ha consentito al nostro sistema d'asilo di non implodere.

Karin Keller-Sutter ha giudicato gli anni trascorsi al DFGP come importanti e formativi, durante i quali sono stati anche ottenuti diversi successi, come il «no» alle urne all'iniziativa UDC della limitazione che ha permesso di salvare la libera circolazione delle persone, o l'impegno della Svizzera per rimanere aggrappati agli accordi di Schengen e Dublino.

Si tratta di elementi importanti per la nostra piazza economica e in generale per il Paese, ha sottolineato la consigliera federale. Keller-sutter ha ricordato anche la riforma del diritto societario, la prima dopo 30 anni, che non è solo l'iscrizione nei codici della responsabilità delle imprese, ma ha anche un effetto sulla prosperità del Paese.

Alcuni cantieri ancora aperti

Keller-Sutter ha rammentato anche i cantieri aperti, sebbene ben avviati, come la nuova identità elettronica – tema sul quale il governo ha dovuto rimettersi al lavoro dopo il «no» popolare – ma anche l'impegno profuso nella lotta al terrorismo e contro la violenza domestica, «una tema che mi sta particolarmente a cuore».

Rallegrandosi del nuovo compito che l'attende, Keller-Sutter ha voluto anche ringraziare tutti i collaboratori che hanno lavorato con lei per il sostegno e la lealtà dimostrata nel corso dei quattro anni trascorsi alla testa del DFGP.

L'ultimo rimpasto nel 2019

L'attuale distribuzione delle poltrone in seno al Consiglio federale risale al 2019.

Guy Parmelin aveva abbandonato la difesa e lo sport (DDPS) per l'economia, la formazione e la ricerca (DEFR), Dipartimento apparentemente voluto anche da Karin Keller-Sutter. Viola Amherd si era profilata per assumere le redini di giustizia e polizia (DFGP), che finirono però nelle mani della sangallese. La vallesana si era così dovuta accontentare del DDPS.

Le reazioni dei partiti

La nuova ripartizione dei Dipartimenti in seno al Consiglio federale convince il PLR, che la definisce «promettente». In particolare, il partito esprime soddisfazione nel vedere che le finanze sono state assegnate alla sua ministra Karin Keller-Sutter.

Nessun cambiamento invece per quanto riguarda l'altro consigliere federale liberale radicale, con Ignazio Cassis che rimarrà al timone del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Una decisione che, commenta il PLR, rappresenta un segnale positivo, permettendo di garantire continuità e far avanzare le trattative in corso con l'Unione europea.

Il Centro ha commentato su Twitter la ridistribuzione dicendosi «fiero» di poter contare sulla sua ministra Viola Amherd per proseguire il lavoro al DDPS «con coraggio e determinazione». La vallesana manterrà l'incarico assunto quattro anni fa.

L'Unione democratica di centro (UDC) è contenta che il nuovo consigliere federale Albert Rösti assuma la direzione del Dipartimento dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC). Si tratta di un cambiamento che finalmente ferma una politica energetica caratterizzata da un'ideologia completamente irresponsabile degli ambienti rosso-verdi, afferma il partito in un comunicato.

Secondo il PS, invece, è preoccupante che Albert Rösti assuma la direzione del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC). Ora la transizione energetica potrebbe subire un ritardo di anni, secondo il partito.

Nemmeno l'assegnazione delle finanze alla liberale radicale Karin Keller-Sutter risulta particolarmente gradita al PS. Secondo lo schieramento politico, ciò indica che la maggioranza borghese formata da PLR e UDC vuole continuare a imporre privilegi fiscali per le imprese a spese della popolazione.

I verdi e gli ambientalisti poco soddisfatti

Come facilmente prevedibile visto il suo noto impegno a favore di energia atomica, industria automobilistica e petrolio, i Verdi e le associazioni ambientaliste hanno criticato l'assegnazione del DATEC al neo consigliere federale UDC Albert Rösti. Su Twitter, il partito ecologista ha parlato di «incubo per la protezione del clima».

I Verdi avevano già espresso nel recente passato il timore che il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, fin qui diretto dalla socialista Simonetta Sommaruga, potesse finire, in caso di sua elezione nell'esecutivo, nelle mani del democentrista bernese. Le posizioni di Rösti su alcuni temi chiave sono infatti letteralmente agli antipodi rispetto a quelle degli ecologisti.

Dura anche la Fondazione svizzera per l'energia (SES), che ha fatto sapere di voler tenere d'occhio Rösti. Nonostante sia considerato un politico di consenso, «temiamo che nella politica climatica ed energetica siamo passati ‹from hero to zero›, da un'eroina all'immobilismo se non alla retromarcia», scrive in una nota.

Non usa giri di parole nemmeno il movimento Sciopero per il clima, che su Twitter definisce la nomina di Rösti quale capo del DATEC «una vergogna e un delitto».