Pandemia Il Consiglio federale stanzia 175 milioni per la lotta mondiale al COVID-19

ATS

13.5.2020 - 11:17

I soldi saranno destinati alla lotta contro il virus nei Paesi in via di sviluppo.
I soldi saranno destinati alla lotta contro il virus nei Paesi in via di sviluppo.
Source: KEYSTONE/AP/Themba Hadebe

Il Consiglio federale vuole stanziare 175 milioni di franchi per la lotta a livello mondiale contro la pandemia di Covid-19. L'importo sarà utilizzato per fornire aiuti umanitari e per promuovere lo sviluppo, la produzione e l'accesso a diagnosi, terapie e vaccini.

Lo ha comunicato oggi, mercoledì, l'esecutivo, precisando che tale tesoretto fa parte di un pacchetto da 400 milioni approvato due settimane fa per la gestione internazionale dell'epidemia. L'obiettivo è sostenere le persone in condizioni di povertà, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

Per quanto riguarda il resto del denaro, Berna ha già deciso di concedere un prestito di 200 milioni di franchi al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e di versare un contributo immediato di 25 milioni al fondo per il contenimento delle catastrofi del Fondo monetario internazionale (FMI), ricorda il governo in una nota.

10 milioni per la ricerca di un vaccino

Tornando ai 175 milioni la cui distribuzione è stata precisata oggi dal Consiglio federale, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ne ha già utilizzati 52 per fornire diversi contributi, per esempio all'ONU e al Movimento internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, nonché per aiuti alle regioni colpite da crisi umanitarie.

La Confederazione ha inoltre già messo a disposizione della Coalizione per le innovazioni in materia di preparazione alle epidemie (CEPI) 10 milioni per la ricerca di un vaccino contro il coronavirus.

Soddisfare il bisogno di aiuti umanitari

Il governo ha poi deciso durante la sua seduta odierna di erogare 60 milioni per sistemi diagnostici, trattamenti e vaccini contro il Covid-19. Una metà andrà all'organizzazione ‎Gavi, che ha sede a Ginevra ed è specializzata nella fornitura di vaccini nei Paesi in via di sviluppo, l'altra alla Fondazione Wellcome Trust e alla Foundation for Innovative New Diagnostics, che promuovono invece l'accesso alla diagnosi e alle terapie.

Altri 50,5 milioni saranno stanziati per soddisfare ulteriormente il crescente bisogno di aiuti umanitari in tutto il mondo, si legge nel comunicato, mentre i restanti 2,5 milioni saranno messi a disposizione dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il coordinamento della risposta internazionale alla malattia.

Paesi in via di sviluppo particolarmente colpiti

La decisione in merito all'utilizzo dei fondi fa seguito a una mozione della Commissione della politica estera del Consiglio nazionale che, per il 2020, chiedeva un aumento di 100 milioni dei crediti destinati all'aiuto umanitario.

I Paesi in via di sviluppo, rileva l'esecutivo, sono particolarmente colpiti dalla pandemia. Spesso infatti non dispongono di una sanità efficiente e le persone non hanno risparmi, un'occupazione regolare o un sistema di welfare stabile che possa tutelarle dalla perdita dei mezzi di sussistenza, il che aumenta il rischio di disordini, sfollamenti forzati e migrazione irregolare.

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