SvizzeraPascal Lüthi è il nuovo direttore dell'Ufficio federale della dogana
mp, ats
30.8.2023 - 14:16
Dal primo gennaio, Pascal Lüthi sarà il nuovo direttore dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). Il 55enne, attuale comandante della Polizia cantonale neocastellana, sostituirà Christian Bock che ha lasciato l'incarico in maggio.
30.08.2023, 14:16
30.08.2023, 14:26
SDA
Fino all'entrata in funzione di Lüthi, Isabella Emmenegger continuerà a gestire gli affari dell'UDSC in veste di direttrice ad interim, indica una nota governativa odierna.
Lüthi, domiciliato a Neuchâtel, da 11 anni è comandante della polizia neocastellana. Prima ancora ha lavorato nel settore della sicurezza privata come «head corporate security» presso Syngenta International a Basilea.
Nel corso della sua carriera professionale ha ricoperto anche funzioni legate alla sicurezza presso il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport nonché presso la Segreteria di Stato dell'economia.
Lüthi ha studiato fisica al Politecnico federale di Losanna e nel 1998 ha conseguito il dottorato in scienze naturali all'Università di Ginevra con specializzazione in informatica.
«Una persona animata da grande impegno»
Il posto di direttore dell'UDSC era stato messo a concorso per via ordinaria in seguito alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con Christian Bock. Per la valutazione dei candidati, la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha istituito un'ampia commissione di selezione composta da membri interni ed esterni all'Amministrazione federale.
Con Lüthi la direzione dell'UDSC sarà ripresa da «una persona animata da grande impegno e senso di responsabilità, che dispone di approfondite conoscenze ed esperienza pluriennale nell'ambito della sicurezza, della conduzione del personale nonché della gestione di progetti e di crisi», precisa il comunicato.
Il suo predecessore aveva assunto la direzione dell'Amministrazione federale delle dogane (AFD) nel 2016, poi diventata UDSC nel gennaio 2022. Oltre a svolgere molti compiti strategici, quali in particolare il programma di trasformazione DaziT, Bock aveva dovuto gestire la crisi del Covid e quella legata alla guerra in Ucraina.
A fine 2021 era stato criticato per come stesse avvenendo il processo di ristrutturazione delle dogane. Pur comprendendo che i cambiamenti radicali suscitassero insicurezza, Bock aveva contrattaccato su ogni punto. Bock aveva rispedito al mittente i rimproveri di alcuni vecchi quadri dell'amministrazione, che temevano la perdita di competenze.