Svizzera - Germania Berset a Berlino, Scholz: «Cooperiamo strettamente», ma la distanza sulle armi per l'Ucraina rimane

om, ats

18.4.2023 - 14:25

Il presidente della Confederazione Alain Berset (a sinistra) e il cancelliere tedesco Olaf Scholz dopo il loro incontro a Berlino.
Il presidente della Confederazione Alain Berset (a sinistra) e il cancelliere tedesco Olaf Scholz dopo il loro incontro a Berlino.
Keystone

In occasione della visita del presidente della Confederazione Alain Berset a Berlino il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sottolineato l'unità tra la Germania e la Svizzera, che a suo dire è dimostrata «da quanto strettamente ci coordiniamo».

«Ci impegniamo a favore della democrazia. dello Stato di diritto, dei diritti umani e dell'ordine internazionale basato su regole in tutto il mondo», ha detto davanti ai media l'esponente della SPD al termine dell'incontro.

«Difendere questi valori insieme è divenuto ancor più importante dal 24 febbraio 2022, il giorno dell'inizio dell'aggressione russa all'Ucraina. Con il suo brutale attacco Mosca minaccia l'intero sistema di sicurezza europeo».

Rispondendo alle domande dei giornalisti sul rifiuto della Confederazione alla riesportazione da parte di Paesi terzi – tra cui appunto la Germania – di armi di produzione elvetica all'Ucraina, il presidente della Confederazione, secondo quanto riferisce l'Ansa, ha spiegato che «non si può pretendere che violiamo le nostre leggi».

In Svizzera sono già in corso discussioni su un'eventuale modifica della legislazione. «È importante che ci atteniamo alle leggi, e che, se dovesse rendersi necessario, le adeguiamo».

«Essere neutrali non significa che siamo indifferenti»

Berset, citato dall'Afp, ha anche sottolineato che «essere neutrali non significa che siamo indifferenti». Neutralità significa che la Svizzera non «sostiene militarmente» nessuna delle parti. La salvaguardia della neutralità significa anche credibilità.

La Confederazione ha adottato le sanzioni contro la Russia e si impegna fortemente in materia di aiuto umanitario e ricostruzione. Il sostegno elvetico all'Ucraina ammonta a 1,8 miliardi di franchi fino al 2028 e, ha ricordato, ha lanciato la ricostruzione organizzando la Conferenza di Lugano nel luglio scorso.

«Abbiamo adottato le sanzioni e siamo ovviamente molto seri al riguardo», ha dichiarato Berset , riferendosi al rintracciamento del denaro degli oligarchi. La Svizzera sta facendo «tutto ciò che è possibile». «Poiché ci sono molti attori, abbiamo bisogno di un buono scambio di informazioni», ha aggiunto.

Alcuni elementi devono ancora essere corretti, ad esempio in termini di trasparenza, una questione di cui ha discusso con Scholz. Da parte sua il Cancelliere ha definito «un buon segno il fatto che la Svizzera sostenga le sanzioni dell'UE contro la Russia».

La Svizzera deve attenersi alle regole

Quale sede di agenzie delle Nazioni Unite e del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) – ha ancora dichiarato Berset – la Svizzera deve attenersi a regole ed esige che anche tutti gli altri attori facciano lo stesso.

Per quanto riguarda le relazioni della Svizzera con l'UE, Scholz si è rallegrato per la preparazione di un mandato negoziale con Bruxelles e per il riavvicinamento. Mentre il presidente della Confederazione ha menzionato la dinamica positiva nei colloqui esplorativi sull'approccio a pacchetti proposto dal Consiglio federale. Si è parlato anche della prima presidenza svizzera del Consiglio di sicurezza dell'ONU a maggio.

Oltre a Scholz, Berset ha incontrato oggi anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.

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